Retroscena
Il re di Malagrotta il 7 ottobre ha scritto a Polverini per le autorizzazioni
Terreno pagato con i soldi dei rifiuti
Cerroni aveva informato Renata. La Colari pagherà Quadro Alto con gli introiti della discarica
La Regione sapeva che Manlio Cerroni aveva intenzione di acquistare il terreno di Quadro Alto per Malagrotta bis.
La Polverini mercoledì dapprima
non se n'era affatto stupita sostenendo peraltro che «Cerroni è
proprietario di tanti altri siti» idoenei a ospitare una discarica,
salvo fare retromarcia qualche ora dopo e dichiarare: «Fino a qualche
ora fa il proprietario era un altro». Giovedì il commissario Pecoraro,
però, retrodatava la data d'acquisto al 13 ottobre.
La Regione, in
realtà, era già stata informata dell'interesse di Cerroni a costruire
un'altra discarica proprio su quei terreni dove si trova una cava
dismessa. Il proprietario di Malagrotta, infatti, ha comprato il sito il
13 ottobre, ma sei giorni prima, giovedì 7, proprio la società Colari
aveva «invitato e diffidato la Regione a provvedere nel termine di 30
giorni» a rispondere alla richiesta di autorizzazione di impatto
ambientale inoltrata addirittura nell'ottobre 2009. A svelare il
retroscena è lo stesso atto di compravendita del 13 ottobre tra la
società acquirente Colari e la Procoio Vecchio srl che ha venduto il
terreno di Riano.
L'accordo per fare in questa zona una discarica,
quindi, risale al 2009 e la comunicazione inviata da Colari alla Regione
del 7 ottobre conferma il progetto. Non solo, nell'atto di
compravendita con cui la cava è passata in mano a Cerroni, viene
stabilito che i terreni sono destinati proprio a diventare discarica. La
Colari si impegna a pagare i terreni solo una volta che inizieranno ad
arrivare i rifiuti: «Le parti hanno convenuto il prezzo della presente
cessione delle aree - si legge - da iniziare a corripondere una volta
realizzata e messa in opera la discarica con relativi impianti, in una
percentuale calcolata sulla base della tariffa indicata nel
provvedimento di autorizzazione della discarica e sue successive
modifiche e aggiornamenti e, in mancanza, del prezzi di conferimento dei
clienti e utenti, da rilevare sulle fatture». Le due parti si sono già
messe d'accordo anche sull'ammontare delle tariffe: «La Colari dovrà
corrispondere una percentuale del 7% della tariffa percepita per ogni
tonnellata di rifiuti speciali conferiti e del 10% della tariffa
percepita per ogni tonnellata di rifiuti solidi urbani».
La discarica
poi potrebbe anche essere ampliata. Infatti, si legge nell'atto
d'acquisto, sui terreni adiacenti sono presenti cave di tufo acquistate
da Cerroni l'11 dicembre 2008 e che «potrebbero rendere disponibili
successive e crescenti volumetrie, fino alla cessazione delle attività
consentite dai contratti in essere». A questo punto la palla passa al
prefetto che ha già spiegato che «procederà con le occupazioni d'urgenza
ai fini delle eventuali espropriazioni». Come abbiamo visto, però, la
Colari ha condizionato l'acquisto proprio alla realizzazione di una
discarica, blindandosi così contro eventuali espropri e ipotetici bandi
di gara per la gestione. La partita è aperta.
http://www.iltempo.it/roma/2011/10/23/1295399-terreno_pagato_soldi_rifiuti.shtml#.TqQ-9UQwKM1.facebook
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