sabato 29 novembre 2008

SATIRA: GELMINI, "MI IMITANO SENZA CONOSCERMI"

SATIRA: GELMINI, "MI IMITANO SENZA CONOSCERMI"

Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini non si riconosce nelle imitazioni che le fanno nei vari programmi televisivi. "Se gli imitatori avessero aspettato e mi avessero dato l'opportunita' di farmi conoscere - spiega - forse avrebbero colto qualche aspetto piu' divertente". Secondo il ministro, dunque, "devono lavorarci". E dopo averla conosciuta di piu' potranno fare meglio. Questa valutazione Maria Stella Gelmini ha voluto affidarla alle telecamere de "La 7", nell'intervista a Alain Elkann in onda domani alle 9.
(La Repubblica 28 novembre 2008)

venerdì 28 novembre 2008

Sabato nuova protesta contro Gelmini in piazza Bocca della Verita'

ROMA - Sabato 29 novembre, dalle 10 alle 14, in piazza Bocca della Verità il Coordinamento di Roma e provincia "Non rubateci il futuro" ha organizzato la manifestazione 'Scuola pubblica in pubblica piazza' "per dire ancora una volta No ai tagli indiscriminati ai danni della scuola, per chiedere il ritiro del disegno di legge Aprea e per la difesa della scuola pubblica di qualità". La giornata vedrà uniti bambini, genitori, insegnanti, studenti medi, universitari e ricercatori.
La manifestazione sarà animata da laboratori, musica, giochi e merende "per dire a gran voce che continuiamo e continueremo a difendere la scuola pubblica di qualità dei nostri figli e perché a scuola non si debba mai più morire".
In programma gessi colorati per libere espressioni: disegni e slogan tipo "Madonnari" (detti "Gelminari") per tutte le età; laboratorio di pittura: improvvisazioni pittoriche con colori a dita; laboratorio di decoupage; collage collettivo; costruzione di girandole e sculture di palloncini; laboratorio manipolativo con le paste modellabili; laboratorio spagnolo e inglese con voce e chitarra; mini torneo di scacchi.
E ancora: animazione musicale: costruire e suonare piccoli strumenti; spettacolo teatrale "La vera storia di Giulio Trecolli e Mariastella Grembiulini"; laboratorio interattivo sulla nascita e sviluppo della parola e del linguaggio scritto (La Sapienza, Italianistica); laboratorio sul tatuaggio (La Sapienza, Lingue e Filosofia); laboratorio "La lingua degli altri" (La Sapienza, Studi Orientali); visite storico-archeologiche guidate al Foro Boario e ancora giochi da fare, da guardare.
Alle 12 è previsto qualche minuto di 'S...concerto' con pentole, coperchi, fischietti e triccheballacche. Inoltre maratonina di lettura con 'tutti giù per terra' ad ascoltare filastrocche, racconti e favole narrati da maestre e da maestri e giocoleria con il gruppo "La settimana dopo" e altri giocolieri. Infine musica con concerto della Banda del Liceo Russel; esibizione di Ballerini di Capoeira; esibizione del gruppo danza e tamburi "La Malamurga"; Simone Avincola, cantautore, "Io dico basta" e altre canzoni; spettacolo musicale a cura della Titubanda; concerto della StradaBanda di Testaccio e Danze popolari con il Cemea del Mezzogiorno.
28 novembre 2008

LA FLC CGIL ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE DEL 29

"La Flc CGIL di Roma e del Lazio aderisce alla manifestazione a difesa della scuola pubblica organizzata dal coordinamento “ Non rubateci il futuro “ per il giorno 29 a piazza Bocca della Verità .
I contenuti e gli obiettivi della manifestazione si pongono in soluzione di continuità con lo sciopero del 30 ottobre e ripropongono con forza l’esigenza di coinvolgere i genitori , gli studenti e la società civile tutta in una battaglia di civiltà tesa a difendere la scuola pubblica così come ci è stata consegnata dal dettato Costituzionale .
La flc CGIL di Roma e del Lazio nell’invitare i lavoratori dei comparti della conoscenza a partecipare alla manifestazione ribadisce l’esigenza di continuare a tenere vivo nelle scuole nelle Università e negli Enti di Ricerca quel movimento di protesta teso a bloccare i provvedimenti devastanti che questo Governo ha prodotto . "

Studenti ancora in piazza, irruzione alla Sapienza. Sì del Senato al DL Gelmini



Oggi a Roma e in diverse città italiane studenti di nuovo in piazza anche per denunciare i fatti di Rivoli e lo stato di degrado degli edifici scolastici in Italia. Intanto il Senato ha dato il via libera al DL del ministro Gelmini sull'università. L'assemblea del Senato ha approvato il provvedimento per alzata di mano. A favore hanno votato Pdl e Lega Nord, contrari Pd e Idv. L'Udc, come aveva preannunciato il senatore Gianpiero D'Alia, non ha partecipato al voto.

L'episodio di protesta più clamoroso a Roma dove il rettore dell'Università La Sapienza Luigi Frati è stato costretto ad abbandonare la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dopo che gli studenti dell'onda hanno interrotto la celebrazione.

Un centinaio di studenti si sono radunati sotto Palazzo Grazioli, residenza del premier Silvio Berlusconi, gridando "vergogna" e "buffone". Hanno denunciato "la gravita' delle parole di Berlusconi -si legge in un comunicato stampa di 'Scuole in rivolta'- che ha voluto ridurre vergognosamente a fatalita' quello che e' stato invece la conseguenza tragica di anni di tagli alla spesa sociale nel paese". Cinque in tutto i cortei previsti nella capitale.

Gli studenti e le studentesse hanno chiesto "se la manuntenzione di Palazzo Grazioli abbia la stessa 'attenta osservanza' che il premier ha sostenuto essere garantita agli istituti scolastici". Contestazioni anche sotto la sede del 'Messaggero' in via del Tritone. "Gli articoli di questi giorni - dicono i manifestanti - hanno ridotto le mobilitazioni a un problema di viabilita', confondendo causa ed effetto, e non parlando dei problemi reali di questa citta', dove le scuole cadono a pezzi e la viabilita' e' bloccata non certo per la manifestazioni". Fischi anche sotto la sede del quotidiano 'Libero' "per gli infamanti articoli su piazza Navona".
Rai News24 28 novembre 2008

Sapienza: studenti irrompono durante l'inaugurazione, il rettore fugge:"Dimettiti buffone"




Luigi frati costretto a interrompere l'evento. Gli studenti: «dimettiti, buffone»

In centinaia invadono l'aula Magna mentre si stava svolgendo la cerimonia per l'inizio dell'anno accademico

ROMA - Un centinaio di studenti dell'università La Sapienza, a Roma, ha invaso l'aula Magna del Rettorato dove si stava svolgendo l'inaugurazione dell'anno Accademico, bloccando la cerimonia.
Il rettore replica agli studenti che hanno occupato l'aula magna della Sapienza (Lapresse) Gli studenti hanno urlato al megafono le loro rivendicazioni, intonando slogan soprattutto nei confonti del rettore come «Dimettiti buffone». A loro si sono poi aggiunti centinaia di studenti. Per entrare nell'Aula Magna gli studenti hanno sfondato un'entrata laterale.

IL RETTORE FUGGE - Il rettore della Sapienza, Luigi Frati, è stato quindi costretto ad abbandonare la cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico dell'ateneo da una porta laterale dell'aula magna del rettorato dopo che gli studenti dell'Onda hanno interrotto la celebrazione. Attualmente nell'aula Magna ci sono ancora decine di studenti. Il rettore si è invece ritirato nei suoi uffici.

IL BOTTA E RISPOSTA - Un gruppo di studenti della Sapienza, di quelli che hanno invaso l'Aula magna durante lo svolgimento dell'inaugurazione dell'Anno accademico, riferisce che «il rettore Frati ci ha apostrofati con il termine fascisti». Il rettore, parlando al microfono, prima di abbandonare l'Aula magna ha sottolineato che il comportameto degli studenti «non è stato democratico». Poi, lasciando l'inaugurazione, e parlando con gli altri docenti, il rettore ha aggiunto: «Sono cani sciolti, non hanno nemmeno un leader».

LE RAGIONI DEGLI STUDENTI - «Abbiamo travolto anche Frati». Lo gridano gli studenti dell'Onda che, in oltre 200, hanno invaso l'Aula magna. Gli ospiti della cerimonia sono stati tutti costretti ad abbandonare. Con il rettore. «Questo perchè- spiega uno studente dei collettivi- rispetto ai tagli effettuati dal governo e alla legge 133, il rettore già un mese fa si era posto contro il movimento degli studenti e aveva invitato a trattare con un governo che taglia al sistema universitario e scolastico. I risultati poi si vedono: la tragedia di Rivoli è una dimostrazione». Gli studenti avevano chiesto di entrare per poter fare una comunicazione. «Invece - spiega un rappresentante dell'Onda - ci hanno militarizzato la città universitaria per non farci entrare in Aula magna. Così abbiamo deciso di riprenderci i nostri spazi per esprimere il nostro dissenso rispetto al governo e Frati è uno dei principali alleati di questo esecutivo».
Corriere della sera 28 novembre 2008

giovedì 27 novembre 2008

Gelmini va alla guerra: proclami, slogan e grida di battaglia



di Roberta Lerici

Analizzando le dichiarazioni di oggi sul Decreto Università in discussione al senato, sembra quasi che il ministro, più che aver concepito una riforma, abbia dichiarato una guerra. A chi? A tutti coloro che non la pensano come lei. La ricetta per guarire l'università è solo sua e ogni volta che annuncia di aprire al dialogo, forse lo fa solo per non apparire scortese. Infatti resta sempre ferma sulle sue posizioni ("autonomia non significa arbitrio"). Ho raggruppato i titoli delle dichiarazioni di oggi, e se non fossimo in tempo di pace, direi che sarebbero perfette per una strategia bellica. Le parole più usate? "Rivoluzione- basta-sconfiggere-svolta-tolleranza zero-conti in rosso-rientro cervelli-garantire trasparenza-stretta sui baroni -sistema paralizzato-giro di vite-eliminazione piaghe-esclusione dai fondi straordinari-atenei indebitati"
Si può dire, insomma, che il ministro abbia abbandonato l'idea di coniare parole nuove, una tendenza che, all'inizio, sembrava averle preso la mano. Suoi sono gli indimenticabili: "DALTRAPARTISMO" e "PIUSOLDISMO", che purtroppo pare non siano stati presi in considerazione dai curatori dei maggiori dizionari italiani. Oggi che deve resistere agli attacchi che le piovono un po' da tutte le parti, la Gelmini ha probabilmente deciso che la miglior difesa è l'attacco ed è per questo che ha adottato un linguaggio militaresco arricchito dall'ampio utilizzo di termini medici (piaghe- paralisi) e qualche minaccia (niente fondi a chi si indebita-stretta sui baroni-tolleranza zero). Di seguito gli articoli che analizzano il decreto e qualche reazione. Il Pd dice che non è affatto rivoluzionario, il PDL plaude al suo ministro più antipatico, ponendolo sul gradino più alto della sua personale scala di valori: "E' nata una stella, anzi una Maria Stella", sembrano dire gli "anziani". E nessuno sa se ci credano davvero.

Gli articoli sul DL UNIVERSITA' DI OGGI:

UNIVERSITA': GELMINI: PASSO VERSO RIVOLUZIONE - E' ORA DI SCONFIGGERE CASTE E PIAGHE

DL UNIVERSITA', GARAVAGLIA: DECRETO SENZA CORAGGIO

Università/ Gelmini: Più fondi ma autonomia non significa arbitrio

Stipendi ridotti per i fannulloni

Siamo alla svolta. Ora ampio confronto

27 NOVEMBRE 2008 http://www.bambiicoraggiosidue.blogspot.com/

lunedì 24 novembre 2008

Scuola,Gelmini insiste: non toccheremo il tempo pieno, ma la finanziaria e la legge 133 la smentiscono



Scuola: approvata la finanziaria 2009, confermati tutti i tagli mentre la Gelmini prometteva "aperture"



Scuola, Gelmini: Nessuna diminuzione per tempo pieno e inglese

Roma, 24 nov (Velino) - Nel corso dell’intervista a “Mattino Cinque” il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini è tornata anche su alcuni temi che hanno animato il dibattito politico, a partire dall’introduzione del maestro prevalente alle elementari e dal destino del tempo pieno. “Voglio cogliere questa occasione per rassicurare le famiglie italiane – ha detto -. Questo governo, con il presidente Berlusconi in primo luogo, non assumerebbe mai provvedimenti che possano nuocere o impoverire l’offerta informativa rivolta ai ragazzi ma anche la funzione sociale e che la scuola svolge per esempio con il tempo pieno. Noi sappiamo che oggi, entrambi i genitori, lavorano e spesso lo fanno per necessità e non per scelta, quindi pensare di diminuire le ore di tempo pieno o, come addirittura ho sentito da parte della sinistra, pensare che si possa far gravare sulle famiglie il costo del tempo pieno è una sciocchezza, è una bugia, non risponde al vero. Noi, al contrario, abbiamo, grazie all’utilizzo del maestro prevalente, la possibilità di impiegare meglio il tempo degli insegnanti e quindi di aumentare il tempo pieno. Così come è massimo il nostro sforzo per migliorare l’insegnamento della lingua straniera; è stato anche detto che con il decreto Gelmini sarebbero diminuite le ore di lezione della lingua straniera. Anche questa è una falsità, noi per altro dall’anno prossimo andremo ad applicare la riforma Moratti nella scuola secondaria di primo grado, avremo due ore in più di lingua straniera. Quindi, nessuna diminuzione del tempo pieno, nessuna diminuzione delle ore della lingua straniera, nessuna chiusura delle piccole scuole. Noi vogliamo spostare la dirigenza, accorpare il personale amministrativo, ma non certo diminuire un servizio fondamentale come quello della scuola”.

Quanto alla reintroduzione del voto in condotta “noi crediamo che la scuola sia prima di tutto un’agenzia di formazione ed educazione e quindi è importante che i ragazzi vengano sì valutati per il profitto nelle singole materie, ma è anche importante che imparino la buona educazione, a comportarsi in maniera corretta. Il voto in condotta è semplicemente il modo per premiare la stragrande maggioranza dei ragazzi che si comporta correttamente, che tiene comportamenti educati, ma anche per educare, per correggere i ragazzi che tengono comportamento sbagliati e si macchiano di episodi di bullismo. Quasi tutti i giorni i giornali evidenziano casi di bullismo, abbiamo ritenuto corretto intervenire attraverso al valutazione del comportamento oltre alla valutazione del profitto”.

giovedì 20 novembre 2008

"Il Governo teme i giovani per questo taglia l'istruzione"



J'accuse del direttore della Normale di Pisa, il 21 novembre a Como alle Ratti Lectures. "Errore politico e culturale penalizzare gli atenei virtuosi come quelli pessimi"


Salvatore Settis, direttore della Scuola Normale di Pisa
di Barbara FaverioUna scuola che premia il merito e punta alla formazione di menti critiche, mentre subisce tagli indiscriminati di risorse. È la contraddizione dolorosa in cui si trova la Normale di Pisa, gloriosa istituzione scolastica diretta dal 1999 dall’archeologo Salvatore Settis, che il 21 novembre alle 21 sarà in biblioteca ospite della Fondazione Ratti, dove parlerà di tutela del paesaggio.Professor Settis, qual è lo specifico della Normale di Pisa nel panorama dell’università italiana? La Scuola Normale di Pisa è una scuola di eccellenza, una scuola molto piccola, con allievi molto bravi, che vengono selezionati sulla base di un concorso severissimo. Questi ragazzi poi fanno un curriculum interno molto selettivo e rigoroso; se non sostengono ogni anno tutti gli esami con la media del 27 perdono il posto. Perché si chiama Normale? Perché è stata fondata da Napoleone come succursale della Scuola Normale di Parigi: una scuola che doveva dare la norma agli insegnanti. L’ha definita «scuola d’elìte e base egualitaria»: cosa significa? La Normale forma l’elìte del paese: basti pensare che fra i nostri allievi abbiamo avuto due presidenti della Repubblica - Gronchi e Ciampi -, tre Nobel - Carducci, Fermi e Rubbia - e tre presidenti del Consiglio. Però è a base assolutamente egualitaria perché il concorso è basato esclusivamente sul merito e una volta che uno entra alla scuola non paga nulla: non ci sono tasse, e l’accesso a mensa, alloggio, libri e lezioni è gratuito. Cosa cercate nei vostri allievi, al di là della preparazione? Cerchiamo in primo luogo il talento e lo spirito critico, la capacità di ragionare. Non guardiamo nemmeno il voto di media con cui arrivano alla maturità, possono avere il massimo o il minimo: gli facciamo un esame noi, un esame molto severo, con cui cerchiamo di vedere se, oltre a sapere un certo numero di cose, sono capaci di ragionare. Possono anche dimenticarsi una data, ma devono dimostrare di saper lavorare sulla connessione tra i fatti, i problemi, gli eventi storici. Quando Ciampi venne in visita alla Normale, un allievo gli chiese come mai avesse studiato letteratura greca per poi fare tutt’altro e il presidente diede una risposta bellissima: è la stessa cosa, disse, qui dentro ho imparato a ragionare, e quando uno impara il metodo del ragionamento lo può applicare a tante cose, alla Banca d’Italia come al Quirinale. Cosa pensa della riforma Gelmini? La riforma Gelmini deve ancora venire. Quello che è successo fino a questo momento è che ci sono stati dei tagli decisi non dalla Gelmini ma da Tremonti, tagli all’università fatti molto male perché alla cieca. Hanno tagliato tutti, più bravi e meno bravi, le università con il bilancio in rosso e quelle con il bilancio più virtuoso. Poi c’è stato un decreto Gelmini che ha corretto in parte questi tagli, e da questo punto di vista è stato positivo; dallo stesso ministro sono poi arrivare delle linee-guida sul futuro dell’università che sono, in generale, delle idee positive, ma che bisognerà vedere come si tradurranno in pratica. Anche voi avete subito tagli? Certamente, i tagli li hanno subiti tutti in misura proporzionale al bilancio. Trovo che sia quanto di più irragionevole si possa fare. La crisi economica c’è, e per tutti, però invidio i francesi perché il presidente Sarkozy ha dichiarato in un discorso pubblico del 4 ottobre: c’è una grave crisi economica, dobbiamo tagliare tutto ma non taglieremo l’università e la scuola, perché fare cultura vuol dire investire sul futuro dei giovani. Se le cose stanno così, il nostro governo ha paura del futuro e ha paura dei giovani. Su che cosa risparmierete alla Normale? Stiamo facendo il bilancio, la prima riunione è stata ieri, non si può ancora dire. Ma saremo obbligati a risparmiare, quindi probabilmente lo faremo sui servizi che diamo a questi giovani bravissimi, e non è una bella idea. Daremo meno libri, risparmieremo un po’ su tutto ed è un peccato che questo venga fatto quando il nostro bilancio è sanissimo. I tagli a noi e agli altri atenei virtuosi sono un errore tecnico, culturale e politico. Quali correttivi apporterebbe all’università italiana? La correzione di tiro di cui abbiamo più bisogno credo che sia rendere l’Italia parte dell’Europa. Noi abbiamo adottato per il reclutamento dei professori criteri assolutamente bislacchi, che fanno ridere tutti i colleghi degli altri paesi d’Europa, e purtroppo questi sono ormai così radicati che è difficilissimo cambiarli. Credo che a questo scopo la prima cosa da fare sia creare commissioni di valutazione internazionali: non capisco per quale ragione io posso essere, e sono stato molte volte, membro di commissione per cattedre in Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, mentre nelle nostre commissioni non possono esserci professori americani, francesi, inglesi o tedeschi. Dobbiamo internazionalizzare tutti i sistemi di valutazione, è una cosa urgentissima senza la quale l’Italia si provincializza sempre di più.
Ciao Como giovedì, 20 novembre 2008

mercoledì 19 novembre 2008

Studentesse osè contro l'Onda: un calendario in nome di Maria Stella

sexy-per-la-gelmini

Un sexy-calendario per dire no alle proteste e all'ostruzionismo di piazza, per difendere la Gelmini e sostenere la sua riforma della scuola. Ma che bella idea...
di Roberta Lerici

Non c'è che dire, la risposta ai bellissimi striscioni delle manifestazioni contro la Riforma Gelmini, incluso quello scritto in greco antico, non poteva essere che un calendario sexy, in puro spirito Mediaset. Le sexy studentesse dicono che sosterranno sempre il ministro Gelmini contro le piazze e tutti coloro che non vogliono che la scuola "cambi". Bè, non credo che avere delle sostenitrici nude sia una bella pubblicità per la Scuola targata Gelmini. Il fatto che l'opposizione all'Onda sia costituita da studentesse che fanno un calendario sexy, significa solo che il profondo significato della Riforma è stato compreso appieno, così come il messaggio che questo governo ha dato alle ragazze sin dal suo insediamento:"Chiunque può diventare ministro". L'iniziativa è delle studentesse universitarie emiliane e mantovane, ribattezzate "Silvio-girls".

Una bellissima pubblicità all'anziano premier e al suo ministro meno popolare.


Dodici studentesse universitarie emiliane e mantovane (ribattezzate berluschine o Silvio-girls) hanno posato senza veli per appogggiare il ministro della pubblica istruzione e il governo di centrodestra. Lo slogan: Maria Stella, va' avanti così, noi siamo con te.Il calendario si chiama Sexpolitik 2009-Senza veli per la Gelmini. E' stato realizzato da Corrado Bertozzi di Studio Elite (foto.eliteØfastwebnet.it) di Reggio Emilia. (per ricevere il calendario sexpolitikØgmail.com, Info: 348-4120709 ).«Ci siamo spogliate per sostenere la riforma della Gelmini, dunque contro un vecchio modo di gestire le università... e, in più generale, contro le proteste di piazza che non vogliono il cambiamento nel mondo della scuola» fanno sapere le giovani modelle della porta accanto.«Troppi sprechi, troppi nepotismi» spiega Azzurra, 21 anni, modella del mese di marzo, che frequenta Scienze della Comunicazione all'ateneo di Reggio e Modena.«Troppi corsi inutili, troppe rendite di posizione), le fa eco Giovanna, sua coetanea e interprete di gennaio, studentessa di Economia e Finanza all'università di Parma.«Troppa ideologia e troppe baronie, bisogna tagliare i privilegi e aggiornare i meccanismi d'ingresso e i programmi didattici» aggiunge Elena, 33 anni, laureatasi in Chimica Industriale a Bologna.«L'Italia è un paese vecchio, giurassico, pachidermico... ben venga ogni tipo di riforma, a partire da quelle che si propongono di combattere le caste, sindacati e ordini professionali compresi» taglia la testa al toro l'altra Elena del calendario, 23 anni, di Moglia (Mantova) specializzanda di Scienze della Comunicazione, sempre a Reggio Emilia.

Le studentesse hanno messo a nudo il loro modo di pensare, che si può riassumer con «Mariastella, tieni duro! Noi ti sosterremo sempre». Insomma, nasce il primo calendario filogovernativo in Italia. Sarà presentato venerdì sera 21 novembre alla discoteca Ugly di Scandiano, la città natale di Romano Prodi.Le ragazze.Katia, 29 anni, è la ragazza copertina. Sposata, vive col marito a Bologna ed è la ragazza-immagine della boxe reggiana.Giovanna, 21 anni, abita a Scandiano e studia Economia e Finanza all'università di Parma. Interpreta gennaio.Martina, 21 anni, vive a Boretto, nella Bassa: lavora in un pub e ha ancora una gran voglia di studiare. Interpreta febbraio.Azzurra, 21 anni, abita a Reggio e lavora in un supermercato Conad della sua città. Interpreta marzo.Alessia, 24 anni, di Reggio non vede l'ora di iscriversi a Scienze Politiche. Interpreta aprile.Elena, 33 anni, abita a Reggio e si è laureata in chimica industriale a Bologna. Interpreta maggio.Fadua, 25 anni, vive a Modena, è store-manager in un negozio di abbigliamento e ha studiato a Sassuolo, capitale mondiale della piastrella. Interpreta giugno.Irina, 22 anni, abita nella prima periferia di Reggio, è sposata, studia Scienze della Comunicazione ed è in pari con gli esami. Interpreta luglio.Elena, 23 anni, di Moglia, in provincia di Mantova a Moglia, sul fiume Po. Giornalista nel tempo libero, frequenta l'ultimo anno di Scienze della Comunicazione all'ateneo di Reggio E. e Modena. Interpreta agosto.Alice, 19 anni, abita a Formigine, lavora a Rubiera e canta dal vivo in giro per l'Emilia. Interpreta settembre.Andrea, 19 anni, vive a Sant'Ilario d'Enza, sul confine tra Reggio e Parma, e studia socio-psico-pedagogia. Interpreta ottobre.Rina, 29 anni, abita a Reggio e attualmente fa la gelataia, anche se medita seriamente di iscriversi a Filosofia, sua passione fin da quando era piccola. Interpreta novembre.Dicembre, invece, è un mix di immagini delle 12 protagoniste.
(La Gazzetta di Mantova 19 novembre 2008)

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domenica 16 novembre 2008

L'assemblea della Sapienza: «Ecco il manifesto della nostra "autoriforma"»


di Veronica Cursi

ROMA (16 novembre) - Una nuova università, «un’università costruita dal basso», un nuovo modo di fare didattica e di pensare alla formazione e alla ricerca. Nasce oggi dall’assemblea plenaria della Sapienza «un nuovo modo di pensare al mondo della formazione». “Un manifesto per l’autoriforma”, creato e discusso da duemila studenti italiani arrivati nell’Ateneo più grande d’Europa, zaino in spalle e sacchi e pelo, «per partecipare in prima persona alla costruzione di un futuro migliore». Una riforma condivisa nei workshop sulla didattica, il welfare e la ricerca che dalle due del pomeriggio hanno riempito le aule di Lettere, Scienze Politiche e Fisica e che parla di «abolizione del 3+2, dei numeri chiusi, di accesso gratuito per gli universitari a cinema, musei e trasporti», in cui studenti di tutto il paese hanno messo nero su bianco il loro futuro con «nuovi sistemi di reclutamento per dottorandi e ricercatori». Un manifesto che verrà ufficialmente approvato stamattina dalle 9 alle 12 in un’assemblea plenaria da tutto il movimento dell’Onda. «Non ci sarà nessuna votazione - ha assicurato Giorgio Sestili, studente romano di fisica - ma rileveremo il gradimento delle proposte attraverso gli applausi». E oggi verranno fissati anche nuovi appuntamenti per proseguire la protesta contro la legge 133: come il 12 dicembre per uno sciopero generale. «Abbiamo voglia di sperimentare, cambiare e sperare», dice Francesco Raparelli, uno dei leader della protesta. Con una riforma che partirà dal basso e che gli studenti consegneranno al Governo per chiedere il ritiro immediato della legge sull’università. «Vogliamo dire addio all’università come luogo di precarietà e di subordinazione al potere dei baroni - dice Francesco Brancaccio, studente di Scienze politiche - smantellando le gerarchie, con corsi di autoformazione e seminari autogestiti dagli studenti». Ma non solo. «L’obiettivo sarà anche quello di dire basta a stage e tirocini sottopagati. Nelle prossime settimane lanceremo una giornata di mobilitazione che si chiamerà “un giorno senza di noi”, durante la quale i tirocinanti sciopereranno per dimostrare quanto sia indispensabile il loro lavoro». Arrivati da Torino, Genova, Milano, Bologna, Napoli, «portati qui dall’Onda», gli universitari di tutto il Paese hanno passato due giorni e due notti nella città universitaria. Un break solo per la pausa pranzo organizzata dalle facoltà della Sapienza coi loro fondi cassa. L’onda ha travolto anche diversi paesi europei: «La protesta è arrivata anche nel mio paese - dice Sebastin Forster, 26 anni, di Berlino - anche noi vogliamo dire no ai tagli e distruggere la legge 133».
IL MESSAGGERO 16 NOVEMBRE 2008

Università, Gelmini: «Spiegherò la riforma. Negli ultimi anni spesa fuori controllo»

Gelmini:Dopo la riforma, apre al "monologo" con gli studenti


Gelmini:"Orgogliosa del Decreto Università" .Le critiche vanno accettate, ma non accetterò mai di difendere situazioni indifendibili"

di Roberta Lerici


Non finisce di stupire l'uso che, delle parole, fa il ministro Gelmini. Si dice "orgogliosa" del decreto università, che non dice quasi nulla perchè mancano i regolamenti attuativi. E', quindi, orgogliosa dei tre articoli che lo compongono, e che sono successivi al decreto legge 133 che taglia i fondi e trasforma le università in fondazioni. E' come dire:"Vi distruggo la casa con un decreto, ma con il decreto successivo vi permetto di rifare una finestra" Che senso ha?


Il dialogo


Il ministro, poi, si supera e dichiara che, dopo l'approvazione della riforma, dialogherà con gli studenti. E come? Se la riforma a suo avviso non si deve toccare, come potrà dialogare con gli studenti? Li riceverà come ha fatto recentemente dicendo loro che, li capiva, ma che i decreti non sarebbero cambiati? Aprire al dialogo significa confrontarsi per trovare soluzioni condivise. Il ministro Gelmini, più che al dialogo, apre al monologo. Non interessa il calo di consensi, non interessa il fatto che sarà l'unico ministro a non poter più mettere piede in una scuola. Forse si accontenterà di inaugurare qualche scuola privata e di presenziare alle feste del PDL, visto che in qualunque altro posto sia annunciata la sua presenza, si scatenano i "comitati di accoglienza". Sinceramente non vorrei essere nei suoi panni e, altrettanto sinceramente sono arrivata a rimpiangere la Moratti che, almeno, uno straccio di sondaggio fra le famiglie e gli insegnanti sul gradimento del maestro unico, lo aveva fatto (e vi aveva rinunciato perchè non lo voleva il 60% del campione).


L'Onda diventa un movimento culturale


E' questa la novità: gli studenti, i lavoratori e le famiglie si sono risvegliati dal sonno profondo in cui erano caduti da qualche anno. Nel movimento contro la Riforma Gelmini c'è tutta la sofferenza per una democrazia che viene delegittimata ogni giorno e per la quale si vuole lottare. Il "movimento" è intelligente e più colto e consapevole di chi vorrebbe sedarlo con l'uso della forza.


Perchè c'è una cosa che manca a molti rappresentanti del governo e a diversi politici di questo decennio: la cultura. Ovvero l'unica cosa che può farti sopravvivere e persino vincere, quando ti sparano con le armi dell'ignoranza.


Ecco le dichiarazioni del ministro Gelmini:



''Orgogliosa del decreto legge, approvato nel penultimo Consiglio dei Ministri''. Sono queste le parole del ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini, che dinanzi ai giovani dei Circoli del buongoverno, ha però anche aperto al dialogo. ''Chi sta con i giovani - ha detto - non può che percorrere strade nuove''

"Sono orgogliosa del decreto legge approvato nel penultimo Consiglio dei ministri". Così Mariastella Gelmini ha difeso, parlando dinanzi ai giovani dei Circoli del buongoverno, le misure adottate. "Un provvedimento molto snello, fatto di soli tre articoli, servirà a fare un primo passo verso il cambiamento. Il nostro obiettivo è una riforma universitaria che punti ai meriti degli studenti e alla funzionalità dei corsi". Il ministro dell'Istruzione ha sottolineato che siamo di fronte a una grave crisi economica: "Il governo non vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani, ma dobbiamo trovare ugualmente le risorse per assegnare 180 mila borse di studio, cosa mai fatta fino ad ora. Chiederemo un piano di rientro per le sedi universitarie distaccate, ma creeremo nuove residenze per gli studenti a costi adeguati".LA RICERCA DEL DIALOGO "Dobbiamo avere il coraggio di cambiare, mettendo da parte la paura. Chi sta con i giovani non può che percorrere strade nuove". È questo uno dei passi del discorso, che Mariastella Gelmini ha pronunciato dinanzi ai giovani dei Circoli del buongoverno. "Sto vivendo - ha aggiunto il ministro dell'Istruzione - questa esperienza con umiltà ma anche con tanta voglia di dare un contributo al paese. Ci sono problemi economici importanti e le famiglie sono in difficoltà. È indispensabile, in questa situazione, mettere la scuola e le università con le carte in regola per competere a livello internazionale. Le porte del ministero sono aperte a tutti coloro che vogliono dare un contributo alla nostra sfida. Le critiche vanno accettate, ma non accetterò mai di difendere situazioni indifendibili".

venerdì 14 novembre 2008

RIFORMA GELMINI, SCIOPERO 14 NOVEMBRE: "ERANO QUATTRO GATTI E GLI STRISCIONI ERANO PIENI DI ERRORI DI ORTOGRAFIA"



200.000 A ROMA, 3 CORTEI, TRENI E PULLMAN DA TUTTA ITALIA

BERLUSCONI:MANIFESTAZIONE INFERIORE ATTESE

DI Roberta Lerici

Sono sinceramente stanca di partecipare a manifestazioni oceaniche e leggere su alcuni quotidiani che, in realtà, i manifestanti sono pochi, che il movimento si ta spaccando, che gli studenti non hanno capito nulla, non sanno neppure leggere i decreti, che il tempo pieno raddoppierà, che la colpa è della disinformazione, eccetera, eccetera. Non ne posso più delle bugie, fatte per confondere chi a queste manifestazioni oceaniche non c'era e può, quindi, avere dei dubbi su quale sia la verità. Siccome io ho partecipato a tutte queste manifestazioni, posso tranquillamente affermare che sono sempre più grandi e che i ragazzi, i genitori e i professori che manifestano sono informatissimi e sanno leggere i decreti. Sarebbe più onesto dire, da parte del Ministro Gelmini e del Governo, che a loro "di tutte queste proteste non importa nulla", piuttosto che continuare a negare penosamente l'evidenza. Il movimento è sempre più vivo e, invece di spaccarsi, si sta allargando ad altri lavoratori, ad altri gruppi di cittadini che si sentono vessati da provvedimenti legislativi che ritengono contrari alla loro etica o alla loro esistenza.

Inutile negare il malcontento con le bugie. Inutile ignorare il calo di consensi dovuto all'arroganza.

Ancora oggi dobbiamo leggere dichiarazioni di Berlusconi come questa: "La televisione pubblica, e non solo", sta facendo sui temi della scuola e dell'università "una totale disinformazione". E ha quindi garantito che il decreto Gelmini "non prevede alcun licenziamento", ed anzi "aiuta il tempo pieno" .

Come si può continuare a prendere in giro le persone così? A Pavia, hanno già preannunciato che i genitori dovranno pagare una quota se vorranno iscrivere a scuola i loro figli nel pomeriggio e la parola "licenziare" non si può usare per i precari che, semplicemente, non verranno più chiamati anche se insegnano da vent'anni. Saranno almeno 160.000 in tre anni fra insegnanti e personale scolastico quelli che perderanno il lavoro. Infatti nessuno verrà licenziato, semplicemente "perderà il lavoro" o, se è in esubero e di ruolo, verrà utilizzato in altro ambito con un apposito corso di formazione (nel turismo, nei beni culturali, ecc.)

Il Ministro Gelmini, invece, ha dichiarato:"La scuola in Italia è come un motore rotto. È inutile aggiungere benzina, cioè soldi, se il motore è guasto".Accanto a chi mi contesta assicuro che sono molte di più le persone che incontro per strada e che mi incoraggiano a non mollare".

Domanda:La accusano di avere accettato troppo supinamente i tagli imposti da Tremonti con la legge finanziaria. "Il Governo di cui faccio parte è stato votato con un mandato preciso: ridurre il debito pubblico, il terzo al mondo e riqualificare la spesa. E' mio preciso dovere, come di ogni altro componente del governo, contribuire al raggiungimento di questo obiettivo...Spendiamo male..."In questo momento è chiaro che la strada per conquistare maggiori risorse passa obbligatoriamente attraverso riforme profonde e coraggiose, che mi auguro possano giovarsi del contributo dell'opposizione e di tutto il mondo accademico".

E quali sono le riforme che migliorerebbero la situazione? E come troverà l'appoggio di tutto il mondo accademico se ha contro anche gli asili?

14/11/2008 22:13 Autore R. Lerici-bambinicoraggiosidue-la foto è quella di Anna Adamolo, l'articolo relativo è questo: UNIVERSITA': "CLONATO" SITO MINISTERO, E' IL MINISTRO "ANNA ADAMOLO"

RIFORMA GELMINI, SCIOPERO 14 NOVEMBRE: PRIVATIZZATE STO CAOS"



Università, studenti in piazza a RomaEpifani attacca: "Gli assenti sbagliano"

Il leader della Cgil "sfida" la Cisl.Treni e pullman da tutta l'Italia:la protesta sbarca nella Capitale.


ROMASono arrivati alla Stazione Termini da tutta Italia, con autobus e treni partiti all’alba o a notte fonda, per partecipare al corteo degli studenti, uno dei «serpentoni» che oggi attraversano Roma: il corteo dei sindacati Cgil e Uil è partito da Bocca della verità, i cortei degli universitari hanno preso il via dalla Sapienza e da Roma Tre e quello che si è mosso dalla fontana dell’Esedra. È proprio la stazione centrale di Roma il punto di partenza di moltissimi universitari e studenti medi che confluiranno a breve in uno dei tre tronconi del corteo. Un centinaio di ragazzi dell’Universitàdi Brescia, ad esempio, si aggregherà a quello delle scuole superiori che partirà da Piazza della Repubblica, insieme a diverse delegazioni delle Università di Bologna, Torino e Gorizia. Centinaia di studenti arrivati da tutte le Marche, Senigallia, Ancona, Macerata e Falconara si aggregheranno a quello della Sapienza che parte da Piazzale Aldo Moro. Intanto Piazza della Repubblica inizia a riempirsi di striscioni e slogan di protesta: «Rilanciamo la scuola, tagliamo la Gelmini», «Non faremo mai economia del nostro sapere. Firmato Torino», «Facoltà di dissentire. Scienze internazionali e diplomatiche».«Chi non c’è sbaglia», attacca il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che ha raggiunto il corteo. Un affonfo contro l’assenza della Cisl. «È una manifestazione molto ampia, con tante anime. Chi non c’è sbaglia. Ogni volta che provano a isolarci -afferma Epifani rispondendo a chi gli chiede se vi sia un tentativo in tal senso- gli va male. Però persistono e perseverare è diabolico. Sto preparando -annuncia riferendosi agli incontri che ci sarebbero stati a Palazzo Grazioli- le lettere a Bonanni e Angeletti. Chi dice le bugie ha le gambe corte». Tornando al corteo di oggi Epifani evidenzia che «ancora una volta si conferma una grande manifestazione di giovani e di lavoratori. C’è una richiesta forte di riforma e non di tagli. La Gelmini - conclude - continua a dire che non vogliamo la riforma. Non è così. È lei che continua a contrabbandare i tagli come una riforma. Apra un tavolo e vedrà che c’è disponibilità e ci sono proposte».


La protesta sbarca dunque nella Capitale. Dopo aver contestato "in casa", gli studenti di tutta Italia - ma anche ricercatori, precari, docenti, allievi di accademie e conservatori - sono arrivati a Roma per trovare un momento di sintesi e gridare tutti insieme il loro "no" alla riforma Gelmini, alla manovra estiva (la famigerata legge 133), ai tagli dei finanziamenti, al blocco del reclutamento, alla possibilità di trasformare gli atenei in fondazioni. Una protesta, quella di oggi, che sarà amplificata anche da iniziative e cortei a livello locale e che si muove su due binari: quello dei sindacati, rappresentati, dopo la rinuncia delle rispettive categorie di Cisl, Ugl e Snals, da Cgil e Uil; e quello degli studenti, dell'"Onda", come è stato battezzato il movimento che da settimane agita gli atenei italiani. I primi hanno organizzato un loro corteo (partenza Bocca della Verità, destinazione piazza Navona), i secondi sfileranno in più cortei: tutti (centomila è la stima) punteranno su piazza Navona. Presenza massiccia dunque delle forze dell’ordine che già ieri hanno monitorato le partenze. Il timore è che nei cortei, soprattutto in quello dove confluiranno i Collettivi studenteschi, possano infiltrarsi personaggi dell’antagonismo e di alcuni centri sociali, "agitatori" di professione. Attenzione alta, dunque, soprattutto nelle stazioni ferroviarie, già da ieri pomeriggio. A Milano studenti delle superiori e universitari - tra le 300 e le 400 unità - sono partiti dalla stazione Centrale a bordo di un treno speciale. Il clima è tornato sereno dopo che, ieri pomeriggio, si era registrata tensione con le forze dell’ordine in seguito al tentativo degli stessi studenti di bloccare con i loro striscioni e con la loro presenza l’accesso ai varchi che conducono ai binari. Dalla stazione di Venezia un treno speciale (15 carrozze), noleggiato dalle rappresentanze degli studenti medi e universitari (i biglietti sono stati pagati anche attraverso sottoscrizioni e collette autogestite), è partito in tarda serata, facendo tappa a Mestre e a Padova. Millecinquecento fra studenti e docenti delle università e delle accademie arrivano a Roma dalle Marche (25 i pullman organizzati dal sindacato) e un treno straordinario (700-800 posti) ha lasciato alle 6 di questa mattina Napoli dove molte scuole superiori si sono organizzate per raggiungere la capitale in pullman. In tanti, tra studenti e lavoratori, arrivano dalla Calabria a bordo di torpedoni e mezzi propri. In tanti poi hanno raggiunto Roma, in queste ore, a bordo di mezzi privati per partecipare all’assemblea nazionale del movimento in programma sabato e domenica alla Sapienza e dieci sono gli autobus predisposti dal sindacato. In Sicilia, dove circa 200 persone su iniziativa della Flc regionale sono in partenza per la Capitale, iniziative di protesta sono in programma nelle principali città sedi di Atenei. Ma la protesta degli studenti italiani si colora anche d’Europa: oggi è in calendario, infatti, anche una manifestazione davanti all’ambasciata italiana a Bruxelles, una mobilitazione dei ricercatori italiani di Monaco di Baviera, lo sciopero degli studenti che seguono l’Erasmus a Siviglia e un sit-in di studenti, ricercatori e professori davanti al consolato italiano a Parigi.

La Stampa 14 novembre 2008

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Domattina a partire dalle 9.00 quattro cortei diversi, da Piazzale dei Partigiani, Piazza della Repubblica, Piazzale Aldo Moro e Piazza Bocca della Verità confluiranno in un unico corteo per dirigersi verso Piazza Navona, da lì, confermano i rappresentanti dell'Onda, si proseguirà verso Montecitorio per un “assedio pacifico”. A Piazza Navona IDV continuerà la raccolta firme per il referendum contro il Lodo Alfano

E se il Ministro Maroni annuncia l'uso della forza per consentire il normale svolgimento delle lezioni, l'associazione Giuristi democratici è pronta a intervenire per fornire assistenza legale gratuita a studenti e lavoratori.Del resto lo avevano detto: "Io non ho paura...le vostre denunce non fermeranno l’onda.”
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Chiaiano, interrogazione dell’ on. Monica Frassoni sull'amianto rinvenuto nella cava


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“SIAMO AL DISASTRO AMBIENTALE: LA COMMISSIONE EUROPEA NON PUO PIU’ TACERE: NO ALLE DEROGHE ALLA TUTELA AMBIENTALE”

Roma, 11 novembre 2008. “Cosa intende fare la Commissione europea nei confronti del governo italiano, dopo il ritrovamento di ben diecimila tonnellate di amianto in fibre libere e altri rifiuti tossici contenuti in sacchi di plastica, alcuni recanti anche marchio Enel?”. Lo chiede in una interrogazione alla Commissione europea, che ha sei settimane per rispondere, la presidente del Gruppo dei Verdi Monica Frassoni la quale sottolinea che “per mesi sono stati effettuati carotaggi che avrebbero dimostrato l’idoneità del sito di Chiaiano all’apertura di una discarica. Risulta inoltre che le pale meccaniche operanti nell’area abbiano rotto una certa quantità di sacchi e che adesso, nell’ aria circolino le pericolose fibre. Permettere deroghe alle norme di tutela e controllo ambientale porta solo al disastro: dunque, è necessaria una reazione immediata da parte dell’Europa. Dopo il ritrovamento dei rifiuti tossici e le gravi manomissioni dei sacchi che li contenevano, la Commissione deve considerare contrarie al diritto UE il recente decreto legge, n. 172 del 6 novembre 2008, che concede la possibilità di derogare alle normative vigenti in materia di prelievo e trasporto di rifiuti pericolosi (art. 2) e in merito alla individuazione di aree da attrezzare a siti di stoccaggio provvisorio per i rifiuti medesimi “.
Stefania Limiti
Addetta stampa
On. Monica Frassoni

giovedì 13 novembre 2008

RIFORMA GELMINI: TESTI INTEGRALI TUTTI I DECRETI E DISEGNI DI LEGGE


ECCO I LINK AI DOCUMENTI PIU' IMPORTANTI, GLI ALTRI LI TROVATE A DESTRA IN "ARCHIVIO BLOG"

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SONDAGGIO IPR: PREMIER ED ESECUTIVO PERDONO IL 4%, LA GELMINI IN CADUTA LIBERA, PD GUADAGNA 2 PUNTI

13/11/2008
13 nov. - La vicenda Alitalia che sembrava risolta e invece è caos, una riforma della scuola che continua a incassare proteste e malcontento, la crisi finanziaria, l'assenza di interventi ad ampio spettro per sostenere imprese e famiglie, le gaffe sul piano internazionale. Un inverno freddo per Silvio Berlusconi e il suo governo.
Il sondaggio realizzato dall'istituto Ipr Marketing rivela un significativo calo di fiducia nei confronti del premier e del suo esecutivo. Che diventa vistoso nel caso di alcuni ministri.
Come quel 5% in meno per Maria Stella Gelmini. Diminuisce la fiducia anche nel Popolo delle libertà, il Partito democratico cerca di rimontare dopo i momenti difficili dei mesi scorsi.
La luna di miele con gli elettori sembra essere già finita: anche se il Cavaliere mantiene un significativo gradimento.
A soffrire della contrazione sono sia l'esecutivo che Berlusconi, in qualità di presidente del Consiglio. Entrambi perdono quattro punti percentuali.
L'offuscamento della fiducia nei confronti del premier si riflette anche sul Pdl. Che pur rimanendo il partito che riceve maggiore fiducia, subisce un'erosione di quattro punti.
Due punti che guadagna invece il partito di Walter Veltroni, in significativa ripresa dopo la flessione dei mesi passati. Due punti percentuali in più accordati anche alla Lega, stabile di fatto fin dall'inizio della legislatura. Nessuna variazione per Italia dei valori e Udc.
Evidenti le flessioni per i ministri. La crisi e i timori di recessione non giovano a Tremonti, che cede il 4%. Tra fannulloni, tornelli e sostegno al pacchetto anticrisi del titolare del Tesoro, va male anche al sempre popolare Brunetta, che perde 3 punti percentuali.
A registrare un -2% sono Matteoli (Infrastrutture e trasporti), Prestigiacomo (Ambiente) e Calderoli (Semplificazione legislativa). Disastroso l'esito per il titolare dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini: -5%.
Un risultato che va oltre le previsioni, anche quelle dello stesso Berlusconi che, nel pieno delle proteste contro la riforma della scuola, aveva paventato un calo di consensi nei confronti del ministro addebitandolo tuttavia a "una vasta azione di disinformazione". (Repubblica.it)

NO GELMINI,DOMANI TRE CORTEI:"MANI ALZATE E VOLTO SCOPERTO ASSEDIEREMO MONTECITORIO"


L´Onda spinge in piazza 100mila studenti

di Laura Mari

L´esercito dell´Onda si prepara alla lunga marcia. «Sarà un evento storico» annunciano da giorni i leader della protesta. Mentre infatti i sindacati si spaccano sulla manifestazione di domani (Cisl, Ugl e Snals hanno ritirato la loro adesione allo sciopero generale dell´università e al corteo dei sindacati che sfilerà dalla Bocca della Verità a piazza Navona), il movimento studentesco si dimostra sempre più compatto e la città universitaria della Sapienza già da stasera sarà pronta ad ospitare, nelle facoltà occupate, gli studenti italiani in arrivo con pullman e treni speciali. «Attendiamo l´arrivo di almeno 100mila studenti - annuncia Francesco Brancaccio, della facoltà di Scienze Politiche - la nostra sarà una protesta pacifica, a mani alzate e volto scoperto, ma alla Questura chiediamo di autorizzare l´arrivo del corteo fino a Montecitorio». Oltre al corteo che partirà alle 9.30 da piazzale Aldo Moro (dopo aver sigillato con lucchetti e catene il cancello d´ingresso della Sapienza), un altro corteo alla stessa ora sfilerà da piazzale dei Partigiani e sarà composto dagli studenti medi e di Roma Tre. «All´altezza di piazza dei Cinquecento si uniranno alla manifestazione anche gli studenti degli altri atenei italiani - fa sapere Giorgio Sestili della Sapienza - e a piazza Venezia i cortei si ricongiungeranno per dirigersi a Montecitorio».Proseguono, intanto, gli happening creativi. A Roma Tre oggi si terrà la "contro-inaugurazione dell´anno accademico", organizzata dagli studenti dopo che il rettore Guido Fabiani ha deciso di annullare, in segno di protesta contro i tagli del decreto 133, l´inaugurazione ufficiale. «Stasera nella facoltà occupata di Lettere ci sarà la festa dell´Onda» annunciano gli studenti di Roma Tre. E alle 15, sempre a Lettere, ci sarà un incontro con Marco Travaglio.Sabato e domenica, invece, la protesta tornerà nel quartier generale della Sapienza (completamente occupata nel weekend) dove circa 4mila rappresentanti degli atenei in mobilitazione si raduneranno per l´assemblea nazionale dell´Onda e per approvare il documento della "controriforma Gelmini". E oggi gli studenti dell´Onda tenteranno un attacco hacker al sito del ministero dell´Istruzione (www.miur.it): alle ore 14 migliaia di cybernauti si collegheranno al portale del ministro Gelmini e cercheranno di intasarlo per impedirne la funzionalità e l´accesso.

LA REPUBBLICA rOMA 13 NOVEMBRE 2008

(13 novembre 2008)

martedì 11 novembre 2008

Università, Cgil: proposte Gelmini non bastano,confermato sciopero del 14



MILANO (Reuters) - Al termine dell'incontro di oggi tra il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e i sindacati del mondo dell'università e della ricerca, Cgil ha detto che lo sciopero di venerdì prossimo è confermato nonostante l'invito del ministro a rinviarlo.


"Flc Cgil ritiene del tutto insufficienti le proposte del ministro (...) pur apprezzando alcune dichiarazioni di buona volontà del ministro ad affrontare alcune criticità relative al problema del precariato e dei contratti, complessivamente vengono riconfermati i tagli previsti dalla legge 133 e l'impianto del decreto Brunetta. Abbiamo ribadito la disponibilità di Flc CGil a proseguire il confronto partendo da un radicale cambiamento delle scelte fatte finora dal Governo", ha detto in una nota diffusa in serata, Mimmo Pantaleo, segretario generale di Flc Cgil, confermando lo sciopero del 14 novembre.
Al termine dell'incontro con i sindacati, il ministro Gelmini aveva proposto di rinviare l'agitazione prevista per venerdì prossimo e aveva sollecitato i sindacati a non avere un atteggiamento di pregiudizio nei confronti del governo.

Movimento anti-Gelmini sempre più unito si apre ad altri lavoratori

(protesta studenti Genova)
Università. Il movimento anti-Gelmini sempre più unito nella lotta a pochi giorni dalla manifestazione nazionale


Lunedì 10 Novembre 2008 21:48

di Pietro Anastasio
Roma – Si compatta sempre più la protesta degli studenti contro le misure del governo in materia di scuola e università. Dopo l’assemblea nazionale di Firenze, svoltasi nell’occupato polo didattico di Ingegneria, l’onda anomala guarda adesso agli appuntamenti del 14, 15 e 16 novembre. La prima data, di questa tre giorni di lotta, sarà quella della manifestazione nazionale dell’Università, che vedrà confluire a Roma migliaia di ragazzi da tutta Italia. Un data fondamentale per il movimento studentesco, che in queste ore continua ad intrecciare i fili delle tante mobilitazioni che in quest’ultimo mese hanno infiammato gran parte dei capoluoghi della penisola, in un'unica grande tela di lotta.
Non più, infatti, la frammentarietà che ha contraddistinto questa prima fase della protesta. Gli universitari puntano adesso a ricomporre le tante realtà sparse nel Paese, dandogli una sola voce. Certamente più forte. Su questo piano, decisivi saranno anche i giorni successivi al grande corteo che attraverserà la Capitale, quando alla Sapienza, il 15 e 16 Novembre, si svolgerà l’Assemblea Nazionale degli studenti, da cui uscirà un documento unitario di critica alla “controriforma Gelmini”. In questa fase, emerge anche un nuovo ed importante punto all’ordine del giorno della mobilitazione giovanile: la volontà di affiancarsi alle istanze dei lavoratori, che in questi giorni, su più fronti, mantengono alta la temperatura dell’agitazione.
Il sodalizio viene stretto dunque non solo tra studenti ed i dipendenti del ‘settore conoscenza’, ma anche con quelli della Funzione Pubblica, con i metalmeccanici e con tutti coloro che stanno affilando le proprie armi contro il governo in carica e le sue misure.
La difesa del “diritto ad un Università Pubblica, Libera e di Qualità”, resta così un’asse portante dell’Onda Anomala, senza tuttavia dimenticare che è in corso in tutto il Paese una protesta dalle gigantesche proporzioni che attraversa gran parte dei comparti lavorativi.
Intanto gli universitari, rispondendo alle “aperture” al dialogo del numero uno del dicastero dell’Istruzione, garantiscono: “Andremo avanti fino al ritiro degli articoli 16 e 66 della L. 133, e solo allora saremo disposti a discutere di come va migliorata l'Università”. Fino ad allora, l’Onda non è intenzionata a sgonfiarsi. Gli occhi restano adesso puntati sul corteo del 14.

Dazebao.org

lunedì 10 novembre 2008

Riforma Gelmini: Cosa fare ora?



Di ROBERTA LERICI


Questo è quello che si può ragionevolmente fare oggi: estendere il più possibile l’informazione (altrimenti veicolata dagli spot televisivi dei vari esponenti di governo e dalla stampa amica), mantenere alto il livello di mobilitazione e fare proposte alternative in tutte le sedi possibili, dalla piazza al parlamento. Perché questa è la democrazia

Nonostante l'approvazione del Decreto 137 (maestro unico) del DL 133 (tagli, accorpamenti, fondazioni, ecc.) e la presentazione del Piano Programmatico, non sono stati ancora emanati i Regolamenti attuativi di tali di tali leggi e finchè non lo saranno, tutti questi decreti restano lettera morta.(Legge 133, comma 4 dell’art.64: -per l’attuazione del piano di cui al comma 3 devono essere adottati entro 12 mesi “uno o più regolamenti”-)


Per quello che riguarda poi il TEMPO PIENO, la legge n.176 del 25 ottobre 2007 (quella con cui Fioroni e Prodi ripristinavano l’art.130 del Testo unico n.297/1994 e quindi, inequivocabilmente, il “doppio organico” per ogni classe di tempo pieno) non risulta espressamente abrogata.
Affinchè il piano programmatico venga recepito e tradotto in regolamenti questo è l'iter: oltre al parere delle Commissioni parlamentari è previsto anche quello della Conferenza unificata. Sugli atti regolamentari è indispensabile anche il parere del Consiglio di Stato che ha tempo 90 giorni per esprimersi.Questo è il motivo che spiega la fretta del governo, che ha posto la fiducia e ha ristretto ai minimi termini i tempi del dibattito in Senato. Se i regolamenti non saranno approvati entro i primissimi mesi del 2009 (in particolare quello sull’organizzazione didattica della scuola primaria) sarà molto difficile procedere e far partire quella che impropriamente si chiama “riforma Gelmini” con l’avvio dell’anno scolastico 2009/2010.


Quindi, siccome già alcuni risultati si sono raggiunti, bisogna attuare forme costruttive di protesta (vedi quella di ieri alla Sapienza di Roma dove sono stati invitati bambini delle elementari) o le lezioni all'aperto, così come anche i cortei e tutto ciò che sia utile a mantenere viva l'attenzione sul tema. Parallelamente è anche importante che si costruiscano proposte alterantive da far pervenire al governo. I consensi calano, e si è già registrato qualche cedimento nella maggioranza, quindi bisogna insistere.

FONTE:http://www.aetnanet.org/modules.php?name=News&file=article&sid=12874

sabato 8 novembre 2008

Pedofilia, Testimonianze: Lettera al mio aguzzino


Testimonianza ricevuta nel mese di ottobre 2008

Come vanno le cose, di certo tutto a posto...
Come è stato il ritorno a Terracina (in viaggio con i figli nell'estate del 2008)?
Certo non ti sarai fermato a lungo...eri di passaggio certo; forse sei anche passato davanti a quella casa...la villetta, e non lo sai.
Quanti bei ricordi devi avere...Tu!
Interi pomeriggi a ....no non voglio!...se non fai come dico io ti svergogno davanti a tutti...ora chiamo papà!...zitto!!! a chi crederanno...a me o a te...imbecille, sei solo un bambino e i bambini inventano storie...adesso....su non ti faccio niente (NIENTE?!!!!!)
Ho detto zitto! e mi hai impedito di urlare mettendomi la tua lurida mano sulla bocca...Poi con l'altra mi hai afferrato il braccio torcendomelo e mi hai ...io piangevo per il dolore...la vergogna...la paura!
E dopo...ti ricordi cosa dicesti..."Ora se dirai qualcosa dirò a tutti dirò che sei stato tu a volerlo...che sei stato tu a ...Ti svergognerò davanti a tutti!" Certo ero solo un bambino di sei anni, SEI ANNI!; e non capivo nulla di quello che era successo...ero terrorizzato...... Continua a leggere

Pavia, asili comunali: rette in vista dopo i tagli

Caro direttore, siamo partiti dai grembiulini e dal voto in condotta ed eccoci al taglio degli orari nelle scuole materne comunali o, in alternativa, all’introduzione di una retta che i genitori dovranno pagare.Non solo. All’orizzonte ci sono tagli per i nidi che, a fronte di una maggiore necessità di mamme e papà che lavorano, non riusciranno ad aumentare i posti disponibili. E poi ci chiedono di fare più figli. Per mandarli nelle scuole private, naturalmente, dove, pagando profumatamente, avremo certo il necessario supporto.Sono una giovane futura mamma. Mio figlio nascerà tra quattro mesi. Non ho i genitori vicini, né i miei suoceri. Sia io che mio marito abbiamo un lavoro precario, anche se entrambi laureati a pieni voti. Qualcuno ci dice che siamo temerari, se non addirittura pazzi a volere una famiglia vera, come si faceva una volta. Forse ha ragione chi ci guarda e scuote il capo. Ma io penso che quando ci sono meno soldi è il momento di darsi da fare per farsi venire delle idee. Le difficoltà possono aiutare a far lavorare la fantasia. Mio marito ed io ci proviamo.Anna I. via email Cara Anna, prima di tutto auguri per il bambino che arriverà. E’ vero, sarà in scarsa compagnia, come solo pochi giorni fa ci spiegava una ricerca dalla quale si evinceva che Pavia è la provincia lombarda che ha il minor numero di nascite. Per forza, ci dice lei.Proprio ieri leggevo che a Lodi si è concluso un primo periodo di due anni in cui il Comune è riuscito a mandare baby sitter gratuite a casa di famiglie con orari difficili. Piccoli numeri. Ma segnali. Alcune decine di famiglie aiutate con una spesa di 21mila euro all’anno finanziati per tre quarti dalla Regione Lombardia, attraverso l’Asl. E’ un esperimento che - abbiamo saputo giusto ieri - dovrebbe partire anche a Pavia città. Quando? Non si sa ancora. Perché la Regione dà i finanziamenti e il Comune li starebbe cercando per fare la sua parte.Ben più pesante e ben più di impatto è la questione materne e nidi, un settore nel quale in anni passati Pavia ha saputo e potuto forse fare di più. Oggi - ci dicono a palazzo Mezzabarba - dallo Stato si annunciano tempi ben più difficili. Così, con buona pace dell’ex ministro dell’Istruzione Letizia Moratti che le aveva volute, spariranno - a seguito degli interventi dell’attuale ministro Gelmini - le classi di materne per bambini tra i 2 e i 3 anni (i “morattini“ appunto).Sul resto però, sui servizi da dare sia nei nidi che nelle materne 3-6 anni, il Comune non può rassegnarsi a rigidi conti della spesa. Il servizio alle famiglie che nascono e che dovrebbero crescere non può essere un freddo capitolo di bilancio. Merita ben altri approfondimenti e impegni. Il conto non può essere presentato semplicemente ai genitori. Forse insieme ai genitori è possibile farsi venire qualche buona idea.p.fiorani@laprovincia pavese.it 10 novembre 2008

Gelmini a Sanremo ma non "canta" per i giornalisti



Seminario Confindustria a Sanremo: Gelmini, allergica alle domande, caccia i giornalisti
Anche Alemanno contro il ministro

di Roberta Lerici

Non c'è che dire: la logica dei tagli del ministro Gelmini ormai si abbatte su tutti e, dopo la scuola, è la volta dei giornalisti, cacciati dal seminario della Confindustria a Sanremo, poco prima che del suo intervento. Dopo aver annullato tutti gli impegni che avessero a che fare con scuole e università, il ministro-fantasma si è materializzato per gli amici della Confindustria ma non per i giornalisti. Eppure era lei "l'ospite d'onore", quella che tutti avrebbero voluto intervistare. Ma la Gelmini, (ormai il ministro più imitato dai comici di questo governo), probabilmente non riesce più a sostenere la tesi "dell'ignoranza sul decreto da parte di chi manifesta", nè quella della "piccole frange di facinorosi". L'onda della protesta si abbatte minacciosa sulle vie di tutta Italia ormai quotidianamente e c'è poco da fare. Le regioni, dopo il successo ottenuto con il rinvio delle norme sul dimensionamento scolastico, pare si stiano organizzando per ricorrere anche contro il Maestro Unico. (vedi articolo) E allora, forse, sarebbe meglio che Tremonti, il vero autore della Riforma Gelmini, come "un buon padre di famiglia" andasse in soccorso di un ministro ormai allo stremo delle forze. Non avere il coraggio di incontrare chi può criticarti, è segno di debolezza. Il governo dovrebbe ammettere onestamente di avere sbagliato e ritirare o modificare radicalmente i decreti. Con la Gelmini se la prende anche la FNSI, che ha diramato un comunicato in cui chiede al governo di permettere ai giornalisti di poter svolgere il proprio lavoro. Ecco la sintesi del comunicato:
Federazione Nazionale della Stampa – Ieri era stato il Presidente del Consiglio che a Bruxelles aveva insolentito un cronista americano, colpevole di aver parlato del commento di Berlusconi sul neopresidente statunitense. Oggi è stato il Ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, che partecipando ad un seminario di Confindustria in Liguria ha preteso ed ottenuto che i giornalisti venissero allontanati dal luogo dell'incontro. Ciò – prosegue il sindacato – è semplicemente inaccettabile. Chi accetta responsabilità istituzionali e politiche ha il dovere di sottoporsi alla conoscenza e alla valutazione dei suoi atti da parte della pubblica opinione; e ciò avviene, piaccia o non piaccia, per mezzo della testimonianza dei giornalisti che osservano, fanno domande e danno conto delle risposte. È troppo comodo pretendere che la comunicazione politica abbia solo le forme compiacenti della “ospitata” nei programmi di intrattenimento o della dichiarazione-spot nei tg, dove ciascuno recita la sua battuta anziché rispondere a una domanda. Fare domande e riportare i fatti – aggiungono – non ha nulla di “ansiogeno”, come invece afferma l'on. Berlusconi: è niente più che l'essenza del diritto-dovere di informare». La Fnsi chiede quindi «fermamente al governo di abbandonare questo atteggiamento di fastidio. Lasciateci lavorare. Se oggi il Ministro Gelmini avesse rispettato i giornalisti – concludono – si sarebbe risparmiata una lezione scadente e una brutta notizia che comunque dobbiamo raccontare».
Pubblicato il: 08.11.08
Fonte l'Unità 8 novembre 2008

Scuola, Vendola: no a maestro unico. Proposte iniziative regioni

Iniziativa andra' avanti con ricorso a Corte Costituzionale
(ANSA) - NAPOLI, 8 NOV - Il varo di norme 'anti maestro unico' e' stato annunciato dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a Castel Volturno. Intervenendo agli Stati regionali della Scuola del Sud, Vendola ha proposto di redarre assieme ad altre regioni una normativa che impedisca questo tipo di restringimento e regressione. Un'iniziativa che andra' avanti insieme con il ricorso alla Corte Costituzionale, che diverse Regioni stanno gia' preparando.

venerdì 7 novembre 2008

AVEVO SEI ANNI


"...E' tutto finito ormai...Niente lavoro, niente sogni, l'età che avanza, la crisi economica, una vecchiaia nella malattia e nella povertà (passando da un dormitorio all'altro, da una mensa all'altra), il freddo della strada, una panchina...forse. Tutti i giorni io mi sveglio...e ricordo. Il dolore di veder passare sotto gli occhi la mia vita inutile, distrutta da un pedofilo...."
Note di Roberta Lerici
Mi è giunta una terribile testimoninaza che avrebbe dovuto trovare spazio sul mio blog originale. Non essendo ancora completata la migrazione sul nuovo server, ho deciso di pubblicarla lo stesso qui. So che sembrerà strano a molti visitatori che giungono su questo sito per leggere i documenti sulla riforma Gelmini, trovare una storia così terribile. Ma occuparsi di infanzia significa anche questo. La vita di un bambino abusato non sarà mai più la stessa, mentre i pedofili continueranno a vivere la loro stessa vita da pedofili. Pe questo è importante ascoltare i nostri bambini e saper cogliere le loro paure, il loro disagio, la loro ansia. Un bambino non ascoltato, non capito, non curato sarà un adulto infelice. La testimonianza integrale, verrà pubblicata su questo sito nei prossimi giorni.

NATI IL 4 AGOSTO: BARACK OBAMA ED IO

di Roberta Lerici

Mi è piaciuto quello che ha scritto Antonio Di Pietro sulla vittoria di Obama e spero che possiate apprezzarlo. Prima però, vorrei raccontarvi quello che ha colpito me: Obama è nato il 4 agosto. Anch'io sono nata il 4 agosto. Cosa abbiamo in comune Obama ed io a parte questo? Un mucchio di cose. Obama ha cominciato a fare politica a Chicago, io a Rignano Flaminio. Praticamente un percorso identico. Obama ha promesso più finanziamenti all'Istruzione e vuole che tutti i bambini abbiano le stesse possibilità educative. Io sono qui a combattere contro il Maestro Unico e la distruzione della scuola pubblica. Abbiamo identiche possibilità di farcela. Obama ha cominciato su Internet, quasi come me. Lui è diventato Presidente degli Stati Uniti, a me è sparito il sito. Se Obama riuscirà a fare quello che ha promesso, le cose nel mondo potrebbero cambiare davvero. Forse a me resusciterà anche il vecchio sito. Siamo identici.

La biografia di Barack Obama
La biografia di Roberta Lerici sulla colonna destra


Ku-Klux-Klan e la P2
DI Antonio Di Pietro
Barack Obama ha vinto, è il primo presidente di colore negli Stati Uniti d’America. Obama ha dichiarato di aver vinto anche grazie alla Rete. Inoltre ha dichiarato che risponderà al popolo e non alle lobby di potere né ai corridoi di Washington.
Gli Stati Uniti hanno una virtù, e nonostante le tante scelte che non ho condiviso del passato governo ed in quello di altri, dimostrano coraggio nel saper affrontare le difficoltà e di saper cambiare con un forte senso di autocritica. Ma cambiare veramente.
Obama è il primo presidente di colore degli Stati Uniti d’America, il suo programma lo vedremo nei fatti e nelle scelte dei prossimi mesi. Negli Stati Uniti la politica si ricongiunge con i cittadini voltando le spalle alle caste.
Obama in America ha definitivamente sepolto il Ku-Klux-Klan , Berlusconi in Italia rispolvera la P2.
Obama in America rappresenta la speranza di un domani migliore, Berlusconi in Italia il triste declino della democrazia.

giovedì 6 novembre 2008

CALCI AI BIMBI CON LE SCARPE A PUNTA:MAESTRA CONDANNATA A 18 MESI. ERA RECIDIVA, PERCHE' INSEGNAVA ANCORA?


di Roberta Lerici

Mi sono spesso occupata delle maestre indagate o condannate per reati gravi e che continuano tranquillamente ad insegnare in attesa del 3° grado di giudizio. A mio avviso, persone come la maestra in oggetto, non dovrebbero più avere a che fare con i bambini per il resto della loro vita. Nel 2006, il ministro dell'Istruzione Fioroni, emanò una circolare che doveva supplire a questo vuoto normativo rispondendo alla richiesta di sicurezza avanzata dai genitori. In pratica, se un insegnante viene indagato per un reato grave come maltrattamenti o pedofilia, resta innocente fino al terzo grado di giudizio. Dal momento in cui viene indagato, al terzo grado di giudizio, però, intercorre un lasso di tempo tale, che i bambini avranno già avuto modo di finire le scuole e l'insegnante, se ritenuto dopo cinque o sei anni colpevole, avrà avuto modo di infierire sui suoi alunni indisturbato. Il caso della maestra "con le scarpe a spada", è emblematico. I bambini finivano spesso al pronto soccorso e l'insegnante era già stata condannata nel 2000 per episodi analoghi. Cosa ci faceva in un'altra scuola? Perchè il Ministero, il Provveditorato, i Presidi non hanno fatto nulla per allontanarla? La risposta, forse, è che la normativa non lo consentiva.Per questo, nel 2006, fu emanata la Circolare 72 che rende possibile spostare ad altri incarichi gli insegnanti indagati per reati gravi, anche se su di loro la giustizia non si è ancora pronunciata. E' un modo per tutelare i bambini e per evitare che attorno all'insegnante indagato si crei un ambiente ostile che mini il regolare svolgimento delle lezioni. Il problema è che questa circolare è misconosciuta e quindi, spesso, insegnanti indagati continuano a restare in contatto con gli alunni, magari di un'altra scuola.Ecco la storia della maestra "con le scarpe a spada". In questo articolo c'è molto poco, ma la storia è davvero gravissima.


CALCI AI BIMBI CON LE SCARPE A PUNTA:MAESTRA CONDANNATA A 18 MESI DI CELLA
Una maestra elementare -Ida Di Francescantonio, 58 anni, di Bussi - è stata condannata dal Tribunale monocratico di San Valentino, ad un anno e mezzo di reclusione per maltrattamenti nei confronti di alcuni alunni costretti a subire soprusi e maltrattamenti, tra i quali pugni, schiaffi e calci con le scarpe a punta, definite dai piccoli allievi «scarpe a spada». I fatti accaddero nel 2005 nella scuola elementare di Popoli (Pescara). La donna, che subito dopo la denuncia di alcuni genitori fu posta agli arresti domiciliari, era già stata accusata nel 2000 per maltrattamenti in un'altra scuola. In quella occasione aveva patteggiato sei mesi di detenzione. Fra gli episodi avvenuti nella scuola di Popoli, raccontati agli inquirenti da genitori e alunni: uno schiaffo dato ad un bambino al quale uscì il sangue dal naso; un calcio sulla caviglia ad una bambina chinatasi per raccogliere una penna; uno schiaffo alla testa e un pugno al braccio ad un altro bambino. Inoltre, avrebbe impedito ad un alunno che aveva una crisi d'asma, di telefonare ai genitori. La maestra intimò allo scolaro di stare zitto perchè non aveva nulla, ma nel pomeriggio il bimbo fu ricovero per un laringo spasmo

Gelmini: Il "fantasma delle Università" si manifesta per la Confindustria


Il ministro della Pubblica Istruzione Gelmini a Sanremo per parlare di Riforma della Scuola
Si tratterebbe della prima uscita ufficiale del ministro, dopo l'annunciata riforma della scuola. E' atteso anche il presidente nazionale di Confindustria, Emma Marcegaglia, che dovrebbe atterrare in mattinata all'aeroporto di Bordighera.

Il ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, e' giunta in serata all'hotel Royal di Sanremo, invitata dagli Stati Generali di Confindustria. Domani, alle 13, parlera' dello scottante tema della riforma della scuola, nel corso di una conferenza stampa all'Hotel Royal, a margine del 35/mo seminario residenziale di Confindustria.
di Fabrizio Tenerelli 07/11/2008
Questa, invece, l'agenzia di due giorni fa:
SCUOLA: CONTINUA LISTA IMPEGNI 'CANCELLATI' DA GELMINI

(ASCA) - Roma, 4 nov - ''Impegni contingenti'' hanno impedito al ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, di presenziare ieri alla cerimonia di inaugurazione del 146esimo anno accademico del Politecnico di Milano. E, anche domani, la conferenza stampa di presentazione del 'Master Mundis' a cui avrebbe dovuto partecipare insieme al Presidente della Crui, Enrico Decleva, e' stata annullata. Insomma, prosegue la lista degli impegni declinati dal ministro mentre in tutta Italia non cessano occupazioni, lezioni in piazza e manifestazioni.Nella scorsa settimana il ministro era attesa martedi' all'Unione industriale di Torino, mercoledi' non si e' presentata all'Universita' Lateranense, giovedi' invece, giornata di mobilitazione nazionale, non e' intervenuta alla Luiss. map/gc/ss

RIFORMA GELMINI: VINCONO LE REGIONI, NESSUNA SCUOLA CHIUDERA' L'ANNO PROSSIMO


E' ufficiale: il Governo ritira l'articolo 3 sul dimensionamento della rete scolastica

di Roberta Lerici

Dopo i ricorsi alla Corte Costituzionale da parte delle regioni (anche quelle governate dal centro destra) il governo ha ritirato l'art.3 del Decreto 154, ovvero la legge che prevedeva la chiusura delle sedi con meno di 50 alunni e di quelli con meno di trecento che avrebbero dovuto accorparsi ad altri istituti. Ecco gli articoli:
da Tuttoscuola, 5 novembre 2008
Somiglia tanto a una vittoria per gli Enti Locali (Regioni, Province, Comuni) quella avvenuta oggi nella partita sul dimensionamento della rete scolastica.
Il governo infatti si è impegnato a presentare al Senato un testo sostitutivo dell'art. 3 che tante proteste aveva suscitato presso le autonomie locali.
Il nuovo testo prevede: 1) accorpamento della dirigenza scolastica per l'anno 2009 - 2010; 2) dimensionamento della rete scolastica a decorrere dall'anno 2010 - 2011, mediante un'intesa in sede di Conferenza unificata. Il governo intende raggiungere questi obiettivi, procedendo insieme alle Autonomie tanto che, a conferma della disponibilità in questo senso, è stata eliminata l'ipotesi di commissariamento.

Le Regioni ora chiedono al governo di rivedere le coperture sui tagli
All'indomani dell'accordo raggiunto col Governo per la modifica dell'articolo 3 del decreto legge 154 che prevedeva il Commissariamento delle Regioni inadempienti sui piani di dimensionamento scolastico, il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, non nasconde l'euforia: "Siamo soddisfatti - ha dichiarato Errani - perché nell'anno scolastico 2009-2010 non si chiuderà nessuna scuola'', e questo è ''un buon risultato delle Regioni e di una buona notizia per le famiglie" e in sostanza rappresenta "la presa d'atto del Governo che su questo punto bisognava cambiare strada".Questo risultato, ha continuato Errani, consente alle Regioni "di tornare al tavolo della Conferenza Unificata", che è già stata convocata "per giovedì prossimo, mentre nel pomeriggio di mercoledì 12 novembre i governatori hanno indetto una conferenza straordinaria che proseguirà la mattina del giorno dopo".Le Regioni però non si limitano solamente ad incassare il rinvio al 2010 del dimensionamento degli istituti scolastici e l'allontanamento dello spettro del commissariamento sulla scuola, ma chiedono che il governo tragga le conseguenze anche economiche della modifica del decreto. "Se infatti - ha spiegato Errani - il documento economico del governo prevedeva per le Regioni un risparmio di 450 milioni per il 2009, è anche vero che quei risparmi sarebbero dovuti arrivare anche dal dimensionamento degli istituti scolastici, inizialmente previsto proprio per il prossimo anno. Con il passo indietro del governo e il rinvio della discussione al 2010, la copertura sui tagli salta".
tuttoscuola.com giovedì 6 novembre 2008