domenica 23 ottobre 2011

RIANO, NEL 2004 SCOPERTA LA CITTA' DELL'ETA' DEL BRONZO, NEL 2011 ARRIVA L'IMMONDIZIA


Trovata la Riano dell´età del bronzo

C´è un´antica città sotto Riano. Un insediamento abitato dall´età del bronzo fino alla caduta dell´Impero Romano d´occidente. E´ il risultato dell´indagine svolta sotto l´egida della Soprintendenza ai beni archeologici dell´Etruria Meridionale da parte dell´Upter di Roma, sezione di Riano. Nel corso di un anno gli studiosi hanno svolto un´attività di ricognizione sul territorio denominato "Quarto di Macchiarella" a poche centinaia di metri dall´abitato rianese. «Si tratta di un ritrovamento di un certo spessore - dice Giuseppe Fort, professore dell´Upter che ha coordinato e diretto il progetto denominato "Agro Veiente" - Un´area che comunque dovrà essere approfondita».

Frammenti ceramici dell´età del bronzo, tegole con bollo di un alto funzionario romano di epoca augustea (Gaio Silo Rasinio), frammenti di una statua equestre, un anello nuziale. Sono le prime testimonianze di quella che molto probabilmente doveva essere una città (l´antica Riano?) di una certa importanza, almeno in epoca romana. Tra i resti trovati anche due pozzi (un terzo è in dubbio), tegole e coppi equidistanti come fossero ancora in allineamento originale, livellamenti di alture che fanno intuire l´intervento umano.
A guidare gli studiosi anche i racconti della gente del posto che parlavano di un cunicolo che terminava con due camere ipogee e di un architrave che delimitava l´ingresso al Quarto di Macchiarella. «In seguito ai numerosi rinvenimenti a valle - si legge nella relazione delle due studentesse che hanno effettuato la ricognizione, Angela e Marina Gallinelli - risalendo la collina sono stati individuati blocchi tufacei di forma rettangolare, posizionati ad "L" che affiorano dal terreno e che probabilmente rappresentano quello che resta della prima struttura muraria di un edificio».

Ma altri ritrovamenti farebbero pensare proprio alla scoperta di un importante insediamento. Frammenti di ossa animali, parti di tegole e coppi, tappi di anfore, chiodi e lamine in ferro, frammenti di un intonaco dipinto. Sono testimonianze che sembrano databili dall´età del bronzo fino al quarto secolo dopo Cristo. La maggior parte del materiale ritrovato però, è di origine romana, e ciò farebbe pensare che l´abitato abbia prosperato proprio in quell´epoca.
Nelle vicinanze, chiari segnali che farebbero pensare all´esistenza di una necropoli: tumuli di terra a distanza costante tra di loro, cespugli di forma ampia e tonda. E in effetti, tra i ritrovamenti, anche i resti di una tomba, probabilmente etrusca: una fossa «utilizzata più volte con diverse sepolture», testimonianza sono i crani e le ossa di bacino ritrovati all´interno. Il materiale ritrovato è stato consegnato alla Soprintendenza Archeologica per l´Etruria Meridionale che dovrà procedere alla datazione dei reperti. Intanto è stata elaborata una cartografia con tutti i ritrovamenti e le ipotesi.

Sembra che la città in questione sia stata abbandonata improvvisamente in seguito ad un evento violento. Ne sono testimonianza i diversi cocci ritrovati bruciati. Non da un forno di cottura, ma quasi sicuramente da un incendio. Probabile che la città sia stata messa a ferro e fuoco in epoca "barbarica".

http://www.antikitera.net/news.asp?ID=6383&TAG=Archeologia&page=151

Una sintesi della storia di Riano


Borgo di origine romana, identificato con il Castrum Roiani, come dimostrano i ruderi di questo periodo sparsi in tutto il territorio, Riano appartenne agli antenati degli Orsini, poi al Monastero di San Paolo.
Rimase ai monaci di San Paolo, con alterne vicende, fino alla metà del '500, epoca in cui cominciò a passare di mano in mano alle più importanti famiglie della nobiltà romana, dai Cesi, ai Ruspoli, ai Boncompagni. Nel Medioevo era la porta d'ingresso al territorio "Collinense", un'area che andava dalla riva destra del Tevere, tra S. Marta, Torrita Tiberina e Campagnano, fino al Monte Soratte.
Si trattava di un territorio collinoso che apparteneva quasi totalmente al monastero di San Paolo fuori le mura a Roma. La strada più importante all'interno di questo territorio era la via Campana Vetus, che univa la via Flaminia con la via Tiberina.
Il Borgo antico è dominato dal Castello Boncompagni-Ludovisi, prima dei Cesi e dei Ruspoli, fino a qualche tempo fa sede del Comune, con affreschi della scuola degli Zuccari. Di fronte al castello sorge la chiesa della SS. Immacolata Concezione: la costruzione visibile è del Settecento, ma la facciata mostra un portale quattrocentesco. Degna di visita infine la chiesa di S. Giorgio, presso il cimitero, con affreschi di XIV e XV secolo.
Presso Riano, tra Sette Monti e monte Palombo, sorgeva il castello di Vaccareccia. Le memorie di questo castello sono contenute in numerosi atti del monastero di San Paolo, fin dal secolo XI: corrisponde al fondo Baccaricia e se ne vedono ancora i resti.
Presso Riano sorgeva pure il Mons Falcus, un fondo con una torre ed un caseggiato, venduto al monastero di San Paolo nel 1250, corrispondente all'attuale fondo Grotte Paradisi.
Nel paese, prevalentemente agricolo, esiste anche una specifica attività industriale costituita dall'estrazione del tufo di cui il territorio è ricco. Si dice che il materiale di costruzione del Colosseo provenga da questi luoghi.
Nelle vicinanze del paese sono stati rintracciati resti marini fossili e scheletri di animali preistorici. Tra questi, molto interessante è lo scheletro mummificato di un cervo, sconosciuto in altre zone d'Italia, denominato dagli scienziati "Cervus Riani".

1 commento:

Ma.Ga. ha detto...

Sono la Marina dell'articolo, che insieme ad altre persone passeggiavamo sulle splendide colline di Riano..complimenti ragazzi per il bel lavoro che state facendo...bravi! La storia è la nostra radice più profonda..proteggiamola da chi vuole portarcela via...