martedì 20 dicembre 2011

Milano, lirica gratis per i padri separati.E per le madri?


regia                                           

di Roberta Lerici

"Nella stagione 2001-2012, il Teatro dell’Opera si presenterà con un impegno ecosostenibile e garantirà l’ingresso gratuito nel corso degli spettacoli per disabili e padri single: il Teatro dell’Opera di Milano aiuta i genitori separati in difficoltà, infatti, dando sostegno all’Associazione di Volontariato per la tutela dei diritti dei figli nella famiglia separata (ndr "Associazione Figli Liberi") che gestirà  la politica degli ingressi gratuiti."
Questo è ciò che leggiamo oggi su un sito di news e, a meno che non si tratti di un errore, la suddetta lodevole iniziativa non sembra indirizzata anche alle mamme separate.La campagna mediatica in favore dei padri separati, infatti, pare abbia fatto scomparire dalla scena italiana le donne separate che pure esistono e vivono, secondo l'ISTAT, una situazione molto peggiore di quella degli uomini.

Non volendo fare una sgradevole classifica fra chi sta peggio, ci limitiamo a citare il dato Istat secondo cui le donne dopo la separazione sono quelle che si impoveriscono maggiormente e che riescono a rifarsi una vita con un'altra persona in percentuale minore rispetto agli uomini.Da non trascurare poi il dato pubblicato sempre dall' ISTAT sull'inadempienza degli uomini separati per ciò che riguarda l'assegno di mantenimento: il 75% di loro, infatti, non è in regola con i pagamenti.

Ci saremmo aspettati che, dopo la pubblicazione di dati così sconfortanti, le donne separate rientrassero di diritto  nel "gotha" delle categorie più deboli e dunque meritevoli di vedersi offrire uno svago una volta tanto, ma pare che il loro destino sia quello di restare a casa a cucinare e ad accudire i figli, magari facendosi talvolta maltrattare o peggio, mentre i loro ex mariti si godono una bella serata all'Opera senza spendere un euro.Chissà se, dormendo tutti in macchina, come affermano i loro rappresentanti nei talk show e sul web, questi poveri padri separati riusciranno ad estrarre dal bagagliaio un abito degno dell'occasione....

20 dicembre 2011

venerdì 16 dicembre 2011

Regione Lazio, alle 2 di notte deliberato il vitalizio per gli assessori


Regione Lazio, per gli assessori arriva il vitalizio a 50 anni

ROMA - Mentre il governo taglia le pensioni degli italiani, il Consiglio regionale del Lazio, con un blitz notturno avvenuto alle 2.15 del mattino, concede il vitalizio anche agli assessori (anche gli ex). Gli stipendi dei consiglieri regionali vengono invece "congelati" alla data del 1° dicembre 2011. 

I nuovi vitalizi. Mentre diverse regioni italiane hanno già proceduto con l'abolizione dei vitalizi regionali (le ultime sono state le Marche, che li hanno cancellati oggi) nel Lazio si va nella direzione opposta. Sono diverse le modifiche apportate all'articolo 11 della Finanziaria regionale, approvata la notte scorsa dalla commissione Bilancio presieduta da Franco Fiorito (Pdl), che ora per diventare operative dovranno essere approvate dall'Aula.

Geologi: nel Lazio emergenza frane,arsenico e radon


'Rischio idrogeologico in 98% comuni, pericoli da acqua e aria'

14 dicembre, 15:21(ANSA) - ROMA, 14 DIC - Nel Lazio ci sono 3 emergenze: frane e alluvioni, arsenico nell'acqua e radon nell'aria. Lo denunciano i geologi nel ventennale dell'Ordine regionale. Il 98% dei comuni ha almeno un'area di dissesto idrogeologico.

Maglia nera a Roma per numero di abitanti coinvolti e valore dei beni esposti. I fondi statali per la messa in sicurezza del territorio sono 1/5 circa del necessario. L'arsenico nell'acqua presenta concentrazioni spesso 5 volte superiore ai limiti, mentre il gas naturale radon minaccia scuole e luoghi di lavoro.(ANSA).

lunedì 12 dicembre 2011

Imprenditore suicida a Padova:oberato dai debiti le banche chiedevano il rientro


L'uomo, 43enne si è tolto la vita con un colpo di pistola nel suo ufficio all'interno dell'azienda. Lo ha ritrovato un dipendente

Padova12 dic. (TMNews) - Ha lasciato un biglietto indirizzato alla famiglia con su scritto: "Scusate ma non ce la faccio più", poi ha puntato la pistola alla tempia e si è ucciso. Il suicida è un imprenditore, titolare della Eurostrade 90 snc di Peraga diVigonza(Padova). L'uomo, un 43enne, si è ucciso nel suo ufficio all'interno dell'azienda. Da quanto si è appreso, l'imprenditore era oberato dai debiti e negli ultimi mesi avrebbe tentato, inutilmente, di riscuotere 200 mila euro di crediti. Una situazione che era precipitata quando l'imprenditore, a causa della crisi, aveva messo in cassa integrazione sette dipendenti. Le pressanti richieste da parte delle banche di rientrare con i finanziamenti concessi, lo ha inevitabilmente gettato nell'angoscia e nello sconforto.

 Il 43enne lascia oltre alla moglie, anche due figli. E' stato proprio un dipendente a scoprire il corpo senza vita dell'uomo, inutili i soccorsi. Sul caso dell'imprenditore padovano è intervenuto con una nota il presidente del Veneto, Luca Zaia che ha sottolineato che, quella del 43enne è "un'altra morte che sconvolge, un altro forte richiamo al Paese". "Non conosco la vicenda personale dell'imprenditore padovano - ha proseguito Zaia - ma quello che è accaduto testimonia che la difficoltà di un'azienda qui nel Veneto viene spesso avvertita come un problema profondo, della stessa esistenza. Questo deve indurci a chiedere a noi tutti, alle istituzioni e alla politica, se stiamo dando le risposte giuste, non solo in termini di analisi meramente economica che pure sono ineludibili - ha concluso il governatore - ma anche umana".
http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2011/12_dicembre/12/imprenditore_suicida_a_padova_era_oberato_dai_debiti,32785732.html?pmk=rss

Malagrotta, pronta la proroga fino a giugno







Malagrotta, pronta la proroga discarica aperta fino a giugno

Solo a gennaio la gara per i due impianti provvisori. Salta il programma del prefetto Pecoraro

ROMA - Salta la programmazione illustrata dal prefetto Giuseppe Pecoraro per la chiusura della discarica di Malagrotta. Il 7 ottobre, durante la conferenza stampa con cui annunciava la scelta dei siti di Quadro Alto e Corcolle per le due discariche provvisorie, Pecoraro spiegò che contava di svolgere le gara nel giro di un mese e mezzo. E già allora non escluse una proroga fino a febbraio per Malagrotta, che invece dovrebbe chiudere il 31 dicembre.

Gara a gennaio. In realtà i tecnici prenderanno possesso del sito di Quadro Alto solo martedì e mercoledì, gli espropri non sono ancora partiti, la gara partirà solo a gennaio. A questo punto Malagrotta dovrà essere prorogata per sei mesi, ne sono convinti in Regione, per avere il tempo necessario a realizzare le due nuove discariche. Ma da Federlazio annunciano battaglia. Spiega il presidente Maurizio Flammini: «Presenteremo appello al Consiglio di Stato, non è giusto che decida il prefetto. E sono inaccettabili gli espropri».


http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=172809&sez=HOME_ROMA

CROLLA PALCO JOVANOTTI: MUORE OPERAIO 12 FERITI DI CUI 3 GRAVI


una dozzina i feriti, tre dei quali gravi, ma il bilancio con le ore potrebbe aggravarsi

Crolla palco Jovanotti, muore operaio.Incidente al PalaTrieste. Lo show era in programma lunedì sera


Jovanotti in una foto di archivioJovanotti in una foto di archivio
TRIESTE - È di un morto e almeno dodici feriti il bilancio del crollo di un'impalcatura all'interno del PalaTrieste, dove lunedì sera si sarebbe dovuto svolgere il concerto di Jovanotti. L'incidente è avvenuto intorno alle 14. Alcuni degli operai, almeno tre, sarebbero in condizioni molto gravi.
I SOCCORSI - Una ventina di tecnici stava montando il palco con l'impianto luci e gli amplificatori quando è avvenuto il crollo. Sul posto sono intervenuti i soccorsi che hanno trasportato all'ospedale gli operai feriti e la polizia che sta cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente. Stando alle prime testimonianze, l'impalcatura si è come «accartocciata» su se stessa. Gli operai che stavano ultimando i ultimi lavori necessari per il corretto funzionamento della struttura, sono stati investiti dal crollo e alcuni di essi sono rimasti incastrati tra i tubi di acciaio.
Corriere della Sera Redazione Online 12 dicembre 2011 | 14:54

MANOVRA MONTI: PERCHE' E' SBAGLIATA E COME PEGGIORERA' LA SITUAZIONE ITALIANA


SERGIO CESARATTOIllusioni e realtà della manovra

scesarattoVorremmo noi per primi illuderci che tutto questo servirà. Siamo ammirati della reazione dignitosa, quasi disciplinata, del popolo italiano: “speriamo che tutto questa serva e finisca il primo possibile”. Purtroppo riteniamo invece che questa manovra peggiorerà le cose. I nostri concittadini lo devono sapere. Se l’analisi è sbagliata, così è quella della maggioranza dei politici italiani ed europei, sbagliate sono le soluzioni. La crisi italiana ha una insopprimibile dimensione europea ed è profondamente falso quanto Monti ci ha detto, presentando la manovra, che la crisi del debito italiano “non è colpa degli europei, è colpa degli italiani”, che siamo “un focolaio di infezione” e rischiamo di “macchiarci della responsabilità” di far fallire l’Europa.

Il debito pubblico italiano non ha causato la crisi europea, era lì già prima. In un contesto di crescita europeo e di bassi tassi di interesse – che com’è noto sono stabiliti dalle banche centrali e non dai mercati – esso non avrebbe costituito un problema, tanto meno un problema urgente.

C’è invece qualcosa di sbagliato, di profondamente sbagliato nella costituzione economica europea che ha creato un sviluppo fittizio nell’Europa periferica fondato su bolle immobiliari allegramente finanziate dalle banche dei paesi forti, fatto da puntello alle tendenze neo-mercantiliste tedesche, minato la competitività dell’Italia, determinando gravi squilibri commerciali infra-europei. Ciò nulla ha che vedere con una presunta indisciplina fiscale dei paesi periferici – tranne, forse, il caso greco di cui i tedeschi sapevano tutto.

sabato 10 dicembre 2011

Pensioni, immutati i privilegi nei palazzi del potere: gli italiani capiranno?


A Montecitorio lo stipendio medio annuo è di 131 mila euro

I vantaggi dei dipendenti di Camera, Senato e Quirinale 

rimasti quasi immutati


Non ci provino, a distinguere ancora figli e figliastri. Non ci provino, a toccare le pensioni degli italiani senza toccare prima (prima!) quelle dei dipendenti dei palazzi della politica o della Regione Sicilia. Un cittadino non può accettare di andare in pensione un paio di decenni dopo chi ancora può lasciare con 20 anni d'anzianità. Non solo non sarebbe equo ma, di questi tempi, sarebbe un insulto.
Che esistono qua e là staterelli dai privilegi inaccettabili non lo dicono i soliti bastian contrari. Lo dice, per la Sicilia, lo stesso procuratore generale della Corte dei Conti isolana, Giovanni Coppola, nell'ultima relazione: «L'opinione pubblica non comprende perché in Sicilia i dipendenti regionali possano andare in pensione con soli 25 anni di contribuzioni, o addirittura con 20 anni se donne, solo per il fatto di avere un parente gravemente disabile, mentre lo stesso non avviene nel resto d'Italia».

Errore: anche meno. Come nel caso dell'ispettore capo dei forestali Totò Barbitta di Galati Mamertino, che riscattando dei contributi precedenti, il 1 gennaio 2009 (ma da allora la legge non è cambiata) se n'è andato quarantacinquenne, dopo 16 anni, 10 mesi e 30 giorni. La previdenza, visto «il lavoro usurante», regala ai forestali siciliani un anno ogni cinque di servizio. Diceva di dover accudire un parente affetto da grave handicap: avuto il vitalizio, è partito per la Germania. Stracciato comunque, per età, dal record di Giovannella Scifo, una dipendente dell'ufficio collocamento di Modica (Ragusa) in quiescenza a 40 anni. «Non le pare esagerato?», le ha chiesto Antonio Rossitto di « Panorama». E lei, serafica: «Non le posso rispondere. C'è la privacy».

Perde la casa per 63 euro: bufera su Equitalia


Perde la casa per 63 euro bufera su Equitalia 
Vittima un malato di Alzheimer: indagati il direttore Iodice e tre funzionari. La vendita nascosta al proprietario e senza abbassare il valore. L'appartamento messo all'asta e acquistato, grazie alla segnalazione di una talpa interna
di GIUSEPPE FILETTO e MARCO PREVE
Un uomo ammalato di Alzheimer, una multa da 63 euro, una procedura di esecuzione immobiliare che procede come un bulldozer, una serie di passaggi viziati da pesanti sospetti, specie quando l'aggiudicazione dell'appartamento avviene - secondo il consulente della Procura - grazie ad una talpa interna alla struttura che ha effettuato il pignoramento.

Tutto questo ha portato, nei giorni scorsi, il pm Francesco Pinto a chiedere il rinvio a giudizio per quattro persone. Si tratta del direttore ligure di Equitalia, Piergiorgio Iodice, e dei funzionari della stessa società concessionaria del servizio di riscossione tributi: Silvia Angeli, Roberto Maestroni, Pierpaolo Trecci, tutti assistiti dall'avvocato Giuseppe Sciacchitano. Le accuse nei loro confronti sono di abuso in atti d'ufficio e falso. Il caso risale al 2005 quando Equitalia era ancora Gestline, ma è diventato materia penale nel 2009 quando i figli dell'ex proprietario dell'appartamento di piazza Duca degli Abruzzi presentarono una denuncia affidandosi all'avvocato Massimo Auditore.

La procura contesta tutta la pratica, dall'inizio alla sua conclusione. Si parte dalla procedura esecutiva, ossia quella dell'esproprio. Fino al 2 dicembre del 2005 gli ufficiali della riscossione potevano "aggredire" un appartamento anche per un debito scaduto di appena 1500 euro. Successivamente il tetto è stato alzato a 8 mila euro, con un'altra condizione necessaria, ossia che l'importo complessivo del credito debba superare il 5% del valore dell'immobile. Con una memoria difensiva gli indagati sostengono che, purtroppo, all'epoca quelle erano le regole e quindi, messo in moto il meccanismo, non ci si poteva più fermare.

martedì 6 dicembre 2011

TERREMOTO L'AQUILA, LETTA SCRISSE A BERTOLASO:"AIUTA GLI AMICI DI VERDINI"


Terremoto, Letta scrisse a Bertolaso "Caro Guido, aiuta gli amici di Verdini"

Terremoto, Letta scrisse a Bertolaso: "Caro Guido, aiuta gli amici di Verdini"

Nuova inchiesta sugli appalti per la ricostruzione post-sisma, ancora una volta sul ruolo del consorzio Federico II in cui aveva interessi il coordinatore del Pdl. Al centro del ricorso della Procura in Cassazione, il messaggio dell'allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio all'ex capo della Protezione civile. "Semplice raccomandazione", per il Gup. "Serrata attività di condizionamento", secondo il sostituto procuratore

di GIUSEPPE CAPORALE
L'AQUILA  -  C'è una lettera di raccomandazione sotto inchiesta. E' una lettera firmata da Gianni Letta, ex sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con il governo Berlusconi. Venti righe su carta intestata del sottosegretario per favorire un gruppo di imprenditori negli affari del post-terremoto. Venti righe che ora sono oggetto di indagine da parte della Procura dell'Aquila.

GUARDA LA LETTERA 1

Il destinatario della lettera è Guido Bertolaso, all'epoca capo del dipartimento della Protezione Civile (struttura sotto la direzione della Presidenza del Consiglio). L'obiettivo è aiutare gli amici di un amico speciale, specifica lo stesso Letta nel documento - "come potrai facilmente immaginare, non posso sottrarmi a tale richiesta..." - Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl.

L'impresa da aiutare è  -  ancora una volta  -  il consorzio Federico II, ovvero il raggruppamento di società che aveva al suo interno Riccardo Fusi, imprenditore (amico e in passato anche socio di Verdini) e una serie di imprese abruzzesi legate alla Carispaq, banca del territorio aquilano. Non solo Fusi secondo le verifiche dei Ros risulta debitore per una cifra intorno ai 20 milioni di euro nei confronti del Credito Cooperativo Fiorentino, presieduto all'epoca dei fatti proprio da Verdini.

La lettera. "Caro Guido, come ho avuto modo di accennarti per telefono l'altro giorno, l'onorevole Denis Verdini mi ha presentato un gruppo di imprenditori aquilani che insieme ad una grande impresa nazionale, hanno dato vita al consorzio Federico II, per la ricostruzione dell'Abruzzo. Adesso, a pochi giorni dall'incontro, lo stesso Verdini mi sollecita di nuovo il contatto con te (o con la tua struttura) e come potrai facilmente immaginare, non posso sottrarmi a tale richiesta. Nell'appunto che ti invio troverai la descrizione degli obiettivi e delle finalità del consorzio e il profilo delle imprese locali e nazionali che hanno dato vita all'iniziativa. 

Ti sarò grato perciò, se per non deludere Denis Verdini, potrai dedicare a questi imprenditori dieci minuti del tuo preziosissimo tempo per poi affidarli a chi riterrai possa diventare il loro interlocutore istituzionale. Sicuro della tua comprensione, ti chiedo scusa per il fastidio e ti ringrazio di cuore. Perdonami e grazie (scritto a mano, ndr). Gianni Letta". E poi ancora a penna "Gianni".

Verdini e Fusi, già prosciolti per la raccomandazione. Proprio per la vicenda degli appalti del consorzio Federico II negli affari post-sisma, Verdini e Fusi sono stati prima indagati e poi prosciolti dal tribunale dell'Aquila perché "il fatto non sussiste". Secondo il giudice per le udienze preliminari Romano Gargarella  -  che si è pronunciato a riguardo appena il mese scorso - quella di Verdini per l'imprenditore Fusi fu una "mera raccomandazione" non prefigurabile come reato penale. Ma contro questa decisione il sostituto procuratore Stefano Gallo ora ha presentato ricorso in Cassazione puntando come elemento centrale proprio sulla missiva, svelando così anche una parte della nuova indagine che stavolta vede al centro Letta.

Il pm: "portata dirompente dei nuovi documenti"
. "Bisogna tener conto della portata dirompente dei nuovi documenti depositati", scrive Gallo nel ricorso in Cassazione producendo la lettera di Letta. "I termini usati dal potente sottosegretario di Stato sono assolutamente significativi della concreta possibilità dell'onorevole Denis Verdini di incidere sulle scelte degli apparati dello Stato in ordine all'affidamento dei lavori post-terremoto" scrive nel ricorso. E aggiunge: "Come va interpretato il non posso sottrarmi alla richiesta?". Così la lettera di Letta oltre a essere alla base del nuovo fascicolo potrebbe far riaprire l'inchiesta su Fusi e Verdini, oltre che chiamare nuovamente in causa Guido Bertolaso. E il sostituto procuratore Gallo  -  come annunciato nel ricorso  -  ha intenzione di interrogare sia Letta che Bertolaso per verificare la veridicità della lettera.

Ma per Gup la lettera di Letta è solo una raccomandazione. Il nuovo documento, in realtà, era stato già depositato all'ultima udienza per la vicenda Verdini e Fusi, ma il giudice Gargarella aveva derubricato anche questo documento come prova di "mera raccomandazione". Per la procura dell'Aquila invece è la dimostrazione del tentato condizionamento di alcuni appalti post-terremoto. Per i magistrati infatti, seppure la missiva pare sia arrivata in procura in forma anonima, è "vera". Gli inquirenti al riguardo hanno già eseguito una perizia sulla grafia dello scritto ed è risultata chiaramente riconducibile a Letta. Così come sono "perfettamente coincidenti" date e altre circostanze citate nella lettera e poi riscontrate nelle intercettazioni e nelle informative dei carabinieri del Ros.

L'altra prova: la mail di Verdini a Letta. Non solo, la procura ha in mano anche molti altri documenti.
Tra questi, un'altra lettera questa volta inviata da Verdini (attraverso la mail del credito fiorentino) a Letta e datata sempre 22 maggio: "Caro Gianni, a seguito dell'incontro con Fusi, presidente della Baldassini Tognozzi Pontello s. p. a., Ettore Barattelli (dell'omonima azienda), il direttore della cassa di risparmio dell'Aquila Rinaldo Tordera e il suo vice Angelo Fracassi, ti invio l'informativa sul consorzio Federico II come tu mi avevi richiesto. Ti prego di contattarmi al più presto perché tutti i partecipanti all'incontro sono rimasti favorevolmente impressionati dalla tua cortesia e dal tuo sincero interessamento, che corrisponde al loro sentimento di abruzzesi. Potrai notare l'enorme professionalità e potenzialità del consorzio e il forte radicamento territoriale e come ricorderai, il prezioso sostegno della cassa di risparmio dell'Aquila. Denis Verdini".

Sigma-Tau, 569 dipendenti in Cassa Integrazione: lettera a Passera

Sigma-Tau. Il piano dei tagli: 569 dipendenti in Cassa Integrazione. LA LETTERA LA MINISTRO
LA LETTERA LA MINISTRO
di Susi Ciolella
ROMA - Le sorti dei lavoratori dei lavoratori Sigma-Tau, sono appese a un filo, due siti di ricerca, uno di Milano (Prassis) ed uno di Caserta (Tecnogen), sono stati messi in liquidazione con oltre 100 lavoratori che perderanno il posto di lavoro. Nel sito di Pomezia è stata annunciata la volontà di porre 569 lavoratori in CIGS a zero ore a partire dal 27 dicembre 2011. L'operazione di risanamento - comunicano i vertici di Sigma-Tau - si è resa necessaria per poter attuare un piano di sviluppo e salvaguardare il futuro dell’ Azienda recuperando efficienza anche in virtù della forte volontà dell'impresa e degli azionisti di non delocalizzare produzione e ricerca.

Dura la risposta dei sindacati secondo cui alla Sigma-tau, serve un vero piano di rilancio che consenta al gruppo di riaffermarsi sul mercato, al fine di garantire un futuro all’azienda e ai lavoratori. I lavoratori si sono rivolti al Ministro dello sviluppo Economico Corrado Passera chiedendo un intervento tempestivo. La lettera RSU Sigma-Tau Spett.le Ministero dello Sviluppo Economico Ministro Dr. Corrado Passera Sig. Ministro, I lavoratori della Sigma-Tau e la RSU vogliono esprimerLe, con questa lettera, i propri timori per il futuro.

 All’improvviso l’azienda nella quale lavoriamo e della quale abbiamo orgogliosamente fatto parte nel corso degli anni, ha avviato procedure brutali di dismissioni di attività e lavoratori. La Sigma-Tau è una delle prime aziende farmaceutiche italiane, una delle poche ad aver creduto nell’attività di ricerca come motore di sviluppo e crescita fino ad arrivare ed investire in essa il 16% del proprio fatturato. Negli anni è stato consolidato un patrimonio di know-how, tecniche e professionalità di altissimo livello; un clima di relazioni sindacali positivo ed innovativo ha consentito di gestire al meglio tutti i necessari mutamenti nel corso degli anni. Claudio Cavazza, da imprenditore illuminato quale era, ha saputo coniugare passione e lucidità, rigore e innovazione fino a creare un gruppo articolato in più siti in tutta Italia ed anche filiali all’estero.

Da ultimo ricordiamo l’acquisizione della ENZON. Oggi è in atto un pericoloso tentativo di svendere il gruppo. Due siti di ricerca, uno di Milano (Prassis) ed uno di Caserta (Tecnogen), sono stati messi in liquidazione con oltre 100 lavoratori che perderanno il posto di lavoro. Nel sito di Pomezia è stata annunciata la volontà di porre 569 lavoratori in CIGS a zero ore a partire dal 27 dicembre 2011. Questo non ha nulla a che vedere con un presunto piano di rilancio dell’azienda: serve altro. Serve un progetto che consenta al gruppo Sigma- Tau di riaffermarsi davvero ed acquisire nuove quote di mercato. Serve un progetto che garantisca un futuro al gruppo ed ai lavoratori.

Noi crediamo che questa discussione riguardi un patrimonio italiano da non disperdere e che debba trovare spazio presso il Ministero da Lei presieduto. Non crediamo che ci si possa limitare a parlare di ammortizzatori sociali nei singoli siti. Ma, Sig. Ministro, il tempo stringe. Ci auguriamo un suo tempestivo intervento e La ringraziamo per l’attenzione riservataci.
 RSU Sigma-Tau Pomezia, 2 dicembre 2011

lunedì 5 dicembre 2011

MANOVRA SALVA ITALIA: TESTO INTEGRALE

Il testo della manovra Monti.Martedì in Gazzetta Ufficiale

elsa-fornero
Ecco il testo del Decreto Legge recante “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici“, varato ieri dal Consiglio dei Ministri.
DISPOSIZIONI URGENTI PER LA CRESCITA, L’EQUITA’ E IL CONSOLIDAMENTO DEI CONTI PUBBLICI
Titolo I – Sviluppo ed equità
Art. 1 Aiuto alla crescita economica (Ace)
Art. 2 – Deduzione dall’IRES e dall’IRPEF della quota di IRAP riferita analiticamente al costo del lavoro
Art. 3 – Programmi regionali cofinanziati dai fondi strutturali
Art. 4 – Detrazioni per interventi di ristrutturazione, di efficientamento energetico e per spese conseguenti a calamità naturali
Art. 5 – Introduzione dell’ISEE per la concessione di agevolazioni fiscali e benefici assistenziali, con destinazione dei relativi risparmi a favore delle famiglie
Art. 6 – Equo indennizzo e pensioni privilegiate
Titolo II – Rafforzamento del sistema finanziario nazionale e internazionale
Art. 7 – Partecipazione italiana a banche e fondi
Art. 8 – Misure per la stabilità del sistema creditizio

giovedì 1 dicembre 2011

Lea Garofalo, difensore imputato arrestato ieri in operazione anti-'ndrangheta


Sciolta nell'acido, Corte decide un fitto calendario udienze

Caso Lea Garofalo, sentenza nel luglio prossimo


      INFOPHOTO
Nel processo sono imputate sei persone. Il difensore di una di loro è Vincenzo Minasi, penalista arrestato ieri nell'operazione anti - 'ndrangheta condotta dalle Dda di Milano e Reggio Calabria.

Milano, 1 dic. (TMNews) - E' serratissimo il calendario del processo per l'omicidio di Lea Garofalo fissato dai giudici della Prima Corte d'assise, presieduta da Anna Introini che ha sostituito Filippo Grisolia, diventato capo di gabinetto al ministero della Giustizia. Al termine dell'udienza di oggi, Introini ha comunicato che il processo riprenderà al 19 dicembre, poi, dopo la pausa natalizia, a gennaio si tornerà in aula il 10, 16, 20, 23, 27, 31, a febbraio il 2,3,7,9,13,14,20,27, a marzo l'1, 5,9,26,29,30. Le udienze così ravvicinate si giustificano col tempo che sarà 'perso' per riascoltare i testimoni già sentiti dopo che è cambiata la composizione del collegio e i difensori non hanno dato il consenso a 'salvare' le deposizioni già avvenute, tra cui quella di Denise, la figlia della vittima, parte civile contro il padre, Carlo Cosco.

DISCARICA RIANO: UE RISPONDE A INTERROGAZIONE RINALDI (IDV)




RIFIUTI: RINALDI (IDV), OGGI DA UE DURO MONITO A REGIONE LAZIO 


COMMISSIONE RISPONDE AD INTERROGAZIONE EUROPARLAMENTARE

“Dalla Commissione europea oggi é arrivato un duro avvertimento alla Regione Lazio sulla sua politica dei rifiuti: fino ad ora non é stato fatto nulla di ció che Bruxelles ha chiesto. Non solo: sulla localizzazione di Riano l'Ue non ha ricevuto alcuna informazione.

Tutto ció é l'ennesima dimostrazione di un disastro gestionale e politico che i cittadini del Lazio non meritano”. A dirlo é il capodelegazione Idv all'europarlamento Niccoló Rinaldi, che ha reso nota la risposta della Commissione europea alla sua interrogazione sui siti alternativi a Malagrotta.


 “Le autorità italiane”, scrive la Commissione all'europarlamentare, “sono tenute ad adottare un piano di gestione dei rifiuti idoneo per la Regione Lazio e a creare un'adeguata rete di impianti di trattamento dei rifiuti, già esistenti o di nuova costruzione, conformi alla legislazione Ue vigente in materia di ambiente. Le autorità italiane sono tenute ad informare il pubblico e le autorità interessate dalle loro decisioni, conformemente a quanto previsto dalle disposizioni pertinenti della direttiva 85/337/CEE concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati (la direttiva Via) e successive modifiche”

mercoledì 30 novembre 2011

Lazio, Polverini crea la sua Equitalia


Una sede di Equitalia, Roma
Anche la Regione Lazio avrà la sua Equitalia. La Pisana infatti si appresta a varare la “Lazio Riscossione S.p.A.”, una società che avrà il compito di procedere all’accertamento e alla riscossione delle tasse dovute alla Regione e agli enti locali del territorio. Dopo il secondo decreto su Roma Capitale, la Polverini accelera sulla strada del federalismo fiscale, anche perchè di soldi in cassa ce ne sono pochi.
Questa mattina la commissione regionale che si occupa della riforma ha deciso di promuovere una bozza di proposta di legge sulla costituzione di una società per azioni a partecipazione regionale che abbia il compito di procedere agli accertamenti fiscali. Una proposta bipartisan, che ha il placet anche del Pd, con il presidente della commissione speciale, Marco Di Stefano.

«Inizia finalmente anche nel Lazio, così come sta accadendo in altre Regioni, il percorso per il raggiungimento della piena autonomia – spiega Di Stefano – nell’ambito della riscossione delle tasse degli enti locali. Si comincia dunque a dare veramente concretezza al processo del federalismo fiscale, che prevede proprio il superamento del sistema del trasferimento dei fondi dallo Stato alle Regioni e agli enti locali i quali, a partire dal 2013 dovranno prevalentemente sopravvivere con le proprie forze, ossia con le entrate che riusciranno a raccogliere direttamente». «Dando per scontato che le giuste tasse devono essere pagate, bisogna dire che il sistema di riscossione di Equitalia che ha funzionato finora è spesso inutilmente vessatorio e lontano dai cittadini – aggiunge -.

La nascita di ‘Lazio Riscossione S.p.A.’ potrà avere, in definitiva, molti effetti positivi: costituirà per i cittadini un interlocutore unico al posto di vari enti diversi, sarà un ausilio importantissimo per i Comuni, specie quelli piccoli e, in definitiva, contribuirà a ridurre l’evasione fiscale». Ma la strada per la costituzione della nuova società è ancora lunga. La proposta, infatti, prima di approdare in Aula, dovrà essere vagliata da una commissione permanente, probabilmente Bilancio.
http://www.online-news.it/2011/11/29/la-polverini-crea-la-sua-equitalia/

Supplenze Ata. Graduatorie triennio 2011/2014


martedì 29 novembre 2011

LA MORTE DI LUCIO MAGRI, L'ARTICOLO PIU' BELLO

Il suicidio assistito di Lucio Magri, l'addio ai compagni: "Ho deciso di morire"

Il suicidio assistito di Lucio Magri l'addio ai compagni: "Ho deciso di morire"

 Lucio Magri con Paolo Bufalini ed Enrico Berlinguer 

Il fondatore del Manifesto morto in Svizzera ha deciso tutto con lucidità; dalla fine alla sepoltura vicino alla sua Mara. Gli amici hanno tentato di dissuaderlo ma lui era depresso per la morte della moglie

E ALLA FINE la telefonata è arrivata. Sì, tutto finito. Ora si rientra in Italia. Alle pompe funebri aveva provveduto lo stesso Lucio Magri, poco prima di partire per la Svizzera. Era il suo ultimo viaggio, così voleva che fosse. Non ce la faceva a morire da solo, così il suo amico medico l'avrebbe aiutato. Là il suicidio assistito è una pratica lecita, anche se poi bisogna vedere nei dettagli, se ci sono proprio le condizioni. Ma ora che importa? Che volete sapere? Non fate troppi pettegolezzi, l'aveva già detto qualcun altro ma in questi casi non conta l'originalità.

SOGNARE AIUTA A VIVERE MEGLIO: DIMINUISCE LO STRESS


RICERCA CONDOTTA DALL'UNIVERSITÀ DELLA CALIFORNIA DI BERKELEY
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 nov. - Per metabolizzare le difficolta' del quotidiano non c'e' miglior rimendio che sognare.

Stando alla ricerca condotta dall'Universita' della California di Berkeley, durante la fase REM del sonno, quella in cui si sogna, i circuiti cerebrali dello stress si spengono, permettendo al cervello di processare le esperienze emotive. Secondo Matthew Walker, responsabile della ricerca, la fase REM "ci offre una sorta di terapia notturna, un balsamo lenitivo che rimuove i bordi taglienti delle esperienze emotive del giorno precedente". E al risveglio "ci sentiamo meglio e pensiamo di potercela fare". Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno monitorato l'attivita' cerebrale di 35 giovani adulti durante la visione di immagini emozionali che sono state fatte visualizzare due volte: meta' dei partecipanti ha osservato le immagini la prima volta al mattino e la seconda di sera, mentre l'altra meta' dei volontari le ha visualizzate la prima volta di sera e la seconda volta il mattino seguente, dopo aver dormito.

LOTTA ALLA SORDITÀ, VISITE GRATUITE IN 200 OSPEDALI: sotto accusa MP3


IN CORSO LA SETTIMANA NAZIONALE A.I.R.S.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 nov. - Ancora una volta i lettori Mp3 finiscono sotto accusa in quanto i problemi di udito continuano a crescere tra giovani e giovanissimi. Basti pensare che 1 adulto su 7 non ha un udito normale, 1 adulto su 6 ha un difetto uditivo tale da creare problemi nella vita quotidiana, 1 adulto su 10 ha una perdita uditiva per la quale e' raccomandabile un dispositivo uditivo; queste alcune delle cifre fornite dal Prof. Giancarlo Cianfrone, Presidente dell'A.I.R.S.- Associazione Italiana Ricerca Sordita' - Onlus in occasione della "Settimana Nazionale A.I.R.S. per la Lotta alla Sordita'", in programma dal 24 al 30 novembre 2011.

sabato 26 novembre 2011

CRISI, COSA SUCCEDE SE CADE L'EURO



L'Euro è sotto attacco: cosa ci succede se cade

La crisi dell'Eurozona. Dagli stipendi alle case, cosa accadrà


La possibilità del fallimento dell'Eurozona non è più uno scenario possibile. Ora sta diventando una possibilità concreta soprattutto dopo l'allarme lanciato dall'agenzia di rating Fitch in cui annuncia il taglio del rating di 8 banche italiane: Bpm, Bper, Popolare di Sondrio, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza e Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio. Per tutti e otto gli istituti di credito l'outlook è negativo. 

Nonostante le rassicurazioni incassate da Francia e Germania a Bruxelles, i mercati non sono più disposti ad aspettare. per questo le grandi banche del mondo si stanno preparando al piano B. Il New York Times, di oggi scrive infatti che molti istituti di credito (tra cui Merrill Lynche e Barclays Capital) hanno pubblicato decine di rapporti in cui esaminano la possibilità di un crollo dell'Eurozona. Stanno preparando dei piani di emergenza.

giovedì 24 novembre 2011

Frecciarossa, addio seconda classe: sul Napoli-Roma le classi diventano 4

Le novità di trenitalia

Addio seconda classe: sul Frecciarossa Napoli-Roma si viaggia in 4 livelli

Le categorie di servizio:standard, premium, business, executive. Prezzi invariati o più bassi per il livello base

Il vagone-ufficio nel nuovo treno Frecciarossa
Il vagone-ufficio nel nuovo treno Frecciarossa

NAPOLI - Fino ad oggi i viaggiatori si dividevano in due categorie: quelli di prima e quelli di seconda classe. I primi, molto spesso acquirenti dell'oneroso tagliando per ragioni di «status symbol», gli altri spesso «costretti» a scegliere la seconda categoria per necessità, una decisione per molti «sofferta» ma allo stesso tempo piena di orgoglio. Da domani venerdì 25 novembre prima e seconda classe non esisteranno più: al loro posto arrivano i «livelli di servizio». La novità è stata comunicata dall'ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti alla vigilia della presentazione ufficiale del nuovo Frecciarossa. Al posto delle due classi ci saranno quindi i livelli standard, premium, business ed executive

NIENTE STANGATA - La rivoluzione in casa Trenitalia pare che non si trasformerà in una stangata per i viaggiatori. Almeno così dice Trenitalia. Chi comprerà un biglietto per viaggiare su un treno Frecciarossa da Roma a Miliano con un servizio «standard», il livello più basso, pagherà tra il 5 e il 6 per cento in meno di chi fino ad ora acquistava un biglietto di seconda classe. Sulla tratta Roma -Milano si pagherà infatti al massimo 86 euro; oggi invece il costo è di 91 euro. Chi sceglierà invece la categoria «premium» di fatto viaggerà come con la vecchia prima classe, con sedili messi quasi tutti a salottino giornale e con la possibilità di sorseggiare un drink di benvenuto. Il prezzo massimo del biglietto è di 100 euro mentre la tariffa mini è di 70 euro: 16 euro in meno dell'attuale prima classe.

RIFIUTI, TAR LAZIO RESPINGE RICORSI COLARI E FEDERLAZIO

   Roma - Rifiuti, Tar Lazio respinge i ricorsi contro localizzazione nuovi impianti

Roma - Rifiuti, Tar Lazio respinge i ricorsi contro localizzazione nuovi impianti
Roma -
Ricorsi respinti. Il Tar del Lazio sui rifiuti non ha accolto la sospensiva sui nuovi impianti. La dichiarazione dello stato di emergenza rifiuti "si fonda su una situazione oggettiva" e al momento "non risultano adottati atti di definitiva localizzazione" per i siti provvisori di smaltimento rifiuti per gestire l'emergenza rifiuti nel Lazio. Sono questi i motivi per i quali Il Tar del Lazio ha respinto le richieste con le quali il consorzio Colari e Federlazio contestano il decreto che, in relazione alla chiusura della discarica di Malagrotta indica la necessità di realizzare siti alternativi.
 
fonte, edizioni oggi

 

 

 

 

Rimborsi, benefit e sconti col fisco: per i partiti nessun sacrificio


NOTE DI R.LERICI
In tempo di crisi e di pressanti minacce di nuove tasse e revisione del sistema pensionistico, non possiamo fare a meno di notare che la crescente disaffezione nei confronti della politica è data soprattutto dai privilegi di cui gode chi è preposto a legiferare e a comunicare con costernata mestizia, "sacrifici" che finiscono per riguardare sempre "gli altri". Di seguito i costi di una classe di privilegiati per i quali la crisi non esiste. Per correttezza, ricordiamo che la proposta di abolizione del vitalizio per i parlamentari presentata da IDV nel 2010, raccolse in parlamento soltanto i 24 voti di IDV che aveva presentato la proposta.

Rimborsi, benefit e sconti col fisco.Il Bengodi dei partiti

Ogni anno costano 217 milioni. I tagli del 30 per cento? Diventati del 3 per cento. E poi l'indennità, diarie, trasporti quasi gratis e perfino i parrucchieri. Però a loro non basta mai

mercoledì 23 novembre 2011

RIFIUTI: DOMANI DECISIONE TAR SU SITI ALTERNATIVI NEL LAZIO. DISCUSSI RICORSI COLARI E FEDERLAZIO

RIFIUTI: DOMANI DECISIONE TAR SU SITI ALTERNATIVI NEL LAZIO DISCUSSI RICORSI PROPOSTI DA CONSORZIO COLARI E FEDERLAZIO

(ANSA) - ROMA, 23 NOV - Si conoscera' domani la decisione del Tar del Lazio in merito ai ricorsi proposti dal consorzio Colari (Consorzio Laziale Rifiuti) e da Federlazio per contestare il decreto con il quale la presidenza del Consiglio dei ministri, in relazione alla chiusura della discarica di Malagrotta, ha indicato la necessita' di realizzare siti alternativi per lo smaltimento dei rifiuti. 

Oggi i due ricorsi amministrativi sono stati discussi e i giudici della prima sezione del tribunale amministrativo, presieduti da Giorgio Giovannini, si sono riservati di pubblicare domani la loro ordinanza. Quelli di oggi sono i primi ricorsi discussi con oggetto il post-Malagrotta. Per un terzo ricorso iscritto anch'esso al ruolo di oggi del tribunale, e' stata rinviata la discussione su richiesta dei ricorrenti al prossimo 19 dicembre. 

Nel frattempo, pero', quasi giornalmente vengono depositati ricorsi al Tar (otto le richieste in attesa di fissazione dell'udienza di discussione); in alcuni casi, sono stati annunciati e notificati alle parti, ma manca il deposito formale in tribunale. Non e' escluso che il Tar decida per una trattazione in un'unica maxi-udienza.(ANSA).

Freddie Mercury vent'anni fa moriva di Aids.Le ultime immagini


Il mondo ricorda e celebra il leader dei Queen

08:44 - Il 24 novembre cade il ventennale della morte della voce dei Queen. Freddie Mercury (vero nome Farrock Bulsara) nato a Zanzibar il 5 settembre 1946 di etnia Parsi e fino all'adolescenza cresciuto in India, è morto di Aids. Una scomparsa silenziosa, con la discrezione di chi sa di voler regalare ai posteri solo la propria voce e non l'immagine.
A soli due giorni dal decesso, era esattamente il 22 novembre 1991, Freddie ha diramato alla stampa un comunicato stampa doloroso ma lucido e corretto: "Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’HIV e di aver contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano. Tuttavia è arrivato il momento che i miei amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia".

A 20 anni di distanza il mito di Freddie è più vivo che mai e rivive sull'onda dei grandi successi dei Queen come "Somebody To Love", "I Want To Break Free" (il video di Freddie casalingo è passato alla storia), "We Are The Champion", "Bohemian Rhapsody" e la roboante "Innuendo".

I fan di tutto il mondo lo ricorderanno con concerti-tributo e nelle librerie arriveranno valanghe di volumi dedicato a una delle voci più belle degli ultimi 30 anni.


Tra i volumi usciti "Una biografia intima" di Peter Freestone, assistente personale di Freddie per 12 anni consecutivi, rimasto al suo fianco fino alla morte. Freestone ha ora deciso di pubblicare una biografia che mette a nudo la vita del re del pop. Esce anche la riedizione della famosa biografia di Laura Jackson su Freddie Mercury, per la collana Odoya Cult Music. L'autrice, scrittrice britannica specializzata in biografie di performer, si sofferma sulle donne della vita di Mercury: la madre, l'ex compagna e amica Mary Austin e l'attrice Barbara Valentine, che parlò di Freddie per la prima volta in questa biografia.

DISCARICHE, ECOMAFIE 'BOCCIA' IL SITO DI RIANO: TANTI PROBLEMI DA CASE VICINE A FALDA ACQUIFERA: "DIREMO FARE SCELTE DIVERSE".


SOPRALLUOGO ECOMAFIE A RIANO  (DIRE) Roma, 22 nov. - E' una 'bocciatura' quella arrivata dalla Ecomafie dopo il sopralluogo a Riano. La Commissione, infatti, ha rilevato notevoli criticita' per la realizzazione di una discarica nel sito di Quadro Alto. "Ci siamo resi conto- ha detto il presidente Gaetano Pecorella- che qui c'e' un ambiente naturale molto bello, e alcune case sono anche molto vicine a dove dovrebbe venire la discarica. Abbiamo anche visto come la falda acquifera presente verrebbe a contatto diretto con i rifiuti".

 "Ci ha sorpreso poi- ha continuato- che nessuno sia venuto sul posto a fare delle verifiche". Si sarebbe accorto, per esempio, "che la falda e' sopra il livello dell'area di terreno dove verrebbero depositati i rifiuti, che producono percolato e avvelenano le acque". Insomma, "e' difficile rendere compatibile un ambiente cosi' con quintali di rifiuti urbani". E poi ci sono anche problemi di viabilita' e di occupazione. "Non ci pare sia ideale provenire da Roma su queste strade per portare quintali di rifiuti. Inoltre, visto che la cava e' attiva, con persone che vi lavorano, non so come si possa immaginare che al 31 dicembre possa entrare in funzione questa discarica".

Riano e Corcolle, Pedica (Idv): "Il sopralluogo della commissione parlamentare dà ragione ai cittadini"

Riano e Corcolle, Pedica (Idv): "Il sopralluogo della commissione parlamentare dà ragione ai cittadini"

Il senatore Idv, Stefano Pedica, commenta il sopralluogo effettuato dalla commissione parlamentare Ecomafie sulle discariche di Riano e Corcolle

“Il sopralluogo compiuto oggi dalla commissione parlamentare Ecomafie, dà ragione a quanto sostenuto da tempo dai cittadini di Riano e Corcolle sulle numerose criticità relative ai siti individuati dalla Regione per le due discariche provvisorie”. E' quanto afferma in una nota il senatore di Italia dei Valori Stefano Pedica.

“La breve distanza dalle abitazioni e l'attività ancora in essere delle cave di Quadro Alto, erroneamente definite ‘dismesse o esauste’ nel rapporto della Regione, denunciano la superficialità con cui la giunta Polverini ha affrontato il tema dei rifiuti - continua Pedica -. Oltre a non aver previsto un piano per il sostanziale incremento della raccolta differenziata porta a porta e a non aver avviato altri progetti a lungo termine atti a risolvere in modo sostanziale e moderno il problema dei rifiuti, la giunta Polverini ha presentato uno studio regionale sui siti di Quadro Alto e Corcolle, pieno di dati che non avevano alcun riscontro con la realtà".


"Non tenendo conto dei piani paesaggistici, del pericolo di inquinamento delle falde acquifere, della conservazione di luoghi di rilevanza storica e archeologica e soprattutto della salute pubblica, la giunta Polverini ha dimostrato di non avere affatto ‘a cuore’ i cittadini come invece pubblicizza con i cartelloni in ogni angolo della città”.  

22/11/2011


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RIFIUTI: RINALDI (IDV), DISCARICA A RIANO VIOLEREBBE NORME UE


EUROPARLAMENTARE: GESTIONE POLVERINI A RISCHIO INFRAZIONE


"La valutazione della Commissione ecomafie conferma quanto denunciato dall'Idv da tempo. Riano non solo non é un luogo adatto, ma costruire una discarica qui costituirebbe anche una violazione delle direttive ambientali europee”. A dirlo é il capodelegazione Idv al Parlamento europeo Niccoló Rinaldi. “Se le conclusioni della visita della Commissione si limitano a una denuncia a chi di dovere delle 'incogruenze' appurate, noi allora dobbiamo spingerci un passo oltre.

La gestione dei rifiuti della giunta Polverini – avverte l'europarlamentare - é a rischio di infrazione europea e persegue logiche e metodi di una politica vecchia che nuoce alla salute dei cittadini e costa molto di più rispetto alle raccomandazioni e alle buone pratiche degli altri Paesi europei. Consiglio dunque, tanto alla giunta regionale quanto alla Commissione parlamentare, di visitare anche i centri di trattamento urbano dei rifiuti di Austria, Germania, Olanda o di altri Paesi dove si potranno verificare sul campo le soluzioni ai problemi denunciati finora nel Lazio. I cittadini della regione – ha concluso Rinaldi - non meritano risposte meno efficaci e rispettose della loro salute rispetto agli altri cittadini europei".

lunedì 21 novembre 2011

GOVERNO: PEDICA (IDV), MONTI NON FACCIA ERRORE DI FAR ENTRARE BEFERA


Scritto da com/bat

(AGENPARL) - Roma, 21 nov - “Spero che il Presidente del Consiglio Mario Monti, non faccia l’errore di far entrare nel suo governo il dott. Befera”. E’ questo l’auspicio del senatore dell’Idv Stefano Pedica, che spiega: “Gira voce che al direttore generale di Agenzia delle Entrate e Presidente di Equitalia dott. Befera, potrebbe essere assegnato un posto nel nuovo esecutivo, magari al ministero dell’Economia.

Se così fosse, ci sarebbe veramente da preoccuparsi. C’è tecnico e tecnico, un tecnico che non sia ex politico o chiacchierato – fa notare il parlamentare dell’Idv - e Befera con la sua gestione di Equitalia non può essere preso come modello di equità sociale. Affidare un posto nel governo a questo signore per il comitato ‘No Equitalia’ è come affidare il sangue a Dracula”.
http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20111121-governo-pedica-idv-monti-non-faccia-errore-di-far-entrare-befera

domenica 20 novembre 2011

Crisi, Le misure di austerità sono un imbroglio.Intervista a Eric Toussaint


www.rivoltaildebito.org
di Olivier le Bussy*
Per il politologo Eric Toussaint, le politiche attualmente condotte in Europa per ripianare i debiti pubblici servono innanzitutto agli interessi dei creditori privati. E colpiscono i diritti sociali e economici dei cittadini. Dottore in scienze politiche alle Università di Liegi e di Parigi VIII e presidente del ramo belga del Comitato per l'annullamento del debito del terzo mondo (CADTM), Eric Toussaint ha scritto e diretto, insieme al francese Damien Millet, un'opera intitolata "Il debito o la vita". Alla luce dell'esperienza della problematica del debito nei Paesi del Sud, gli autori compiono un'analisi critica delle politiche applicate al Nord, in particolare nell'eurozona.  

Secondo lei, l'eurozona, così come era concepita, era condannata a conoscere una tale crisi? La dracma, la peseta, l'escudo sono stati sopravvalutati rispetto alle altre monete, in particolare rispetto al marco tedesco, al momento della conversione in euro, dando un vantaggio competitivo a paesi come la Germania, l'Olanda, la Francia, il Belgio,... rispetto ai paesi della periferia. Inoltre non ci sono meccanismi di compensazione importanti per ridurre le assimetrie tra le economie europee. Infine le banche nazionali dei paesi dell'UE e la Banca centrale europea (BCE) non possono accordare crediti direttamente agli Stati (come può farlo invece la Federal Reserve degli Stati Uniti - NdR), lasciando così il monopolio alle banche private. Siamo arrivati al punto in cui la BCE ha prestato alle banche private a un tasso di interesse dell'1% fino ad aprile 2011. Le quali prestano a loro volta alla Grecia, al Portogallo e all'Irlanda al 4 o al 5 % per le obbligazioni da sei mesi a un anno. Questo funzionamento ha portato a delle derive terribili. La BCE presta a breve termine a degli istituti privati che a loro volta prestano a lungo termine sul mercato delle obbligazioni e si trovano confrontati, prima o poi, a problemi di liquidità. Questo porta, per esempio, ad un secondo salvataggio di Dexia da parte degli Stati francese e belga.  

Ecco come Equitalia mi ha rovinato la vita



"150mila euro di debito, casa ipotecata e ora le mani sul mio stipendio: ecco come Equitalia mi ha rovinato la vita"

di Antonella Loi
"La mia vita oggi è un concentrato di paura e ansia". La paura è quella che ti porti dietro tutti i giorni e che prende la forma asettica e spietata di una cartella esattoriale di Equitalia. L'ansia ne è conseguenza. "Quando trascorri anni senza dormire, subisci un principio di infarto e ti devi imbottire di ansiolitici, cominci a pensare al peggio: l'incubo di vedermi recapitata l'ennesima raccomandata dagli strozzini di Stato mi sta uccidendo". La storia di Antonio, 51 anni, ex piccolo imprenditore del ricco Nordovest italiano - "la laboriosa provincia leghista" - è una delle tante. Sono centianaia di migliaia, infatti, le piccole imprese e le attività autonome che in tutta Italia rischiano il fallimento a seguito della mannaia dello spietato agente di riscossione di proprietà dell'Agenzia delle Entrate e dell'Inps. "Oggi sono un lavoratore dipendente", racconta Antonio che per pudore (quello che forse si richiama ad un certo senso di dignità) ci chiede di non rivelare il suo vero nome e la sua città di provenienza. "Grazie alla mia caparbietà sono riuscito a reagire, lavorando anche 12 ore al giorno in aeroporto, e ad andare avanti nonostante tutto". Ma le difficoltà restano e crescono a ritmi esponenziali: "Mi hanno ipotecato la casa, messo le ganasce fiscali alla macchina e adesso minacciano di togliermi una parte dello stipendio. Sa a quanto ammonta oggi il mio debito con Equitalia?"

sabato 19 novembre 2011

Non può pagare dipendenti, imprenditore padovano si toglie la vita

Colpito dalla crisi, non aveva denaro sufficiente per gli stipendi. L'uomo, 52enne, si è suicidato facendosi cadere da una gru

postato 1 ora fa

Padova19 nov. (TMNews) - Un imprenditore 52enne di Borgoricco in provincia diPadova si è tolto la vita venerdì impiccandosi nella sua fabbrica a causa della crisi. L'uomo era preoccupato e angosciato perché non riusciva più a pagare i dipendenti. Come riporta Il Corriere del Veneto, l'imprenditore era alla guida di un'azienda di famiglia che operava nell'edilizia e ieri non ha retto alle difficoltà economiche e si è impiccato nella sua fabbrica.
A trovare il corpo dell'imprenditore è stato un parente che lavora un azienda. Il 52enne si era fatto cadere da una benna di una delle sue gru. Nell'ufficio i Carabinieri hanno trovato un biglietto con poche righe in cui l'uomo si rivolgeva alla famiglia spiegando il suo gesto e i problemi economici che lo assillavano, soprattutto per le difficoltà a pagare i dipendenti. Bnzc-Cer

CRISI, PAOLO SAVONA:"L'ITALIA DEVE USCIRE DALL'EURO"


dal sito "informare per resistere"

Un'altra soluzione, SPETTACOLARE per quanto esplosiva e, per la natura stessa di chi la propone, autorevole, in linea con tutte le tesi ritenute "complottiste" dai più. Leggete fino in fondo, tutto d'un fiato.

« L'Italia deve pensare ad un piano per uscire dall'euro, perche' i costi sociali per rimanerci potrebbe essere troppo alti da sostenere. I gruppi dirigenti del Paese hanno sì il dovere di avere un Piano A per l'Europa, e cioe' come restare dentro l'euro ma anche un Piano B, cioè come uscirne, nel caso ci costi troppo sul piano sociale ed economico, in una nazione con 16 milioni di pensionati e 31 milioni di lavoratori.

Ora la Banca centrale europea ci ha strappato la sovranità fiscale ma senza darci alcuna garanzia politica. Noi insomma abbiamo un alto debito ma denominato in una moneta che non è la nostra, e che non possiamo stampare in caso di necessità.

La classe dirigente dovrebbe valutare anche i costi alternativi alla situazione attuale che ci sta portando alla deflazione visto che la BCE ha solo poteri di stabilità finanziaria ma non di sviluppo, come la Federal Reserve americana. Mi riferisco cioè ad un uscita dall'euro che certo causerebbe inflazione , ma ci permetterebbe anche di tornare a stampare moneta, fissare i tassi, stabilire il rapporto di cambio e andare verso un nuovo equilibrio complessivo.

L'Italia è entrata in maniera troppo superficiale nel Trattato di Maastricht, e doveva e poteva fare come ha fattO l'Inghilterra: invocare la clausola che gli permetteva di non entrare anche nella moneta unica. »

Lo ha detto ieri sera Paolo Savona, presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, ex ministro dell'Industria nel governo Ciampi, economista, banchiere, gia' al vertice di Unicredit, Capitalia e BNL, attuale professore emerito di Economia politica alla LUISS di Roma.

Rif.: http://bit.ly/uIJvCt

TRASLOCO DEI MINISTRI: IL VIDEO CHE IMPAZZA SUL WEB

Otto per mille, un miliardo l’anno alla Chiesa. Ecco dove va a finire

ROMA – Un miliardo l’anno. E’ la cifra che la Chiesa cattolica incassa ogni anno dallo Stato italiano grazie al sistema dell’otto per mille. Di questi, però, spiega il giornalista dell’Espresso Stefano Livadiotti, solo circa 360 milioni servono per gli stipendi dei sacerdoti.
Così, per spiegare agli italiani dove vanno a finire i restanti 640 milioni, Livandotti ha scritto un libro, I senza Dio (Bompiani, editore), in uscita il prossimo 23 novembre.

Gran parte dei soldi, è la tesi del giornalista, finiscono per finanziare la stampa del mondo cattolico. “Scrive Livandotti: “La parte del leone – si legge nel capitolo “Come mungere lo Stato” – l’ha fatta “Avvenire”: il quotidiano della ricchissima Cei è riuscito a incassare, nel 2010, 5.871.082 euro e 4 centesimi. Ma la lista delle gazzette di ispirazione religiosa generosamente sovvenzionate dallo Stato è lunga. E, non fossero soldi nostri, sarebbe pure divertente da scorrere, infarcita com’è di testate improbabili”.

venerdì 18 novembre 2011

Governo Monti: il biglietto di Enrico Letta





 Note: davvero una figura peregrina quella di Enrico Letta, che manda un biglietto privato a Monti che lo mostra inavvertitamente a un fotografo. Letta junior, nella spiegazione, si arrampica sugli specchi....

«Sì il biglietto è mio, ma non è auto candidatura, solo un'apertura al governo come indicato dal segretario Bersani». Così Enrico Letta, al telefono con il Corriere, riconosce la paternità del messaggio firmato "Enrico" e mostrato inavvertitamente ai fotografi dal presidente del Consiglio Mario Monti che lo aveva ricevuto pochi istanti prima, durante il dibattito sulla fiducia. Ecco il testo integrale del biglietto: «Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!» (Photoviews)
 http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2011/11/18/pop_monti-foglio.shtml

Discariche, Polverini: il regalo copia incolla

 Manlio Cerroni

di Primo Di Nicola
Un'area vincolata. Che il re dei rifiuti Manlio Cerroni vuole trasformare in una discarica. E dalla regione arriva il permesso. Che ricopia frase per frase proprio quello che scriveva Cerroni. L'ultima gaffe - chiamiamola così - della governatrice
(17 novembre 2011)
  Manlio CerroniUn regalo al re dei rifiuti romani Manlio Cerroni? L'esposto non lo dice esplicitamente, ma la documentazione spedita da Angelo Bonelli, leader dei Verdi e consigliere regionale del Lazio, alla Procura di Roma è un atto di accusa contro la governatrice Renata Polverini.

Nel Lazio, a causa della saturazione della discarica di Malagrotta, proprietario Cerroni, si stanno cercando alternative. Tra le aree individuate dal prefetto Giuseppe Pecoraro, nominato dal governo commissario straordinario per i rifiuti del Lazio, una si trova a Riano e appartiene allo stesso Cerroni.

Proprio su quest'area si è aperto un giallo.

DISCARICA RIANO, STRISCIA LA NOTIZIA A "QUADRO ALTO" (VIDEO)





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