sabato 19 novembre 2011
CRISI, PAOLO SAVONA:"L'ITALIA DEVE USCIRE DALL'EURO"
dal sito "informare per resistere"
Un'altra soluzione, SPETTACOLARE per quanto esplosiva e, per la natura stessa di chi la propone, autorevole, in linea con tutte le tesi ritenute "complottiste" dai più. Leggete fino in fondo, tutto d'un fiato.
« L'Italia deve pensare ad un piano per uscire dall'euro, perche' i costi sociali per rimanerci potrebbe essere troppo alti da sostenere. I gruppi dirigenti del Paese hanno sì il dovere di avere un Piano A per l'Europa, e cioe' come restare dentro l'euro ma anche un Piano B, cioè come uscirne, nel caso ci costi troppo sul piano sociale ed economico, in una nazione con 16 milioni di pensionati e 31 milioni di lavoratori.
Ora la Banca centrale europea ci ha strappato la sovranità fiscale ma senza darci alcuna garanzia politica. Noi insomma abbiamo un alto debito ma denominato in una moneta che non è la nostra, e che non possiamo stampare in caso di necessità.
La classe dirigente dovrebbe valutare anche i costi alternativi alla situazione attuale che ci sta portando alla deflazione visto che la BCE ha solo poteri di stabilità finanziaria ma non di sviluppo, come la Federal Reserve americana. Mi riferisco cioè ad un uscita dall'euro che certo causerebbe inflazione , ma ci permetterebbe anche di tornare a stampare moneta, fissare i tassi, stabilire il rapporto di cambio e andare verso un nuovo equilibrio complessivo.
L'Italia è entrata in maniera troppo superficiale nel Trattato di Maastricht, e doveva e poteva fare come ha fattO l'Inghilterra: invocare la clausola che gli permetteva di non entrare anche nella moneta unica. »
Lo ha detto ieri sera Paolo Savona, presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, ex ministro dell'Industria nel governo Ciampi, economista, banchiere, gia' al vertice di Unicredit, Capitalia e BNL, attuale professore emerito di Economia politica alla LUISS di Roma.
Rif.: http://bit.ly/uIJvCt
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