domenica 23 ottobre 2011

Riano in rivolta contro la discarica di Quadro Alto



di Fabio Marricchi


ROMA
 - Una decisa risposta delle popolazioni di Riano e dei centri vicini
contro la decisione di scaricare a Quadro Alto i rifiuti di Roma.
Diverse migliaia di cittadini, tra cui molti bambini hanno sfilato per
le vie di Riano e poi lungo la Flaminia per dire no al progetto di
sostituire Malagrotta che dovrebbe chiudere il 31 dicembre, con Riano.
Il corteo è partito da Taddeide, si è snodato lungo le vie della
frazione La Rosta e poi si è immesso sulla Flaminia in direzione Roma.
Il traffico è stato deviato sulla Tiberina, dove comunque ci sono stati
disagi per le auto di alcuni manifestanti che facevano avanti e indietro
 lungo la provinciale.



Cospicuo spiegamento di forze dell’ordine: stavolta c’erano due blindati della  celere che aprivano il corteo con gli agenti al seguito e un blindatodei carabinieri che lo chiudeva. Un lungo serpentone pieno dipalloncini, striscioni, cartelli che ribadivano con forza la ferma
opposizione a questo progetto. Il timore per i rischi per la salute che
la discarica porterebbe è stato il motivo dominante degli slogan e dei
cartelli che animavano la manifestazione. «Riano ha già dato» era
scritto su uno di questi.


Il riferimento era alla vicenda dei fusti tossici, scarti di lavorazioni farmaceutiche scaricati  in un’altra cava di tufo, a Piana Perina, al confine con il comune di Castelnuovo.


Erano gli anni Ottanta e quei fusti sono stati
dissotterrati solo in parte. Perizie ordinate dalla Procura di Tivoli
hanno confermato l’esistenza nel sottosuolo di sostanze dannose per la
salute. Ora la discarica di Roma che nessuno qui crede possa essere
provvisoria, visto l’enorme invaso scelto, quello di Quadro Alto, e
visto anche che è stata scartata Pian dell’Olmo, la cava più piccola che
 era all’inizio quella indicata per la discarica «triennale».


Il timore insomma è che Quadro Alto sostituisca Malagrotta  e che
lo scarico di rifiuti, in un’area di settanta ettari profonda settanta
metri, possa durare decenni. I cittadini ipotizzano un danno complessivo
 per il territorio, a partire dal diminuito valore dei terreni e della
case, di 50 milioni di euro. In corteo anche il lavoratori delle cave di
 tufo. Un centinaio di famiglie considerato l’indotto, resteranno senza
lavoro.
IL MESSAGGERO 23 OTTOBRE 2011
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=42035&sez=HOME_ROMA&npl=&desc_sez=

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