martedì 25 ottobre 2011

Discariche, i motivi di Pecoraro sulla scelta di Riano e Corcolle

Il prefetto: "Le volumetrie disponibili hanno reso preferibili i due siti", ufficializzati con un provvedimento. Continua le proteste: ronde anti-discarica e sciopero della fame di Lorenzotti

''Sono state le volumetrie disponibili che hanno reso preferibili i siti di Riano e di Corcolle come discariche provvisorie". Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, nel corso dell'audizione alla Commissione regionale rifiuti in qualità di commissario per la chiusura di Malagrotta, ha spiegato nel dettaglio l'iter e i ragionamenti che lo hanno portato a indicare le due aree, ufficializzate con un provvedimento. ''Roma produce cinquemila tonnelate di rifiuti al giorno, di cui 1100 di differenziata, pari al 24,3 per cento. Parliamo dunque di 4mila tonnellate al giorno - ha osservato Pecoraro - Ci sono poi quattro impianti Tmb che però possono trattare 3 mila tonnellate al giorno che dobbiamo portare a piena potenza e pensare alle mille tonnellate in più''. Per questo Pecoraro ha citato la possibilità di realizzare un quinto impianto Tmb, tanto che ha annunciato: ''Domani avrò una riunione con Acea a con Ama a riguardo''.

Il prefetto è poi passato alla disamina dei sette siti potenziali indicati inizialmente dalla regione: ''Nessuno di essi è perfetto - ha sottolineato - tutti hanno criticità''. Pecoraro ha spiegato di avere subito escluso Osteriaccia, perché vicina all'autostrada e all'ospedale; Castel Romano perché vicina a un centro commerciale, a un'area urbanizzata e alla tenuta di Castel Porziano, oltre per la sua modesta superficie. No anche a Monti dell'Ortaccio: ''E' adiacente a Malagrotta - ha spiegato - una zona la cui alta contaminazione, come prova uno studio dell'Ispra, rende la sua esclusione non derogabile. Inoltre è vicina a un centro abitato.

Ci si è allora orientati verso cave dismesse per ospitare le quattro milioni di tonnellate previste per i 36 mesi in oggetto. E' stata esclusa infatti Pizzo del Prete perché priva di una cubatura utilizzabile nell'immediato. Per questo siamo arrivati a indicare Quadro Alto, a Riano, dove c'è una cava di 6-8 ettari che rende subito disponibili 2,8 milioni di metri cubi. Ma poiché ciò non basta a coprire i 36 mesi abbiamo indicato un altro sito, quello di Corcolle dove ci sono due cave''. Pian dell'Olmo, ha concluso il Prefetto, ha una sola cava non ampliabile di duecento mila metri cubi.

Il prefetto ha anche voluto precisare: ''Se ci saranno difficoltà Roma andrà in emergenza e ognuno si prenderà la sua responsabilità. Ben vengano le osservazioni costruttive; ma se si deve fare opposizione pregiudiziale allora non lo accetto. Voglio essere molto chiaro. Opererò nella massima trasparenza - ha aggiunto - ho preso in mano una situazione emergenziale per cui dico ai cittadini di Riano e dell'VIII municipio che mi sto prendendo una grande responsabilità per uscirne. Sono già stato prefetto a Benevento, conosco queste situazioni. Verrò qui a denunciare quando ci saranno opposizione che ostacolano i lavori.

Non sarò complice se la mia capitale andrà in emergenza come la mia città di origine, Napoli''. Il prefetto ha inoltre illustrato alcuni aspetti di tempistica: ''Mi auguro che in settimana si possa disporre l'occupazione di urgenza dei siti provvisori, preordinata alla progettazione delle discariche. Ci sarà una gara pubblica europea, nella massima trasparenza. L'escavamento - ha concluso Pecoraro - è stato già fatto, e questo ci favorisce. Auspico di terminare le procedure ai primi di gennaio''. Poi un messaggio inviato all'avvocato Manlio Cerroni, già proprietario di Malagrotta e capo del consorzio Colari Manlio Cerroni. "Se tenterà una speculazione non ci riuscirà, a me questo non interessa'', ha detto Pecoraro. E riguardo alla valutazione del terreno ''farò ciò che dirà l'agenzia delle Entrate. Ognuno poi si assumerà la propria responsabilità. Se ci sarà un'emergenza dipenderà anche da chi avrà presentato ricorsi''. Pecoraro ha spiegato che sono già tre i ricorsi arrivati per la sua ordinanza.

Ma non si ferma la protesta di cittadini e istituzioni di Riano e Corcolle. Il presidente dell'VIII muncipio di Roma Massimiliano Lorenzotti ha annunciato: ''Continuerò lo sciopero della fame fin quando non verrà convocato il tavolo istituzionale con Regione, Comune e prefetto per stabilire delle garanzie sul nostro territorio. Non ci hanno consultato quando si è trattato di calare la discarica sul nostro territorio, ora esigiamo almeno delle regole ferree a tutela della salute dei nostri cittadini. Vogliamo la garanzia che nella discarica di Corcolle vengano conferiti solo rifiuti trattati e non tal quali, vogliamo tutelare la salute delle persone. Almeno quello ce lo devono", ha concluso Lorenzotti.

A Riano invece è entrata nel vivo la protesta con le 'ronde anti-discarica'. All'indomani della firma del prefetto Giuseppe Pecoraro per le due aree del post-Malagrotta, gli abitanti del paese sono partiti con un ''presidio volante sui luoghi della discarica per monitorare eventuali movimenti sospetti'', hanno spiegato. Il coordinamento 'Riano No discarica', che riunisce quasi tutti i partiti politici e le associazioni della zona, si è riunito nella tarda serata di ieri nella sede dell'Università Agraria per decidere il da farsi.

E oggi il portavoce Giorgio Coppola ha riferito: ''I cittadini sono sempre più allarmati ma non si sono arresi a questa decisione. Abbiamo deciso di intensificare la campagna di sensibilizzazione contro la discarica e proseguire con azioni di protesta soprattutto su Roma. Se fino ad oggi abbiamo organizzato manifestazioni con permessi e autorizzazioni, ora ci muoveremo in maniera più rapida''. Quanto al progetto di accamparsi nei dintorni della cava destinata a ospitare la discarica per bloccare i lavori, Coppola ha spiegato: ''Per ora è presto, dobbiamo dosare le forze. Le ronde, iniziate questa mattina, sono proprio propedeutiche a questo''.
(25 ottobre 2011)
http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/10/25/news/rifiuti_contro_la_discarica_a_riano_tornano_le_vedette_-23825631/

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