lunedì 24 ottobre 2011

Discarica a Riano, pronti 4 ricorsi al TAR


Discarica a Riano, pronti 4 ricorsi al TAR

Dal quotidiano gratuito Leggo del 24 ottobre 2011

DISCARICA A RIANO, PRONTI 4 RICORSI AL TAR

di Lorena Loiacono

Riano va avanti. Non si ferma la protesta dei cittadini soprattutto per l’imminente arrivo, previsto tra oggi e domani, della firma del prefetto Pecoraro sull’ordinanza che assegnerà alle cave di Quadro Alto il sito per la nuova discarica.
E allora i residenti, in una corsa contro il tempo, fanno appello alla magistratura e al Parlamento Europeo. Sono già pronti infatti quattro diversi ricorsi che in settimana verranno presentati al TAR del Lazio, sia sul piano di emergenza che sulle diverse modalità di realizzazione. E una richiesta di intervento viene lanciata anche alla magistratura: tra i cittadini sta crescendo il malumore anche sull’acquisto da parte del consorzio Colari, di proprietà dell’avvocato Cerroni già patron di Malagrotta, del sito di Riano. «Non possiamo certo intervenire su un atto tra due privati cittadini ma – spiega il coordinamento Riano No discarica – speriamo comunque che qualcuno faccia chiarezza su un accordo tra privati relativo a una discarica pubblica».

Oggi pomeriggio il coordinamento si riunirà per organizzare nuove forme di protesta ma intanto già partono iniziative di informazione rivolte ai romani: «Distribuiremo volantini nella Capitale – anticipa il geologo Giorgio Coppola, portavoce del coordinamento – per attirare l’attenzione sulle conseguenze di una discarica a Riano: l’inquinamento arriverà anche a Roma, via Tevere, direttamente a Ponte Milvio, corso Francia e a seguire in tutta la città». E si basa proprio sui rischi per le acque del fiume di Roma l’interrogazione in Commissione Europea che verrà presentata a breve dall’europarlamentare David Sassoli: «Chiederemo di verificare le condizioni per trasferire a Riano la discarica di Malagrotta onde evitare infrazioni comunitarie. Occorre accertare le condizioni idrogeologiche: l’area di Quadro Alto, infatti, sottoposta a vincoli paesaggistici, sorge sopra l’ansa del Tevere. Rappresenta quindi un serio rischio di inquinamento delle falde acquifere. L’emergenza Malagrotta non può e non deve trasformarsi in un’emergenza Riano».

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