martedì 25 ottobre 2011

Pecoraro: niente opposizioni a discariche altrimenti Roma diventerà come Napoli



 Una mappa con la distanza reale dalle case (la foto non fa parte dell'articolo originale)

ROMA - «Mi auguro che la settimana prossima si possa predisporre un decreto di occupazione e urgenza dei siti Corcolle-San Vittorino»: lo ha detto il prefetto di Roma e commissario straordinario per la chiusura di Malagrotta, Giuseppe Pecoraro, nel corso dell'audizione in commissione Ambiente alla Pisana. «Per i due siti scelti - ha aggiunto - agiremo con procedure accellerate, trasparenti con gare europee».

Pecoraro: se ci saranno opposizioni, Roma entrerà in emergenza come Napoli». «E' ovvio - ha detto Pecoraro - che se ci saranno opposizioni o situazioni di difficoltà, Roma entrerà in emergenza. Non abbiamo nulla da nascondere, quindi sarò disponibile a mettere a parte la commissione e gli organi competenti sul percorso affrontato. Ma dico a tutte le istituzioni e ai cittadini di Riano e Corcolle, che sono direttamente coinvolti, che io mi sto assumendo una responsabilità per uscire da questa situazione emergenziale ed è chiaro che io dovrò denunciare ogni opposizione che ostacoli i lavori. Sono già stato prefetto a Benevento, conosco queste situazioni. Non sarò complice se la Capitale andrà in emergenza come la mia città di origine, Napoli».

«Se le opposizioni sono costruttive bene, altrimenti non le accetto». «Io sono commissario e, come funzionario dello Stato italiano, ho il compito di evitare che Roma vada in emergenza - ha detto il prefetto - Se ci sono opposizioni costruttive ben vengano, ma se si deve fare un'opposizione pregiuiziale allora non lo accetto perché mi sono assunto una responsabilità. Se non ci sono opposizioni di questo tipo il percorso è più semplice e si può sperare di non andare in emergenza».

«Siti scelti per volumetrie e tempi brevi». «I siti alternativi provvisori alla discarica di Malagrotta sono stati individuati sulla base di volumetrie immediatamente utilizzabili - ha detto Pecoraro - Ieri ho formalizzato la scelta dei siti Corcolle San Vittorino e Riano Quadro Alto, abbiamo scelto favorendo siti già escavati. Siamo andati nella direzione che ci lasciasse tranquilli per i 36 mesi di realizzazione della discarica sostitutiva a Malagrotta, per non dover trovare ulteriori soluzioni. Dei sette siti indicati dalla Regione Lazio, Osteriaccia, a Fiumicino, era troppo vicino all'ospedale pediatrico e all'autostrada. Monte dell'Ortaccio, invece, è adiacente a Malagrotta e presenta un elevato livello di inquinamento. Castel Romano è un sito fortemente urbanizzato, mentre Pizzo del Prete non è escavato. A Riano Quadro Alto e Corcolle San Vittorino, al dunque, le cubature sono scavate e richiedono solo opere di sagomatura e permeabilizzazione per tempi ridotti. Nello specifico dalla stima effettuata, Quadro Alto si presenta una vasta area di cave in parte dimessa di 6/8 ettari, in grado di produrre 2,8 milioni di metri cubi. Questo, però, non era sufficiente per l'intero fabbisogno nei 36 mesi e quindi abbiamo scelto un ulteriore sito, Corcolle San Vittorino, dove ci sono due cave utilizzabili in tempi brevi. Infine Pian dell'Olmo era sito troppo piccolo».

«Cerroni non riuscirà a speculare». «Se il capo di Colari, Manlio Cerroni, tenterà una speculazione non ci riuscirà, a me questo non interessa - ha detto il prefetto di Roma - Farò ciò che dirà l'Agenzia delle entrate. Ognuno di noi si assumerà la propria responsabilità. Se ci sarà un'emergenza, dipenderà anche da chi avrà presentato ricorso. Sono già tre i ricorsi arrivati per la mia ordinanza».

«Domani avrò una riunione con Acea e Ama per il quinto impianto Tmb - ha detto Pecoraro - Per questo ho voluto parlarne nell'ordinanza. Ci sono mille tonnellate di rifiuti fuori dal conteggio. In attesa di investimenti di aziende per il quinto impianto, domani parleremo di una soluzione temporanea. Per realizzarlo ci vorranno non meno di 12 mesi. Quei metri cubi in più ora vanno a Malagrotta ecco perchè siamo in emergenza».

Valentini (Pd): preoccupano le parole di Pecoraro. «Le parole del commissario Pecoraro mi preoccupano perché ci fanno capire come la decisione su Riano sia definitiva e come i tempi possano anche allungarsi, oltre al tempo perso sin qui da Alemanno, per questo oggi siamo davvero in una situazione di emergenza a Roma»: è quanto ha dichiarato in una nota Daniela Valentini, consigliera regionale del Partito democratico e componente della commissione Ambiente e cooperazione tra i popoli. «La situazione doveva essere gestita - continua - in maniera del tutto differente, occorreva avere una sede nella quale coinvolgere le opposizioni, i cittadini e i territori in un percorso di scelte condivise e nella trasparenza più totale. Così ci troviamo davanti alla scelta di siti che rischiano di diventare delle megadiscariche, senza essere legati alla raccolta differenziata e in totale contrasto con quello che impongono le norme europee. Non ci sono stati sopralluoghi nella scelta dei siti e in particolare per quello di Riano esiste già un parere negativo della Regione Lazio del 2009. Inoltre il terreno dove dovrebbe sorgere la futura discarica di Riano è stato acquistato da Cerroni, un privato, e se la procedura di esproprio dovesse andare incontro a ricorsi cosa succederebbe? Infine, su Riano esiste un serio pericolo di inquinamento delle falde acquifere del Tevere con conseguente danno per la città di Roma. Oltre al danno per i cittadini e per le attività economiche del territorio».

Lucherini (Pd): scelta Riano inaccettabile. «Dall'audizione del prefetto Pecoraro in commissione ambiente non è emerso nulla di nuovo - sostiene il consigliere regionale Pd Carlo Lucherini - L'assurda decisone di realizzare una Malagrotta 2 a Riano verrà portata avanti e adesso si chiede ai cittadini di Riano "responsabilità". Ho risposto che è una scelta folle pensare di scaricare i rifiuti di una metropoli di 3 milioni di abitanti in un paese di 10mila. E per di più un sito giudicato non idoneo dalla stessa regione nel 2009 perché la realizzazione della discarica è in contrasto con la normativa nazionale e regionale. I cittadini di Riano sono giustamente determinati ad opporsi a questa decisione arrogante e sbagliata. Sarebbe stato opportuno scegliere un altro sito per evitare che accada quello che è accaduto in Campania. Non si può chiedere responsabilità a Riano quando proprio il Comune di Roma non facendo nulla in tre anni di governo Alemanno sarà il principale responsabile di un'eventuale emergenza. Dalle parole del prefetto Pecoraro sembrerebbe purtroppo, che la scelta di Riano è stata pilotata. Visto che ad uno ad uno gli altri siti "indicati" dalla Regione sono risultati non idonei, pur esistendo un diniego della direzione regionale alla domanda presentata dal Colari per Quadro Alto, la scelta è caduta, guarda caso proprio su questo sito. Non è una scelta di emergenza ma è una scelta politica, una scelta inaccettabile».

Bonessio (Verdi): da audizione Pecoraro nulla di nuovo. «Nulla di nuovo dall'audizione di Pecoraro, si continua con la scelta degli impianti, delle discariche e degli inceneritori - dice Nando Bonessio, presidente dei Verdi del Lazio - A questo punto è chiaro che l'unico commissariamento che avrebbe avuto un senso sarebbe stato quello per la raccolta differenziata. In audizione il commissario ha confermato di aver preso decisioni basandosi sulle informazioni previste nel Piano rifiuti e nello Studio preliminare della Regione, ma, come abbiamo più volte denunciato, il Piano rifiuti regionale non esiste, l'Ama procede per conto proprio, scegliendo di acquistare migliaia di cassonetti per l'indifferenziata, non consentendo di fatto l'aumento della quota della raccolta differenziata, e lo Studio preliminare è solo cartografico. Ciò significa che si stanno scegliendo due discariche senza che nessuno abbia mai effettuato una perlustrazione delle cave in questione. Per quanto riguarda poi il sito scelto come discarica a Riano, né il Prefetto, né il dirigente regionale hanno saputo dirci perché questo è nello studio preliminare, visto che era già stato bocciato dalla Regione. Inoltre nasconde "l'affare Cerroni" del compromesso d'acquisto, "a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca" verrebbe da dire. Non si tiene inoltre conto che il sito di Corcolle è un sito classificato come R4, ovvero con alto rischio geomorfologico, in particolare a rischio esondazione. Restano, insomma, pesanti perplessità e incognite, e non ultima una preoccupazione sul fatto che si sia deciso di scavalcare il dialogo con le popolazioni locali, con i cittadini e i comitati che chiedevano di essere ascoltati, disponendo l'occupazione d'urgenza per le discariche Riano e Corcolle».

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=167708&sez=HOME_ROMA

IL MESSAGGERO Martedì 25 Ottobre 2011 - 17:09

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