venerdì 31 ottobre 2008

DECRETO GELMINI: A BREVE IL VIA ALLA RACCOLTA FIRME



Video youtube manifestazione: Intervento Di Pietro alla manifestazione di Piazza del Popolo il 30 ottobre 2008. Giornata dello sciopero generale della scuola contro il Decreto Gelmini

"Quello che deve far riflettere questo governo è la spontaneità della manifestazione.I cittadini partecipano da tutta Italia in modo spontaneo, determinato, e con la ferma volontà di non farsi mettere i piedi in testa da una legge che si è occupata, e preoccupata, soltanto di recuperare risorse finanziarie ai danni di un settore come la scuola, che è il futuro dei nostri ragazzi.
Per questa ragione, noi dell'Italia dei Valori, abbiamo già approntato e rimodulato l'organizzazione che abbiamo su tutto il territorio nazionale per la raccolta delle firme contro il lodo Alfano, affinché negli stessi tavoli, e a partire dalla settimana prossima (ovvero appena la legge sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale), venga raddoppiata la raccolta delle firme.
Giustizia ed istruzione sono due settori fondamentali per la democrazia, che intendiamo difendere nel modo più democratico possibile: con il referendum."

DAL SITO: ANTONIODIPIETRO.COM 30 ottobre 2008

2 commenti:

Fabrizio ha detto...

Occorre muoversi con cautela, perché i referendum che riguardano il bilancio non si possono fare. I tagli, infatti, sono contenuti nella finanziaria e discendono da essa. Si potrebbe agire, per esempio, sul maestro unico, ma anche in questo caso significherebbe far continuare i precari a lavorare e quindi non dar luogo al taglio. Stiamo a vedere...L'alternativa sarebbe quella di mandare a casa questi politici che ci governano, ma che ci va a fare la sinistra al potere se non è capace di unirsi e quindi di decidere per il Paese?
Saluti, Fabrizio

Roberta Lerici ha detto...

Credo che gli estremi per porre il quesito ci siano: la privatizzazione della scuola pubblica e il maestro unico sono modifiche strutturali della scuola. Le leggi di bilancio sono una cosa, il maestro unico e la trasformazione delle università in fondazioni un altra, una scelta del governo. Comunque ci sono al lavoro giuristi che certamente hanno già individuato come porre il quesito referendario per evitare che venga bocciato prima ancora di partire. Saluti, R. Lerici