lunedì 26 gennaio 2009

Giustizia, IDV: Manifestazione 28 gennaio 2009 piazza Farnese

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dal blog di Antonio Di Pietro

La manifestazione dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia a sostegno del Procuratore Capo di Salerno Luigi Apicella, a cui parteciperà l’Italia dei Valori ed io personalmente, deve trasformarsi in un momento per non lasciare sola la giustizia. A sostegno di Luigi Apicella ma anche di Luigi De Magistris, di Clementina Forleo, contro il Lodo Alfano e contro l’ultima porcata governativa: il bavaglio alle intercettazioni.

Mercoledì 28 gennaio 2009 dalle 9.00 - 14.00 in piazza Farnese l’appuntamento è con la democrazia, ed i protagonisti saranno i cittadini che invitiamo caldamente a partecipare.

Un disegno di legge sulle intercettazioni, che in realtà contiene una riforma della giustizia, nasce sotto una cattiva stella.
360 emendamenti scritti perfino da chi ha proposto la legge direi che esprimono un giudizio molto negativo sul testo presentato.
La parte del leone, lo dico con orgoglio misto a preoccupazione, la fa ovviamente l’Italia dei Valori con 200 emendamenti.
Seguono Pd con 70, Pdl e Lega con 60 e Udc con 30.

Le insidie alla democrazia annegate nella proposta di legge sono molte, altre proverranno dagli emendamenti che tenteranno di completare il disegno criminogeno e di esautorare una giustizia quasi moribonda.

Mi soffermo in breve per far comprendere ai cittadini alcune, solo alcune, tra le porcate che si nascondono nel testo del disegno di legge e che diverranno effettive se non saranno accolti i nostri emendamenti.

Non si potranno più intercettare i reati puniti con pene inferiori ai dieci anni. Per fare un esempio, quelli contro, l’usura, la truffa, i sequestri di persona, il contrabbando, lo sfruttamento della prostituzione, la rapina, il furto in appartamento, l’associazione per delinquere, lo scippo, la ricettazione, i reati ambientali, reati economico finanziari, fiscali ed i falsi in bilancio.
Le conseguenze le lascio tirare a voi, ma fossi un delinquente in qualsiasi parte d’Europa sceglierei sicuramente l’Italia come Eldorado della criminalità.

Il tempo di intercettazione sarà limitato ad un tempo 15 giorni, su richiesta esteso non oltre 3 mesi, un regalo ai latitanti a cui basterà usare i pizzini per tre mesi dopo di che potranno ordinare pizze a domicilio per una vita.

L’autorizzazione alle intercettazioni e le misure cautelari verranno prese non più da un solo Gip ma da un organo di 3 giudici con dispendio di tempo, soldi e perdita di efficacia di una struttura che ad oggi manca proprio di risorse di organico.

Magistrati e giornalisti non potranno più divulgare il contenuto delle intercettazioni, perfino dopo che gli atti saranno depositati. In una situazione come quella dell’Abruzzo, che potrebbe essere quella di Pescara, di Napoli, i cittadini sarebbero tornati o potrebbero tornare a votare senza nemmeno saperne il motivo.
Onesti risparmiatori avrebbero continuato ad acquistare i bond Parmalat e sfortunati pazienti avrebbero scelto la clinica mattatoio Santa Rita in attesa degli esiti processuali.

Tutto questo è follia pura.

La macchina della giustizia ha bisogno di più risorse come ho più volte spiegato (leggi il post "Una Giustizia che funzioni"), non di catene.

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