mercoledì 21 gennaio 2009

Sapienza, studenti contestano Fini. La debolezza di chi usa la forza e la repressione

Gli studenti: "Ci fa ridere che Fini venga qui a fare una lezione sul Parlamento dal momento che proprio il Parlamento ci ha esautorato dal dialogo". La Russa: "Intervenga la Questura". Fini: "Sui media solo la notizia delle contestazioni"

di Roberta Lerici

Come stupirsi di venire contestati in una università, quando il parlamento è ormai solo un involucro vuoto, le leggi per scuola e le università si sono fatte contro l'intero mondo della scuola e la televisione ha dato scarsissimo rilievo alle mille manifestazioni che si sono protratte per mesi e stanno per ricominciare? Chiamare la questura? Consiglio la lettura del discorso di Obama. I brani che ho segnalato, dovrebbero impararli a memoria tutti i nostri governanti. Per leggerle, cliccate qui

DA REPUBBLICA DI OGGI:

Sapienza, studenti contestano Fini e c'è anche chi urla:"Fascista"

di Katia Ancona

La contestazione alla Sapienza"Vergogna, vergogna" e poi striscioni di condanna per "Il massacro di Gaza". Così il presidente della Camera Gianfranco Fini è stato accolto oggi all'Università di Roma La Sapienza, proprio davanti al Rettorato, dove si sono radunati alcune centinaia di studenti. Fini è alla Sapienza per inaugurare l'anno accademico del Master in Istituzione Europee e Storia Costituzionale. Un giovane ha urlato "fascista", ma è stato bloccato e identificato dagli agenti."Ci fa ridere che Fini venga qui a fare una lezione sul Parlamento dal momento che proprio il Parlamento ci ha esautorato dal dialogo" spiega Luca, studente dell'Onda mentre si allontana un attimo dalla scalinata del Rettorato dove è in corso la protesta. "Ridicolo da parte di una maggioranza che si è staccata da tutto e che vuole dismettere l'università pubblica".Per gli studenti "è paradossale la situazione in cui ci troviamo, ci hanno impedito di sfilare pacificamente all'interno della città universitaria, di avvicinarci alla facoltà di Fisica per avvertire gli altri studenti di questa lezione, la polizia ha addirittura tirato fuori le transenne per farci stare alla larga".E relativamente al ragazzo che avrebbe urlato "fascista" al presidente della Camera Luca dice: "Può essere, c'erano tante persone io personalmente non l'ho sentito".I ragazzi hanno con sé alcuni striscioni: "Non abbiamo fiducia nelle vostre riforme, fini-tela!", "Basta tagli all'università", inoltre sono stati calati alcuni striscioni dalle pareti delle facoltà: "Criminale è chi vieta il dissenso".Tra i cartelli anche un riferimento alle parole del sindaco Gianni Alemanno che nei giorni scorsi aveva detto che l'ateneo romano "è ostaggio di 300 criminali", i ragazzi replicano: "Voi quattro immuni, noi 300 criminali". Ma anche "Università senza con-Fini", "Fiducia, Fini non giustifica i mezzi", "Il vostro controllo non è sicurezza" e "No alla legge Fini sulle droghe": sono altri slogan su alcuni striscioni.
"Noi vogliamo anche ribadire la nostra contrarietà alla guerra in Medio Oriente - prosegue Luca - non ci sono giustificazioni al massacro dei civili palestinesi, e questa nostra contrarietà vogliamo farla sentire forte al presidente della Camera"."Vogliamo dire 'vergogna' anche al Rettore Frati che la scorsa settimana aveva detto 'la democrazia è in pericolo', però oggi non ci ha fatto entrare.Intanto il ministro della Difesa Ignazio Larussa fa sapere: "La indecente gazzarra messa in atto da un gruppo di sedicenti studenti dell'ultrasinistra, in occasione della lectio magistralis del Presidente Fini all'università La Sapienza, comporta la necessità che la Questura di Roma ponga le basi per un intervento in grado di far rispettare le leggi a chi ritiene di poter impunemente violare ogni norma penale prima ancora che ogni regola di civiltà politica". "Chi vuole scimmiottare antichi comportamenti di violenta privazione delle libertà basilari a chi la pensa diversamente - aggiunge La Russa - deve sapere che lo Stato è oggi in grado di dare pronte e risolutive risposte". "Al presidente Fini - conclude il ministro - che ha visto di persona la becera contestazione proprio nel luogo deputato al confronto e al dialogo e già teatro della più odiosa delle intolleranze verso Sua Santità Benedetto XVI, esprimo la più sincera e profonda solidarietà".Solidarietà al presidente della Camera è arrivata anche dal ministro dell'Istruzione Gelmini: ""Desidero esprimere la mia solidarietà al Presidente Gianfranco Fini per le contestazioni di oggi: l'università è sempre il luogo del dialogo e dello scambio di idee". Gelmini aggiunge: "il Presidente Fini, nel suo ruolo istituzionale, rappresenta tutti i cittadini italiani e per questo risulta ancor più inaccettabile quanto accaduto oggi nell'ateneo romano".Distaccata la reazione del diretto interessato "La manifestazione era ampiamente prevista ed era ampiamente prevedibile che fosse così scarso il numero dei partecipanti". Ai cronisti che gli chiedevano se era stato infastidito, fini risponde: "no, per niente". Conversando con i docenti e gli studenti del master fini aveva già osservato che, nonostante il suo lungo intervento sul ruolo dell'europa "sui giornali ci sarà solo la contestazione".

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