venerdì 9 gennaio 2009

Riforma Gelmini: Lavagne elettroniche ma in classe piove



di Roberta Lerici


Cosa c'è di male nel volere informatizzare la scuola? Nulla. Il problema è che, per esempio, in una scuola che conosco, la classe di informatica è stata chiusa perchè ci piove dentro. Da quanto? Da un anno, da due anni...non lo so. Prima in quella classe c'erano i bambini, ma poi li hanno spostati per la pioggia e in quella classe hanno messo i computer. Così ora non piove più sui bambini, ma sui computer e se ai computer ci fossero i bambini, pioverebbe su bambini e computer, quindi meglio preservare almeno gli esseri umani sacrificando le macchine.


La finanziaria taglia il fondo destinato all'edilizia scolastica del Governo Prodi di 23 milioni di euro. Le lavagne Lim costano circa 30 milioni di euro. Le due cifre sono simili solo quest'anno, perchè l'anno prossimo è previsto un altro stanziamento per le lavagne, e non so se ne esista uno anche per l'edilizia scolastica, e di quanto sia.

Non so neppure quali costi aggiuntivi richiederà l'installazione delle Lim, con i conseguenti corsi di formazione. Ma, soprattutto, nessuno si è preoccupato della collocazione che avranno questi utili strumenti digitali. Forse, le richiederanno solo le scuole che avranno un luogo sicuro dove metterle.






Lavagne elettroniche e tagli alla scuola

Se da una parte l'attuale Governo taglia ben 8 miliardi di euro circa in tre anni con una pseudo riforma cosiddetta Gelmini (ma dietro c'è Tremonti) manda a casa un po' di docenti precari, dall'altra è partita una massiccia campagna per dotare le scuole statali secondarie di primo grado di ben 8 mila Lavagne Interattive Multimediali (LIM) che verranno installate per adesso a titolo “sperimentale”. E di ciò c’è veramente da indignarsi.
Davide Pelanda

Tra il 15 dicembre 2008 e il 12 gennaio 2009 infatti ben 1180 scuole dovranno individuare dei docenti disposti a sperimentare percorsi didattici innovativi con l'uso appunto di detta lavagna con cui familiarizzare. Tale prima formazione sarà curata dall' Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica e riguarderà per ora solo docenti che ne faranno esplicita richiesta. Per loro è infatti prevede un corso tra marzo e giugno 2009. In seguito, dal settembre 2009 al giugno 2010, avverrà la vera e propria sperimentazione in tutte le scuole italiane dove è stata acquistata la LIM.


L'idea è stata per così dire “concertata“ tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, i ministri Brunetta e Gelmini che vogliono investire in innovazione tecnologica nelle scuole. Dando seguito a ciò che già l'ex ministro Moratti aveva previsto nella sua famosa riforma delle tre I, vale a dire l’introduzione dell'Informatica.


Probabilmente però queste lavagne multimediali “touch-screen” (pilotabili attraverso particolari pennarelli con schermo collegato ad un videoproiettore e casse acustiche ndr) verranno probabilmente collocate in vecchi edifici con aule fatiscenti, pareti scrostate e decadenti, dove magari piove dentro.


Un vero e proprio pugno nello stomaco se si pensa che invece tutti quei denari (si calcola che ogni lavagna abbia all'incirca un costo di 1500/2mila euro, ndr) «avrebbero potuto servire per rimpinguare i nostri bilanci per la gestione ordinaria di ogni singola scuola» dicono alcuni dirigenti scolastici. O per riammodernare e rendere più sicure le strutture scolastiche del nostro Paese.
In nome dell'autonomia le singole scuole possono rifiutare queste lavagne? Anche perchè è previsto che ogni singola scuola le LIM se le debba acquistare con un sistema farraginoso di finanziamenti.
A questo proposito sentite cosa si dice nella circolare ufficiale che ha per titolo “Assegnazione dei finanziamenti” (consultabile al sito http://www.bdp.it/lim_stage/content/index.php?action=read_pag2&id_cnt=5873): «I finanziamenti della seconda fase verranno attribuiti alle scuole dagli Uffici Scolastici Regionali (direttamente o tramite gli USP) dando la precedenza alle richieste inevase della prima fase e assegnando i restanti finanziamenti sulla base delle richieste formulate dalle scuole nel modulo on line della seconda fase.
Le scuole e/o gli USP, una volta ricevuti i finanziamenti dagli Uffici Scolastici Regionali, effettueranno gli acquisti delle dotazioni tecnologiche, scegliendo tra i kit offerti dai diversi produttori sul mercato.
Al fine di garantire che gli acquisti avvengano in ambiente controllato e garantito, verrà utilizzato il mercato elettronico presente su Consip (società per azioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), che ne è l'azionista unico, che gestisce e sviluppa i sistemi informativi del Ministero fornendo consulenza tecnologica, organizzativa e processuale e gestisce inoltre il Programma per la razionalizzazione degli acquisti nella Pubblica Amministrazione ndr

Il MIUR, in collaborazione con CONSIP, predisporrà un piano di sostegno per l’acquisto su MEPA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione)
Il progetto dell'informatizzazione della scuola da realizzarsi, secondo il Governo, entro la fine dell'anno scolastico 2008/2009, comprende anche la “pagella digitale”, l'accesso web al fascicolo del singolo studente, il “registro digitale” e la rilevazione delle assenze via SMS i via posta elettronica.
Davide Pelanda

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