lunedì 26 gennaio 2009

Tempo pieno, iscrizioni nel caos: la confusione favorisce le scuole private

Presidi in difficoltà a garantire i maestri per coprire 40 ore. E nella confusione, le famiglie scelgono le private

Per i sindacati «non c'è da meravigliarsi se, in un momento di confusione, le famiglie scelgono le private» Incertezza. «Molti presidi non sanno cosa succederà al tempo pieno». E una fuga. «Chi poteva ha scelto la privata». Tempo di iscrizioni nelle scuole. Tra circolari, moduli e dubbi. Tanto che in molti istituti è il caos. Già, perché con la nuova legge «si fa tutto più complicato ». Alle elementari le famiglie possono scegliere tra 24, 27, 30 o 40 ore di lezione alla settimana. «Le garanzie di un vero tempo pieno arriveranno solo con l'assegnazione dell'organico », dicono i dirigenti. Che però dovrebbe essere in base alle richieste (oltre il 90% negli scorsi anni). «Un circolo vizioso », sottolineano i sindacati. Senza contare che «il provvedimento riguarda tutte le classi. E non solo la prima». Questi dilemmi gettano nello sconforto i genitori che rivendicano «una scuola di qualità. Come è sempre stata quella pubblica».

In molti «hanno trovato riparo nelle scuole private». Tanto che «la maggior parte di quegli istituti ha già chiuso le iscrizioni», spiega Lisa Vozza, una mamma di Retescuole. E la lista d'attesa è molto lunga. Nel momento in cui «si impoverisce la scelta, non c'è da meravigliarsi se le famiglie scelgono di avere più certezze», sottolinea Attilio Paparazzo, Cgil. Le stesse che ha cercato di dare il ministro Mariastella Gelmini, conservando lo schema delle 40 ore settimanali per le elementari. «Ma senza compresenze non ci sono le garanzie», ribadisce Paparazzo. E i dirigenti non sanno bene che cosa dire alle famiglie. «C'è chi ripropone lo steso modello dell'anno passato. C'è chi invece rimane vago e chiede un po' di pazienza». Tutto in base all'autonomia scolastica.

Per Aldo Acquati, presidente dell'Asam, l'associazione delle scuole autonome e preside del Calvino, «gli organici verranno decisi in base alle richieste». In ogni caso, anche l'Ufficio scolastico regionale ci tiene a rassicurare gli animi. Anche perché l'incontro con il ministro, settimana scorsa, «è stato molto positivo». Anzi, il direttore Annamaria Dominici è sicura che il tempo pieno verrà pieno verrà tutelato, visto che è «un modello collaudato». Insomma si cercherà di «soddisfare tutte le esigenze». Docenti, genitori e sindacati rimangono dubbiosi. Il nodo si scioglierà solo il mese prossimo. Le iscrizioni si chiudono il 28 febbraio. E intanto le scuole cercano di aiutare i genitori nella scelta dei moduli. «Anche se la maggior parte vuole il tempo pieno». E non solo in prima elementare.

VIVIMILANO-CORRIERE DELLA SERA Benedetta Argentieri
26 gennaio 2009

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