lunedì 19 gennaio 2009

SCUOLA E BULLISMO: DELIRIO DI DICHIARAZIONI INCOMPETENTI


SCUOLA: GELMINI, CONTRO I BULLI SPORT, TELECAMERE E DISCIPLINA
SCUOLA: AIART, INVECE CHE VIDEOCAMERE SI EDUCHINO GIOVANI A GUARDARE TV
Scuola. Garante privacy: No a telecamere dentro istituti

DI Roberta Lerici

Ogni tanto, quando non ci sono altri argomenti di cronaca da affrontare, come il crollo del soffitto di una scuola o l'uscita di un nuovo decreto da parte della Gelmini, ci si ricorda del bullismo. La Regione Lazio ha presentato una legge e una serie di interventi contro il bullismo nelle scuole della regione meritando un paio di articoli in pagina regionale, ma le telecamere in classe e l'intervista del ministro Gelmini sul bullismo, stanno occupando giornali e media da tre giorni. E così si moltiplicano dichiarazioni in libertà da parte di tutti. L'ultima è del Garante della Privacy, secondo cui le telecamere in classe violerebbero la privacy. In teoria questo è vero, in pratica, con l'ultima riforma della scuola, diminuirà la sorveglianza, in quanto insegnanti e bidelli saranno in numero inferiore in tutte le scuole. E' di oggi la notizia di una classe di scuola media dell'Aquila lasciata senza sorveglianza per un'ora, dove tre ragazzini hanno cercato di violentare una loro compagna dodicenne. In un asilo pugliese, qualche anno fa, le telecamere sistemate dai carabinieri per scoprire se vi fossero un'insegnante e un bidello pedofili, furono oscurate da qualcuno all'interno della scuola e così non ci fu la prova di quanto avvenisse là dentro. Nonostante l'oscuramento della telecamera fosse già un segnale sospetto, non fu possibile fare altri accertamenti. Le denunce di una decina di genitori caddero nel vuoto, e il caso fu archiviato. Questo per dire che i problemi nelle scuole sono tanti e diversi tra loro. E quando un ministro li ha affrontati a colpi di maggioranza, proponendo repressione, taglio di fondi e tagli al personale, non risulta credibile in nessuna delle sue dichiarazioni successive. Per le telecamere nelle scuole non ci sarebbero mai i fondi. Per lo sport che, secondo lei, dovrebbe prevenire il bullismo, la invito a fare un giro nelle palestre delle scuole (quelle che le hanno) e nelle strutture private per chiedere quanto costa un anno di sport per un bambino. Per quello che riguarda la disciplina, il ministro ha risolto il problema con il ritorno al voto in condotta. Insomma, tutte iniziative dall'alto profilo pedagogico e rispondenti ai problemi della scuola. Se mi chiedessero cosa farei io, per il bullismo, gli abusi e la scuola in genere, parlerei di prevenzione, ascolto, psicologi, attività sportive gratuite per i meno abbienti, eccetera, eccetera. Farei osservare leggi e regole già esistenti, combatterei l'omertà e prima di punire gli alunni, mi impegnerei affinchè nelle scuole ci fosse una condivisione di responsabilità tra famiglie, insegnanti, dirigenti scolastici e alunni. Tutte iniziative poco costose dal punto di vista economico, ma impegnative dal punto di vista morale ed umano.
Ma ecco le dichiarazioni di tutti e se ne trovate una che abbia un senso e mi sia sfuggita, vi prego di segnalarmela.


SCUOLA: GELMINI, CONTRO I BULLI SPORT, TELECAMERE E DISCIPLINA

(ASCA) - Roma, 19 gen - Sport, telecamere e disciplina. E' questa la 'ricetta' del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini per combattere il bullismo nella scuola.In un'intervista al Giornale, Gelmini spiega di non essere contraria all'uso delle telecamere per garantire l'ordine negli istituti scolastici: ''e' un deterrente in piu''', dice. ''Anche se questa misura, da sola, non e' sufficiente.Sono favorevole, ma non basta''. Per il ministro ''bisogna rimettere al centro lo studente, rivisto nella sua formazione a 360 gradi''. ''A giorni - rivela - avro' un incontro con il Coni per favorire e rilanciare lo sport a scuola, affinche' i ragazzi passino meno ore davanti al computer e facciano piu' esercizio fisico''. Poi, sara' introdotta ''l'educazione civica: materia fondamentale per favorire tra i giovani una corretta convivenza''.red-val/dnp/rob

SCUOLA: AIART, INVECE CHE VIDEOCAMERE SI EDUCHINO GIOVANI A GUARDARE TV
(ASCA) - Roma, 19 gen - ''Non solo la proposta del ministro Gelmini e' di difficile attuazione, ma soprattutto non guarda a quelle che sono tra le maggiori cause del bullismo: televisione e videogiochi''. Lo afferma il presidente dell'associazione di telespettatori di matrice cattolica Aiart, Luca Borgomeo.''Come si fa a controllare tutte le classi con videocamere? Quali sarebbero i costi di questa operazione? Tutti gli studi in merito dicono che il bullismo si scatena anche grazie alla televisione e ai videogiochi violenti. Si agisca in questa direzione piuttosto - continua Borgomeo - L'Aiart ha gia' avviato una raccolta di firme per introdurre negli insegnamenti scolastici l'educazione ai media''.res-rus/mcc/lv

Scuola. Garante privacy: No a telecamere dentro istituti

Roma, 19 gen. - Le telecamere a scuola? "Si possono mettere solo all'esterno e funzionare esclusivamente negli orari di chiusura degli istituti". Lo sottolinea Mauro Paissan, componente del Garante per la privacy, che mette cosi' un freno alla proposta della preside del liceo Aristotele di Roma che vuole video sorvegliare il suo istituto dopo che un alunno e' stato accoltellato in seguito ad una rissa. Una proposta accolta con favore anche dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini per contrastare il bullismo. Ma il Garante dice "no". "Non si reagisce- dice Paissan- ad un fatto gravissimo come quello avvenuto a Roma con la videosorveglianza". Sul tema l'Authority ha gia' detto la sua con un documento del 2004, il provvedimento generale sulla videosorveglianza, che dedica un capitolo ad hoc alle scuole. Secondo le disposizioni (vincolanti) del Garante "l'eventuale installazione di sistemi di videosorveglianza" puo' "risultare ammissibile" solo "in casi di stretta indispensabilita' (ad esempio, a causa del protrarsi di atti vandalici)". E questi sistemi "devono essere circoscritti alle sole aree interessate ed attivati negli orari di chiusura degli istituti, regolando rigorosamente l'eventuale accesso ai dati". Insomma, telecamere si', ma devono restare fuori dai cancelli e rimanere spente fino a che ci sono lezioni o attivita' in corso nell'istituto. (Ami/ Dire)

19 gennaio 2009

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il bullismo, come la pedofilia, sono diventati argomenti con i quali molte persone fanno "audience". Quindi non mi meraviglio di dichiarazioni o iniziative che servono più a dare visibilità a chi le pronuncia che a risolvere i problemi.
Nicolò del gruppo
http://it.netlog.com/clan/CONTROLAPEDOFILIA