giovedì 15 gennaio 2009

Scuola, circolare iscrizioni: le critiche dei sindacati

Disattesi accordi: indicazioni solo famiglie, istituti nel caos

Roma, 15 gen. (Apcom) - I sindacati della scuola esprimono un giudizio fortemente critico sulla circolare sulle regole introdotte per le iscrizioni al prossimo anno scolastico dei quasi 8 milioni di studenti italiani: tranne l'Anp, che tutela i presidi, le organizzazioni sindacali contestano il fatto che la circolare presentata oggi dai tecnici del ministero dell'Istruzione non darebbe alcuna precisa indicazione sull'attuazione dei nuovi regolamenti.

Secondo Massimo Di Menna, segretario della Uil Scuola, il testo inviato dal ministro Gelmini alle scuole sarebbe solo "uno strumento che serve a chiarire alle scuole e alle famiglie le modalità per le iscrizioni. La domanda che resta inevasa - fa notare il segretario della Uil Scuola - è cosa accadrà concretamente nelle scuole a settembre sul piano organizzativo e didattico".

I sindacati si aspettavano che la circolare di oggi invece chiarisse la comprensione dei regolamenti sulla scuola approvati il 18 dicembre: un documento, quest'ultimo, che secondo Di Menna ha "in parte disatteso gli impegni assunti dal governo a palazzo Chigi e ha portato ad una formulazione che, per alcune parti, risulta confusa e frutto di spinte ideologiche, con un forte deficit di chiarezza e applicabilità".

Anche il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, ritiene che con la circolare presentata oggi "il ministero dell'Istruzione ha disatteso l'impegno sottoscritto l'11 dicembre scorso dal governo: la circolare sulle iscrizioni non è altro che la pedissequa ripetizione della bozza di regolamento".

"Sull'offerta formativa - afferma Di Meglio - regna la totale incertezza e l'eliminazione della compresenza alle scuole elementari provocherà pesanti disagi per i docenti e priverà gli alunni più deboli di quelle risorse orarie necessarie per aiutarli a mantenere il passo con l'attività didattica".

La Gilda, inoltre, giudica fortemente negativo il potenziamento dell'inglese a discapito della seconda lingua, definendola una mossa "in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei dove le lingue straniere insegnate sono due".

(segue)

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