ROMA
- I cittadini che abitano nei dintorni di Malagrotta, la discarica che
chiuderà a marzo 2012 dopo 30 anni, lanciano l'allarme: «un
rigonfiamento abnorme del terreno di discarica», un muretto «rapidamente
ricostruito» dopo aver «dato segni vistosi di collasso», «fenditure e
crateri di diversi dimensioni che si sono aperti».
In una lettera ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) il presidente del Comitato Malagrotta Sergio
Apollonio segnala «un fenomeno sicuramente anomalo intervenuto in
questi ultimi giorni sul versante della discarica che scende verso Via
degli Oleodotti, dov'è situato l'impianto-deposito Lampogas (impianto a
rischio di incidente rilevante), a sua volta contiguo al gassificatore».
Secondo Apollonio, dalle foto realizzate sarebbe evidente che «il
terreno è intriso di biogas e di percolato e questi movimenti e
trasformazioni anomale fanno parte delle dinamiche della megadiscarica,
che negli anni e nei decenni hanno provocato frane più o meno rovinose».
«Chiediamo agli organismi preposti di fare subito chiarezza - dice il
presidente della Commissione sicurezza di Roma Capitale Fabrizio
Santori - È necessario verificare cosa sta succedendo, ma anche
attivarsi subito per la redazione dei Piani di evacuazione previsti per i
siti a rischio, così come dettato dalle norme Ue. Malagrotta è una zona
ad alto rischio ambientale, sulla quale insistono, oltre alla
discarica, al gassificatore e al contiguo impianto di gas, anche
l'inceneritore dei rifiuti ospedalieri e la raffineria di Roma: troppo
per attendere ancora mettendo a repentaglio la sicurezza degli abitanti
del quartiere e degli stessi lavoratori dei vari siti».
«Il centrodestra capitolino cade sempre dalle nuvole - commenta il presidente dei Verdi del
Lazio Nando Bonessio - Appare incredibile infatti che il presidente
della Commissione sicurezza di Roma Capitale Fabrizio Santori, solo ora
si accorga del fatto che a Malagrotta manca il Piano d'evacuazione
esterna per i siti a rischio industriale rilevante che andrebbe redatto
in dagli Enti Locali, Comune compreso». I Verdi presenteranno
un'interrogazione alla Regione sul caso di Malagrotta, che dal prossimo
anno sarà sostituita da due discariche provvisorie.
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