lunedì 24 novembre 2008

Scuola,Gelmini insiste: non toccheremo il tempo pieno, ma la finanziaria e la legge 133 la smentiscono



Scuola: approvata la finanziaria 2009, confermati tutti i tagli mentre la Gelmini prometteva "aperture"



Scuola, Gelmini: Nessuna diminuzione per tempo pieno e inglese

Roma, 24 nov (Velino) - Nel corso dell’intervista a “Mattino Cinque” il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini è tornata anche su alcuni temi che hanno animato il dibattito politico, a partire dall’introduzione del maestro prevalente alle elementari e dal destino del tempo pieno. “Voglio cogliere questa occasione per rassicurare le famiglie italiane – ha detto -. Questo governo, con il presidente Berlusconi in primo luogo, non assumerebbe mai provvedimenti che possano nuocere o impoverire l’offerta informativa rivolta ai ragazzi ma anche la funzione sociale e che la scuola svolge per esempio con il tempo pieno. Noi sappiamo che oggi, entrambi i genitori, lavorano e spesso lo fanno per necessità e non per scelta, quindi pensare di diminuire le ore di tempo pieno o, come addirittura ho sentito da parte della sinistra, pensare che si possa far gravare sulle famiglie il costo del tempo pieno è una sciocchezza, è una bugia, non risponde al vero. Noi, al contrario, abbiamo, grazie all’utilizzo del maestro prevalente, la possibilità di impiegare meglio il tempo degli insegnanti e quindi di aumentare il tempo pieno. Così come è massimo il nostro sforzo per migliorare l’insegnamento della lingua straniera; è stato anche detto che con il decreto Gelmini sarebbero diminuite le ore di lezione della lingua straniera. Anche questa è una falsità, noi per altro dall’anno prossimo andremo ad applicare la riforma Moratti nella scuola secondaria di primo grado, avremo due ore in più di lingua straniera. Quindi, nessuna diminuzione del tempo pieno, nessuna diminuzione delle ore della lingua straniera, nessuna chiusura delle piccole scuole. Noi vogliamo spostare la dirigenza, accorpare il personale amministrativo, ma non certo diminuire un servizio fondamentale come quello della scuola”.

Quanto alla reintroduzione del voto in condotta “noi crediamo che la scuola sia prima di tutto un’agenzia di formazione ed educazione e quindi è importante che i ragazzi vengano sì valutati per il profitto nelle singole materie, ma è anche importante che imparino la buona educazione, a comportarsi in maniera corretta. Il voto in condotta è semplicemente il modo per premiare la stragrande maggioranza dei ragazzi che si comporta correttamente, che tiene comportamenti educati, ma anche per educare, per correggere i ragazzi che tengono comportamento sbagliati e si macchiano di episodi di bullismo. Quasi tutti i giorni i giornali evidenziano casi di bullismo, abbiamo ritenuto corretto intervenire attraverso al valutazione del comportamento oltre alla valutazione del profitto”.

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