venerdì 14 novembre 2008

RIFORMA GELMINI, SCIOPERO 14 NOVEMBRE: PRIVATIZZATE STO CAOS"



Università, studenti in piazza a RomaEpifani attacca: "Gli assenti sbagliano"

Il leader della Cgil "sfida" la Cisl.Treni e pullman da tutta l'Italia:la protesta sbarca nella Capitale.


ROMASono arrivati alla Stazione Termini da tutta Italia, con autobus e treni partiti all’alba o a notte fonda, per partecipare al corteo degli studenti, uno dei «serpentoni» che oggi attraversano Roma: il corteo dei sindacati Cgil e Uil è partito da Bocca della verità, i cortei degli universitari hanno preso il via dalla Sapienza e da Roma Tre e quello che si è mosso dalla fontana dell’Esedra. È proprio la stazione centrale di Roma il punto di partenza di moltissimi universitari e studenti medi che confluiranno a breve in uno dei tre tronconi del corteo. Un centinaio di ragazzi dell’Universitàdi Brescia, ad esempio, si aggregherà a quello delle scuole superiori che partirà da Piazza della Repubblica, insieme a diverse delegazioni delle Università di Bologna, Torino e Gorizia. Centinaia di studenti arrivati da tutte le Marche, Senigallia, Ancona, Macerata e Falconara si aggregheranno a quello della Sapienza che parte da Piazzale Aldo Moro. Intanto Piazza della Repubblica inizia a riempirsi di striscioni e slogan di protesta: «Rilanciamo la scuola, tagliamo la Gelmini», «Non faremo mai economia del nostro sapere. Firmato Torino», «Facoltà di dissentire. Scienze internazionali e diplomatiche».«Chi non c’è sbaglia», attacca il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che ha raggiunto il corteo. Un affonfo contro l’assenza della Cisl. «È una manifestazione molto ampia, con tante anime. Chi non c’è sbaglia. Ogni volta che provano a isolarci -afferma Epifani rispondendo a chi gli chiede se vi sia un tentativo in tal senso- gli va male. Però persistono e perseverare è diabolico. Sto preparando -annuncia riferendosi agli incontri che ci sarebbero stati a Palazzo Grazioli- le lettere a Bonanni e Angeletti. Chi dice le bugie ha le gambe corte». Tornando al corteo di oggi Epifani evidenzia che «ancora una volta si conferma una grande manifestazione di giovani e di lavoratori. C’è una richiesta forte di riforma e non di tagli. La Gelmini - conclude - continua a dire che non vogliamo la riforma. Non è così. È lei che continua a contrabbandare i tagli come una riforma. Apra un tavolo e vedrà che c’è disponibilità e ci sono proposte».


La protesta sbarca dunque nella Capitale. Dopo aver contestato "in casa", gli studenti di tutta Italia - ma anche ricercatori, precari, docenti, allievi di accademie e conservatori - sono arrivati a Roma per trovare un momento di sintesi e gridare tutti insieme il loro "no" alla riforma Gelmini, alla manovra estiva (la famigerata legge 133), ai tagli dei finanziamenti, al blocco del reclutamento, alla possibilità di trasformare gli atenei in fondazioni. Una protesta, quella di oggi, che sarà amplificata anche da iniziative e cortei a livello locale e che si muove su due binari: quello dei sindacati, rappresentati, dopo la rinuncia delle rispettive categorie di Cisl, Ugl e Snals, da Cgil e Uil; e quello degli studenti, dell'"Onda", come è stato battezzato il movimento che da settimane agita gli atenei italiani. I primi hanno organizzato un loro corteo (partenza Bocca della Verità, destinazione piazza Navona), i secondi sfileranno in più cortei: tutti (centomila è la stima) punteranno su piazza Navona. Presenza massiccia dunque delle forze dell’ordine che già ieri hanno monitorato le partenze. Il timore è che nei cortei, soprattutto in quello dove confluiranno i Collettivi studenteschi, possano infiltrarsi personaggi dell’antagonismo e di alcuni centri sociali, "agitatori" di professione. Attenzione alta, dunque, soprattutto nelle stazioni ferroviarie, già da ieri pomeriggio. A Milano studenti delle superiori e universitari - tra le 300 e le 400 unità - sono partiti dalla stazione Centrale a bordo di un treno speciale. Il clima è tornato sereno dopo che, ieri pomeriggio, si era registrata tensione con le forze dell’ordine in seguito al tentativo degli stessi studenti di bloccare con i loro striscioni e con la loro presenza l’accesso ai varchi che conducono ai binari. Dalla stazione di Venezia un treno speciale (15 carrozze), noleggiato dalle rappresentanze degli studenti medi e universitari (i biglietti sono stati pagati anche attraverso sottoscrizioni e collette autogestite), è partito in tarda serata, facendo tappa a Mestre e a Padova. Millecinquecento fra studenti e docenti delle università e delle accademie arrivano a Roma dalle Marche (25 i pullman organizzati dal sindacato) e un treno straordinario (700-800 posti) ha lasciato alle 6 di questa mattina Napoli dove molte scuole superiori si sono organizzate per raggiungere la capitale in pullman. In tanti, tra studenti e lavoratori, arrivano dalla Calabria a bordo di torpedoni e mezzi propri. In tanti poi hanno raggiunto Roma, in queste ore, a bordo di mezzi privati per partecipare all’assemblea nazionale del movimento in programma sabato e domenica alla Sapienza e dieci sono gli autobus predisposti dal sindacato. In Sicilia, dove circa 200 persone su iniziativa della Flc regionale sono in partenza per la Capitale, iniziative di protesta sono in programma nelle principali città sedi di Atenei. Ma la protesta degli studenti italiani si colora anche d’Europa: oggi è in calendario, infatti, anche una manifestazione davanti all’ambasciata italiana a Bruxelles, una mobilitazione dei ricercatori italiani di Monaco di Baviera, lo sciopero degli studenti che seguono l’Erasmus a Siviglia e un sit-in di studenti, ricercatori e professori davanti al consolato italiano a Parigi.

La Stampa 14 novembre 2008

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