domenica 16 novembre 2008

Gelmini:Dopo la riforma, apre al "monologo" con gli studenti


Gelmini:"Orgogliosa del Decreto Università" .Le critiche vanno accettate, ma non accetterò mai di difendere situazioni indifendibili"

di Roberta Lerici


Non finisce di stupire l'uso che, delle parole, fa il ministro Gelmini. Si dice "orgogliosa" del decreto università, che non dice quasi nulla perchè mancano i regolamenti attuativi. E', quindi, orgogliosa dei tre articoli che lo compongono, e che sono successivi al decreto legge 133 che taglia i fondi e trasforma le università in fondazioni. E' come dire:"Vi distruggo la casa con un decreto, ma con il decreto successivo vi permetto di rifare una finestra" Che senso ha?


Il dialogo


Il ministro, poi, si supera e dichiara che, dopo l'approvazione della riforma, dialogherà con gli studenti. E come? Se la riforma a suo avviso non si deve toccare, come potrà dialogare con gli studenti? Li riceverà come ha fatto recentemente dicendo loro che, li capiva, ma che i decreti non sarebbero cambiati? Aprire al dialogo significa confrontarsi per trovare soluzioni condivise. Il ministro Gelmini, più che al dialogo, apre al monologo. Non interessa il calo di consensi, non interessa il fatto che sarà l'unico ministro a non poter più mettere piede in una scuola. Forse si accontenterà di inaugurare qualche scuola privata e di presenziare alle feste del PDL, visto che in qualunque altro posto sia annunciata la sua presenza, si scatenano i "comitati di accoglienza". Sinceramente non vorrei essere nei suoi panni e, altrettanto sinceramente sono arrivata a rimpiangere la Moratti che, almeno, uno straccio di sondaggio fra le famiglie e gli insegnanti sul gradimento del maestro unico, lo aveva fatto (e vi aveva rinunciato perchè non lo voleva il 60% del campione).


L'Onda diventa un movimento culturale


E' questa la novità: gli studenti, i lavoratori e le famiglie si sono risvegliati dal sonno profondo in cui erano caduti da qualche anno. Nel movimento contro la Riforma Gelmini c'è tutta la sofferenza per una democrazia che viene delegittimata ogni giorno e per la quale si vuole lottare. Il "movimento" è intelligente e più colto e consapevole di chi vorrebbe sedarlo con l'uso della forza.


Perchè c'è una cosa che manca a molti rappresentanti del governo e a diversi politici di questo decennio: la cultura. Ovvero l'unica cosa che può farti sopravvivere e persino vincere, quando ti sparano con le armi dell'ignoranza.


Ecco le dichiarazioni del ministro Gelmini:



''Orgogliosa del decreto legge, approvato nel penultimo Consiglio dei Ministri''. Sono queste le parole del ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini, che dinanzi ai giovani dei Circoli del buongoverno, ha però anche aperto al dialogo. ''Chi sta con i giovani - ha detto - non può che percorrere strade nuove''

"Sono orgogliosa del decreto legge approvato nel penultimo Consiglio dei ministri". Così Mariastella Gelmini ha difeso, parlando dinanzi ai giovani dei Circoli del buongoverno, le misure adottate. "Un provvedimento molto snello, fatto di soli tre articoli, servirà a fare un primo passo verso il cambiamento. Il nostro obiettivo è una riforma universitaria che punti ai meriti degli studenti e alla funzionalità dei corsi". Il ministro dell'Istruzione ha sottolineato che siamo di fronte a una grave crisi economica: "Il governo non vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani, ma dobbiamo trovare ugualmente le risorse per assegnare 180 mila borse di studio, cosa mai fatta fino ad ora. Chiederemo un piano di rientro per le sedi universitarie distaccate, ma creeremo nuove residenze per gli studenti a costi adeguati".LA RICERCA DEL DIALOGO "Dobbiamo avere il coraggio di cambiare, mettendo da parte la paura. Chi sta con i giovani non può che percorrere strade nuove". È questo uno dei passi del discorso, che Mariastella Gelmini ha pronunciato dinanzi ai giovani dei Circoli del buongoverno. "Sto vivendo - ha aggiunto il ministro dell'Istruzione - questa esperienza con umiltà ma anche con tanta voglia di dare un contributo al paese. Ci sono problemi economici importanti e le famiglie sono in difficoltà. È indispensabile, in questa situazione, mettere la scuola e le università con le carte in regola per competere a livello internazionale. Le porte del ministero sono aperte a tutti coloro che vogliono dare un contributo alla nostra sfida. Le critiche vanno accettate, ma non accetterò mai di difendere situazioni indifendibili".

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