sabato 8 novembre 2008

Pedofilia, Testimonianze: Lettera al mio aguzzino


Testimonianza ricevuta nel mese di ottobre 2008

Come vanno le cose, di certo tutto a posto...
Come è stato il ritorno a Terracina (in viaggio con i figli nell'estate del 2008)?
Certo non ti sarai fermato a lungo...eri di passaggio certo; forse sei anche passato davanti a quella casa...la villetta, e non lo sai.
Quanti bei ricordi devi avere...Tu!
Interi pomeriggi a ....no non voglio!...se non fai come dico io ti svergogno davanti a tutti...ora chiamo papà!...zitto!!! a chi crederanno...a me o a te...imbecille, sei solo un bambino e i bambini inventano storie...adesso....su non ti faccio niente (NIENTE?!!!!!)
Ho detto zitto! e mi hai impedito di urlare mettendomi la tua lurida mano sulla bocca...Poi con l'altra mi hai afferrato il braccio torcendomelo e mi hai ...io piangevo per il dolore...la vergogna...la paura!
E dopo...ti ricordi cosa dicesti..."Ora se dirai qualcosa dirò a tutti dirò che sei stato tu a volerlo...che sei stato tu a ...Ti svergognerò davanti a tutti!" Certo ero solo un bambino di sei anni, SEI ANNI!; e non capivo nulla di quello che era successo...ero terrorizzato...... Continua a leggere

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Conosco una persona che da bambina, a tre anni d’eta, è stata abusata più volte da un vicino di casa. Il suo sé si è costruito su una personalità borderline: non è mai riuscita ad avere un rapporto duraturo con un partner, ha problemi di lavoro, vive spesso al di fuori delle regole, sovente non ha cura del proprio corpo, alcune volte regredisce ad uno stadio infantile nella ricerca di quell’amore genitoriale che nemmeno ha avuto. Un’esistenza difficile, soprattutto perché manca a questa persona una cosa importante: un progetto di vita.
Riguardo all’atteggiamento tutelare di molte persone nei confronti dei pedofili, senza scendere nel particolare, credo che siamo alle solite: quegli adulti non riescono a “pensare” i bambini, perché non sono più in grado di dare la mano a quel bambino che sono stati, perdendo la curiosità, l’intuizione, il meravigliarsi davanti alle cose, ormai intrappolati nella loro razionalità (?) che potrebbe essere solo una tra le tante modalità di lettura del mondo.

Fabrizio

Anonimo ha detto...

Conosco una persona che da bambina, a tre anni d’eta, è stata abusata più volte da un vicino di casa. Il suo sé si è costruito su una personalità borderline: non è mai riuscita ad avere un rapporto duraturo con un partner, ha problemi di lavoro, vive spesso al di fuori delle regole, sovente non ha cura del proprio corpo, alcune volte regredisce ad uno stadio infantile nella ricerca di quell’amore genitoriale che nemmeno ha avuto. Un’esistenza difficile, soprattutto perché manca a questa persona una cosa importante: un progetto di vita.
Riguardo all’atteggiamento tutelare di molte persone nei confronti dei pedofili, senza scendere nel particolare, credo che siamo alle solite: quegli adulti non riescono a “pensare” i bambini, perché non sono più in grado di dare la mano a quel bambino che sono stati, perdendo la curiosità, l’intuizione, il meravigliarsi davanti alle cose, ormai intrappolati nella loro razionalità (?) che potrebbe essere solo una tra le tante modalità di lettura del mondo.

Fabrizio

Roberta Lerici ha detto...

Questa è una testimonianza terribile, e l'ho pubblicata perchè a molti non è chiaro cosa provochi un abuso su di un bambino. Molti credono che poi si dimentichi, che non sia così grave. La cosa più grave, però, è non credere ai bambini e non saper leggere i loro sintomi di disagio. Un genitore informato e attento, può far curare il proprio bambino in tempo ed evitare che diventi un adulto ossessionato dal passato, un adulto infelice.

Anonimo ha detto...

Per Roberta L.
scusa la ripetizione del commento, ma ho avuto difficoltà anche con il mio account.

Fabrizio

Roberta Lerici ha detto...

Per Fabrizio. Non preoccuparti, l'ho moderato due volte per sbaglio.