mercoledì 4 febbraio 2009

Milano, Asili:il Comune «apre» ai clandestini

Moioli: sugli stranieri recepita l'ordinanza del giudice

Iscritti anche i figli di immigrati irregolari. Ma precedenza ai milanesi

MILANO - Classi aperte ai bambini figli d'irregolari. L'anno prossimo potranno regolarmente iscriversi alle materne. «Abbiamo recepito l'ordinanza del giudice, come accadde già l'anno scorso», spiega l'assessore comunale alle Politiche sociali Mariolina Moioli. Riferimento chiaro e diretto alle polemiche dell'anno scorso, esplose dopo il ricorso di una donna maghrebina, immigrata irregolare, che si era vista respingere l'iscrizione della figlia. Mesi di polemiche, tra aule di Tribunale e interpellanze in Parlamento.

Quest'anno l'apertura ai figli degli irregolari è messa nero su bianco, a partire proprio dal regolamento per l'iscrizione alle scuole dell'infanzia che oggi apparirà sul sito del Comune. Iscritti sì, ma in coda agli altri. Precedenza assoluta ai residenti nel Comune di Milano, nati tra il primo gennaio 2004 e il 30 aprile 2007. A seguire poi — ed ecco la seconda novità — i bambini nati tra il primo gennaio e il 30 aprile 2007, gli «anticipatari», che debuttano in aula già a due anni e mezzo, come prescritto anche dal ministero dell'Istruzione. Milano s'adegua e, anche in questo caso, recepisce. Poi, e solo poi, vengono i bambini «presenti abitualmente nel Comune di Milano privi di una residenza anagrafica». Gli irregolari, appunto.

Nuove anche le modalità d'iscrizione. È l'anno dell'online: dal 7 febbraio fino al 30 marzo sarà possibile fare richiesta collegandosi al sito del Comune. Rimane in piedi, ovviamente l'altra possibilità: presentare la domanda presso i sei sportelli del Comune, previo appuntamento telefonico (al numero 02.02.02). Corsia preferenziale a disabili, gemelli, e a chi ha un fratello o una sorella che già frequenta una materna. C'è poi un'altra voce, quella dei bambini «in situazioni socialmente rilevanti». I piccoli rom, per esempio. Casi che i funzionari comunali valuteranno singolarmente. Accettati invece «con riserva» i figli di chi non paga le rette per la mensa, i bambini non a posto con le vaccinazioni, e — sempre lì si torna — con famiglie che «abbiano in corso una pratica di residenza». Possibilità d'indicare cinque scuole diverse, ma a far la differenza sarà come al solito la vicinanza a casa. Punti pesanti (quindici) in classifica allora per chi sceglierà istituti non lontani dal luogo di residenza. Poi, entro il 20 aprile, il «verdetto».

«L'assegnazione — recita la circolare — avverrà nel rispetto della graduatoria secondo l'ordine di preferenza espresso dal genitore compatibilmente con i posti disponibili ». Orari e frequenza, infine. Apertura delle scuole garantita per dieci ore, dalle 8 alle 18. Possibile però anticipare di mezz'ora, alle 7.30, l'orario di entrata. «Su richiesta delle famiglie in fase d'iscrizione e sentito il Consiglio di Zona», recita però il regolamento. Si entra in graduatoria, ci s'iscrive all'istituto assegnato e si va alla scuola materna. Da dove però si può anche essere espulsi. «Nel caso di assenza ingiustificata superiore ai trenta giorni consecutivi, il bambino perde il diritto alla frequenza». Uniche giustificazioni ammesse: «quelle relative alla salute».

Andrea Senesi
VIVIVMILANO 04 febbraio 2009

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