DI Roberta Lerici Mi ero già occupata delle lavagne interattive proposte dalla Gelmini, sottolineando che la grande novità era già stata messa in pratica da Letizia Moratti. Anche lo stanziamento per l'acquisto di tali lavagne era identico (circa 23 milioni di euro). Nel DL 133 le lavagne LIM vengono promesse solo ad un numero limitato di scuole. Il 27 dicembre, invece, secondo l'articolo che segue, ne avrà una ogni scuola media. Cosa sarà successo nel frattempo? Si saranno moltiplicati i fondi? Ecco il link all'articolo che scrissi nel mese di ottobre: e di seguito quello di adesso. Vedremo cosa accadrà. Una lavagna interattiva a tutte le scuole medie | |
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Assieme a proiettore, pc, software didattici e formazione per i prof | |
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Continua l’opera di informatizzazione delle scuole da parte del ministero dell’Istruzione: dopo aver confermato negli ultimi provvedimenti legislativi la volontà di introdurre sempre più nuove tecnologie a supporto dell’insegnamento e dell’apprendimento scolastico, viale Trastevere ha predisposto un piano operativo per fornire di almeno una lavagna interattiva multimediale tutte le scuole medie statali italiane che ne faranno richiesta. A realizzare il progetto di integrazione degli strumenti didattici già esistenti è stata la direzione generale per gli studi e la programmazione e per i sistemi informativi, a capo della quale si sta insediando il nuovo direttore generale Giovanni Biondi, uno dei massimi esperti nazionali in questo settore ed attuale responsabile dell’ex Indire di Firenze, che ha fatto sapere di voler fornire «alle scuole un set di dotazioni tecnologiche composto da lavagna interattiva, proiettore integrato, personal computer, contenuti didattici digitali». Il progetto prevede, inoltre, la formazione dei docenti che dovranno utilizzare le lavagne multimediali, assegnata all’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica: «la formazione - spiega il ministero dell’Istruzione attraverso una nota indirizzata ai direttori generali degli Uffici scolastici regionali - avrà l’obiettivo di sviluppare le conoscenze e le competenze per una efficace integrazione della lavagna digitale nella didattica quotidiana». Le scuole superiori di primo grado interessate all’iniziativa dovranno compilare un formulario on-line accessibile sul sito www.scuola-digitale.it/lavagna/ entro il 12 gennaio in cui all’istituto sarà richiesto di individuare una classe dove installare la lavagna e di indicare almeno tre docenti del consiglio di classe che si impegnino a partecipare alla formazione. «Tutti gli istituti che avranno presentato richiesta tramite compilazione del formulario - assicurano dal Miur - riceveranno la citata dotazione tecnologica; è prevista, inoltre, la possibilità di richiedere dotazioni aggiuntive che saranno assegnate compatibilmente con la disponibilità finanziaria e le esigenze territoriali». A partire dalla seconda metà di gennaio sarà avviata la seconda fase del piano che consentirà alle scuole di incrementare ulteriormente la disponibilità iniziale di dotazioni tecnologiche per le classi e di opportunità formative per i docenti. |
Roma, 9 dic. (Apcom) - Cala la fiducia degli italiani nel governo Berlusconi. Tra i ministri rafforza il consenso solo la titolare dell'Istruzione Maria Stella Gelmini mentre agli altri il sondaggio realizzato da Crespi Ricerche in esclusiva per 'Con', la rivista diretta da Italo Bocchino, assegna il segno meno.
Rispetto al mese di ottobre, la rilevazione effettuata a novembre da Crespi per misurare la notorietà e la fiducia di vari esponenti del governo, della maggioranza e dell'opposizione evidenzia un calo di consenso di 6 punti per il premier Silvio Berlusconi: dal 62 per cento del mese scorso al 56 di questo mese. Scende la fiducia in Renato Brunetta (-1) anche se aumenta la sua notorietà; perdono due punti anche Gianni Letta, Roberto Maroni, Ignazio La Russa, Franco Frattini, Angelino Alfano, Giorgia Meloni, Umberto Bossi, Altero Matteoli, Elio Vito. Mentre ne perdono tre Luca Zaia e Andrea Ronchi. Cala di quattro punti la fiducia nel ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e in quello dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. Lieve invece la discesa del consenso per Claudio Scajola e Sandro Bondi: -1 rispetto al mese di ottobre.
Sorpresa per le donne del governo che accrescono il proprio consenso, guidate dal Ministro Gelmini: la titolare dell'Istruzione sale dal 50 al 52 per cento nella fiducia degli italiani; il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e quella delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, salgono di un punto.
Al calo del governo, tuttavia non corrisponde una risalita del Pd: Walter Veltroni registra un calo della fiducia di due punti (da 52 a 50 per cento), Massimo D'Alema è stabile al 50 per cento, Francesco Rutelli perde tre punti (da 38 a 35). Boom per l'Italia dei Valori, non tanto per il leader Antonio Di Pietro, che comunque guadagna un punto in più di fiducia rispetto a ottobre, quanto per Leoluca Orlando, per mesi candidato dell'opposizione alla presidenza della commissione Vigilanza Rai poi escluso per il veto del Pdl. Il portavoce dell'Idv guadagna ben 5 punti (da 17 a 22). Perde due punti anche il leader dell'altra opposizione, il presidente dei deputati Udc, Pier Ferdinando Casini.
Sondaggio Ipr marketing per Repubblica.it sul voto di giugno
Il partito del Cavaliere primo in tutte le circoscrizioni. Di Pietro in crescita
Europee, Pdl primo partito
Il Pd si ferma sotto il 30%
di MATTEO TONELLI
Pdl primo partito, Pd al 28%. Primo partito si conferma il Pdl. Il partito di Berlusconi, infatti, tocca quota 39%. In crescita sia rispetto alle Europee del 2004 (quando però Forza Italia e An si presentarono da soli), sia rispetto alle politiche del 2008 che hanno portato il Cavaliere a Palazzo Chigi. Lo scorso aprile il Pdl arrivò al 37,3%, oggi sale di due gradini e arriva al 39%.
Vanno meno bene le cose per il Pd. Il partito di Veltroni si attesta su un 28% che non può far sorridere. Sia se lo si compara con le europee del 2004 (quando Ds e Margherita, separatamente, presero il 31,1%), sia, ed è questo il dato più preoccupante per i democratici, rispetto alle ultime politiche. Il battesimo elettorale del Pd, infatti, fece registrare un 33,2% che oggi appare decisamente lontano (-5,7%).
Chi, sale, è l'Idv di Antonio Di Pietro. Il partito dell'ex pm vede i suoi consensi salire fino a uno straordinario 7,8%. Aumento considerevole sia rispetto alle europee del 2004 (+5,7%), sia sulle ultime politiche (+3,4%). Un dato che fotografa quando stai pagando l'opposizione "dura e pura" messa in scena dall'ex pm.
La Lega, grande protagonista delle ultime politiche, registra una frenata. Si ferma al 7,5%, in aumento rispetto alle europee del 2004, ma in calo sulle ultime politiche (8,3%). Un decremento che, però, può essere spiegato anche con la visione "antieuropeista" del Carroccio. Un ostracismo che sfocia nel non voto. Almeno stando ai sondaggi odierni.
Tocca poi ai partiti della sinistra. Sparita dal Parlamento nazionale, in chiara crisi di identità, la galassia della sinistra estrema vede nelle Europee un'occasione di riscatto. Che, però, sembra ancora lontano. Primo dato è l'abbandono della coalizione bocciata alle politiche (si fermò al 3,8%). Stavolta ciascuno va per conto proprio. Rifondazione comunista si ferma al 2,3% (lontanissimo dal 6,1% del 2004), il Pdci allo 0,6% (era al 2,4%) e i Verdi all'1,3% (erano al 2,5%). Sinistra Democratica, costola del Pd, arriva a 1,3%.
Anche l'Udc registra un sensibile calo. Solo il 4% dichiara il suo voto per il partito di Casini. In calo di un punto e mezzo rispetto alle ultime politiche. Infine i radicali. Alle politiche si "diluirono" dentro il Pd, stavolta, da soli, conquistano l'1%.
Seggi. Più complesso il discorso sui seggi. Anzitutto perché la nuova legge, seppur non ancora approvata, vede un calo della rappresentanza italiana da 78 a 73 parlamentari. Un calo che rende difficile un raffronto con le elezioni del 2004. Poi c'è da contare la questione dei "resti", che potrebbero sparigliare il rapporto tra circoscrizioni e seggi assegnati. Per questo nella valutazione è usare uno scarto di un seggio, in più o in meno.
Con questo scenario, al Pdl andrebbero 28 seggi su 73 ed al Pd 20. Rifondazione (2), Verdi (1) e la Destra (1) potrebbero avere dei rappresentanti a Strasburgo. Sei i seggi di Di Pietro e della Lega. Tre quelli dell'Udc. Restano fuori i Comunisti Italiani e l'Udeur di Mastella, mentre i radicali, se corrono da soli, potrebbero ottenere un parlamentare.
Circoscrizioni. L'analisi del voto delle 5 circoscrizioni rimanda a un Pdl in netto aumento. Il partito di Berlusconi è ovunque la prima forza politica, raggiungendo il massimo nella circoscrizione insulare (43,8%) ed il minimo nel Nord Est (31,5%). Ma in quest'ultima zona del Paese pesa la forza della Lega che aumenta in 5 anni di circa 5 punti, superando il 13,2%. Al partito di Bossi va ancora meglio nella circoscrizione Nord Ovest in cui raggiunge il 19,5% con addirittura un +8% rispetto al 2004. E proprio nel Nord Ovest, il Pd subisce una flessione pesante (-5%). Flessione che è, invece, omogenea nelle altre circoscrizioni (circa 3-4 punti). Segno positivo, invece, nella circoscrizione insulare (dal 27% al 30,6%).
Sale l'Idv che triplica i voti rispetto al 2004, con picchi nel Nord Est (dal 2 al 9,6%), al Centro e al Sud. Cala l'Udc, così come i Comunisti italiani e Rifondazione.
(La Repubblica 9 dicembre 2008)