Di Roberta Lerici*
Ieri sera a Porta a Porta, Francesco Rutelli stigmatizzava il fatto che un governo deve avere il coraggio delle proprie azioni e che, se si arriva alla conclusione che in qualche posto serve una discarica, "la discarica si fa e basta". Ecco, mi piacerebbe che gli esponenti politici che affrontano il tema rifiuti, prima di parlare si informassero bene sui termini del problema. Siamo partiti qualche mese fa con Veltroni che definiva le proteste dei cittadini di Chiaiano e Marano, come un mero "Not in my backyard". Già allora trovai strano questo giudizio così prematuro rispetto alle analisi che dovevano ancora essere effettuate. Perchè prendersela con i cittadini, se tra quei cittadini ci sono persone esperte come il geologo, professor Ortolani? Non sarebbe stato meglio essere più cauti? E non sarebbe meglio, oggi, prima di parlare di discariche da "fare e basta", informarsi su cosa sta accadendo? Informarsi sulle frane, gli smottamenti, i rischi che corrono i lavoratori della cava, ecc.? I rappresentanti della società civile, delle istituzioni, un geologo e un consigliere dell'IDV, sono stati ricevuti a Bruxelles e hanno illustrato la drammatica situazione della cava di Chiaiano dove, ricordiamo, è stata trovata anche una enorme quantità di amianto. Questa è la relazione sull'incontro. Tutte le informazioni e il video, potrete trovarle sul sito www.chiaianodiscarica.it. Io mi occupo di infanzia e forse qualcuno troverà strano che parli di discariche, ma in quelle zone ci sono anche bambini che per l'altissimo inquinamento della zona si sono ammalati, per non parlare di tutte le persone che sono morte. Ritengo, quindi, importante diffondere le notizie che riguardano questa battaglia per la salute e per la verità.
*Roberta Lerici responsabile politiche Infanzia IDV
Il 21/01/2009 una delegazione composta da rappresentanti delle istruzioni, dei tecnici e della società civile ha incontrato un gruppo di europarlamentari, giornalisti e dirigenti della direzione generale ambiente.
La delegazione di Napoli era composta da:
- Giovan Battista De Medici, geologo professore ordinario alla Federico II di Napoli
- Salvatore Perrotta, sindaco di Marano
- Carlo Migliaccio, consigliere comunale dell’ “Italia dei Valori”, presidente della commissione ambiente del comune di Napoli
- Massimo Esposito, come esponente della società civile del Presidio Permanente di Chiaiano.
INTERVENTI
Il Prof De Medici ha spiegato quanto le modalità sia della localizzazione dei siti dove devono essere realizzate le discariche, sia la loro realizzazione non seguono logiche tecniche. La documentazione esibita infatti, dimostra che è ancora ignota la logica di individuazione dei siti dove realizzare discariche, altri siti erano stati individuati da De Medici e dal suo staff quando venne chiamato dal commissariato di governo “perchè in grande difficoltà di competenze professionali” come essi stessi dichiararono.
Sono state spiegate le relazioni di De Medici ed Ortolani fatte sulla cava di Chiaiano e mostrato, anche con documenti video, quanto tutte le più nefaste previsioni tecniche da loro effettuate, sono state superate dagli eventi che si stanno verificando durante l’allestimento della discarica di Chiaiano da parte del sottosegretariato di governo (allagamenti, frane, ritrovamento di ingenti quantitativi di rifiuti tossici, asse viario alternativo proclamato e non individuato, etc.).
Il prof De Medici ha evidenziato il palese conflitto di interessi di Bertolaso, che è allo stesso tempo capo della protezione civile e sottosegretario di governo all’emergenza rifiuti.
Il Sindaco di Marano dott. Perrotta ha informato della rimozione delle più elementari regole legali e democratiche, quando il sottosegretariato impedisce ad essi la partecipazione attiva mediante la negazione dell’accesso libero al sito, la visione della documentazione ufficiale delle sua realizzazione e degli interventi adottati sulla rimozione delle diecimila tonnellate di amianto rinvenuti a quaranta metri della costruenda discarica.
Il dott. Perrotta, inoltre, ha denunciato lo sconfinamento sul suolo del comune di Marano senza alcuna richiesta ne informativa da parte del suddetto cantiere.
Questo nonostante la volontà di collaborare a risolvere la cosiddetta emergenza rifiuti avendo richiesto nel comune di Marano la realizzazione di un sito di compostaggio, molto utile e necessario, soprattutto alla luce del fatto che, attualmente l’umido viene smaltito in Sicilia, con un enorme dispendio di danaro pubblico e notevoli difficoltà logistiche.
Il consigliere comunale Migliaccio presidente della commissione ambiente del comune di Napoli, ha informato del diniego espresso dal consiglio comunale di Napoli, sulla individuazione della selva di Chiaiano quale sede di una discarica, in quanto tale zona, è stata gia da tempo sottoposta a vincolo paesaggistico ed ambientale quale sede del “parco delle Colline di Napoli” con progetti di riqualificazione ed identificata come polmone verde della città.
Migliaccio ha continuato facendo notare come siano sospette le modalità di aggiudicazione degli appalti dei lavori di realizzazione della discarica, ponendo l’accento sul fatto che sono sempre le stesse ditte ad essere “nominate” essendo stato rimosso l’obbligo, con la scusa dell’emergenza rifiuti, di effettuare regolari gare di appalto.
Massimo Esposito del comitato civico “La Rosa dei Venti” di Chiaiano e membro del “forum rifiuti della regione Campania”, in rappresentanza della società civile, che ha fortemente voluto un proprio delegato in questo incontro, oltre che illustrare le modalità violente con le quali si porta avanti la unidirezionale volontà dello Stato, ha illustrato le più palesi difformità di logica e legali della discarica e del piano rifiuti. E’ stato fatto notare che alla conferenza dei servizi, era stato affermato da parte dei tecnici del Sottosegretario Bertolaso la individuazione e/o la realizzazione di un asse viario idoneo alla grande quantità di autocompattatori (circa 250) data la congestione automobilistica che quotidianamente insiste in quella zona: tale via alternativa dichiarata è stata rimossa, perché inesistente. E’ stato fatto osservare che laddove si individui una discarica di rifiuti tossici, il sito viene di norma immediatamente sequestrato, come è avvenuto nelle cave adiacenti a quella del poligono individuata come sede della discarica, cosa che la Procura di Napoli in questo caso non ha ancora fatto nonostante l’ingente quantitativo di amianto rinvenuto.
E’ stata consegnata una denuncia firmata dai Cittadini del presidio contro legge che permetterebbe allo Stato di dare ingenti quantitativi, di denaro pubblico, i famigerati CIP6 (svariate decine di miliardi di euro) anche a coloro che bruciano i rifiuti “tal quale” (senza previa selezione) sottraendoli ai legittimi beneficiari, cioè i produttori di energia da fonti rinnovabili.
In fine è stato informato come non sia stato fatto nulla di strutturale per risolvere in modo definitivo l’emergenza rifiuti: per esempio riduzione della produzione, riciclaggio e potenziamento dell’impiantistica esistente.
I parlamentari europei si sono detti molto allarmati della situazione ed hanno dichiarato che tutto ciò è in contrasto con quanto ufficialmente dichiarato e reclamizzato dallo Stato Italiano e cioè che l’ emergenza rifiuti in Campania fosse finita.
Hanno dimostrato preoccupazione per la spesa pubblica soprattutto per l’enorme affare CIP6 e per quanto riguarda la discarica di Chiaiano hanno espresso la volontà di effettuare una urgente trasferta a Napoli e di incontrare Il capo della Procura della Repubblica.
La Direzione Generale dell’Ambiente ha risposto che per la commissione europea vale il “principio della onestà degli stati membri”, per tanto le informazioni pervenute ad essi dal Sottosegretario Bertolaso vengono date per buone.
I tecnici di Bruxelles però si sono detti disponibili a vagliare sia quanto da noi gia documentato che altre integrazioni di specifiche violazioni delle norme comunitarie da noi individuate. E’ stato però dichiarato di non capire perché per le altre regioni sono disponibili gli specifici quantitativi di rifiuti prodotti, mentre per la Campania anche dopo ripetute sollecitazioni ciò non sia ancora stato possibile. La dott.ssa Buccella in rappresentanza di tale Direzione Generale, ha sottolineato che essi sono coscienti che nulla di strutturale è stato fatto e per questo l’Italia è in attesa di giudizio alla Corte di Giustizia Europea. Tale giudizio è stato rinviato dopo che il nostro governo ha chiesto tempo per le controdeduzioni.
Comitato Civico La Rosa dei Venti di Chiaiano /23 gennaio 2009
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