Forse è presto per definirla «rivoluzione», ma certamente le nuove linee guida per le iscrizioni, l'integrazione e l'apprendimento nelle scuole comunali per l'infanzia già portano diverse, sostanziali novità.
A presentarle ieri l'assessore alle Politiche educative del Campidoglio, Laura Marsilio e i consiglieri aggiunti comunali Romulo Salvador, Madisson Godoy Sanchez, Victor Okeadu, Tatiana Kcuzyk. Per la prima volta infatti i rappresentanti delle comunità straniere in Consiglio comunale, sono stati coinvolti direttamente nei nuovi progetti di integrazione, che partono appunto dalla scuola. Ma vediamo nel particolare cosa cambia per la scuola dell'infanzia.
Iscrizioni: le domande vanno presentate entro il 6 febbraio. Opuscolo e modello sono disponibili presso le scuole dell'infanzia, negli Urp, negli uffici scuola dei Municipi o sul sito www.comune.roma.it alle pagine del Dipartimento scuola. Nel corso del 2009 verranno aperte undici nuove scuole dell'Infanzia per un incremento totale di mille posti. Mediatori culturali: Per la prima volta viene messa in rete la figura del «mediatore culturale» per semplificare il rapporto tra immigrati e mondo della scuola. Il mediatore culturale oltre a offrire un servizio di traduzione, spiegazione e prima informazione sulle modalità di accesso alle scuole dell'Infanzia, supporterà e promuoverà un maggiore coinvolgimento delle famiglie durante tutto il corso dell'anno scolastico.
Piccolo gruppo: L'obiettivo è quello «di favorire l'integrazione dei bambini migranti - spiega l'assessore Marsilio - e a tal fine opereremo affinché ci sia un'equilibrata composizione delle classi. Inizieremo dalle scuole con una maggiore concentrazione di alunni stranieri, e quindi nei Municipi I, VI, XX. Qui si favorirà il confronto tra funzionari educativi delle scuole dell'infanzia e degli asili nido comunali con i dirigenti scolastici delle scuole dell'infanzia statali per incentivare un'equa distribuzione delle iscrizioni». Il progetto prevede quindi la composizione di piccoli gruppi di inserimento di circa cinque bambini migranti all'interno di ogni singola classe. «Il fatto di prevedere una distribuzione più equa dei bambini stranieri nelle classi, anche grazie alla collaborazione con le scuole statali - spiega la Marsilio - lo riteniamo un presupposto indispensabile per garantire a tutti i bambini un'integrazione efficace e un buon livello di opportunità educative e formative. Ovviamente spostare il bambino straniero in una scuola diversa non è obbligatorio. I genitori saranno liberi di scegliere come meglio credono».
Scuole dei Fratelli d'Italia e di Solidarietà: È un progetto per il quale l'assessorato capitolina alla Scuola stanzia 350 mila euro. È rivolto alle scuole di ogni ordine e grado dove è maggiore la presenza di alunni stranieri. I finanziamenti verrano erogati direttamente alle scuole per progetti di sostegno all'integrazione culturale, come ad esempio l'insegnamento integrativo della lingua italiana agli alunni e/o ai genitori stranieri e l'educazione alla cittadinanza attiva e alla partecipazione civile. Con 150 mila euro poi serviranno a raddoppiare (da 3 a 6) i Centri di Ascolto all'interno delle scuole.
«L'immigrazione non deve essere più vista come un problema ma come un'opportunità, un arricchimento per la nostra città - ha concluso la Marsilio - troppo spesso le comunità di immigrati si isolano. Invece è importante lo scambio, la comunicazione, il dialogo». I bambini stranieri iscritti alle scuole comunali sono 3.278, ovvero il 9% del totale degli alunni e troppo spesso si concentrano soltanto in alcune classi (in una scuola al Prenestino l'80% degli alunni è straniero), penalizzando in tal modo l'apprendimento scolastico e l'integrazione sociale e culturale.
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