DE MAGISTRIS: APICELLA LASCIA CSM. DI PIETRO: WHY NOT NON S'HA DA FARE
Lo Scontro tra le procure di salerno e catanzaro
Lo strappo di Apicella: «Lascio l'Anm»Di Pietro: «Why not non s'ha da fare»
Il procuratore dopo la sospensione decisa dal Csm: «Si chiude una pagina nera»
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Caso De Magistris: il Csm sospende Apicella e trasferisce il pg Iannelli (19 gennaio 2009)
Luigi Apicella (Eidon)ROMA - Il procuratore di Salerno Luigi Apicella, sospeso per decisione del Csm dalle funzioni e dallo stipendio, punta il dito contro l'Anm e si dimette dal sindacato, si dice sconvolto dalla decisione di Palazzo dei Marescialli, si difende dalle accuse di aver causato lo scontro tra le procure di Salerno e Catanzaro e rivendica la decisione di sequestrare le inchieste "Why Not" e "Poseidone" come «una mossa possibile» per verificare eventuali illeciti. Intervistato da Sandro Ruotolo per la puntata di "Annozero" a proposito dello scontro tra le procure di Salerno e Catanzaro, Apicella ha infatti spiegato di «aver evitato lo scontro. Tutti - ha assicurato - sapevano che gli atti non venivano dati». MASTELLA - Secondo il suo racconto, infatti, «c'era già stata una nostra prima audizione il 9 gennaio 2008 alla Prima commissione del Csm su questa vicenda e soprattutto sulla questione dei magistrati di Catanzaro coinvolti nelle nostre indagini. Dopo aver fatto queste richieste e non aver avuto gli atti, si è verificato un altro fatto rilevante. De Magistris - ha proseguito Apicella - ci aveva riferito di una situazione relativa all'archiviazione fatta dalla Procura generale di Catanzaro per Mastella. De Magistris ci aveva segnalato che dagli elementi da lui raccolti in precedenza, prima che venissero avocati i procedimenti, aveva verificato che non tutti gli atti posti a base della richiesta di archiviazione per Mastella erano stati trasmessi al gip. L'unico modo per verificare questa situazione direttamente era quello di sequestrare il processo». DI PIETRO - Sulla vicenda interviene anche Antonio Di Pietro. «Why not non s'ha da fare», scrive il leader dell'Italia dei valori sul suo Blog, definendo «senza precedenti» la sospensione di Apicella. «È toccato al pm Luigi De Magistris, a cui fu avocata l'indagine e poi trasferito. È toccato al procuratore capo di Salerno Luigi Apicella con sospensione dalle funzioni e dallo stipendio. È toccato infine, con un trasferimento cautelare, ai due pm di Salerno, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani, che indagavano sulle ragioni per cui era stato impedito da De Magistris di fare il suo lavoro. Quello che sta avvenendo ha dell'incredibile, e quella su Apicella è una decisione senza precedenti», sottolinea il leader di Idv. MANIFESTAZIONE - Venticinque magistrati salernitani, tutti in organico tranne uno, hanno intanto inviato una nota alla giunta sezionale e al comitato direttivo centrale dell'Associazione nazionale magistrati per sostenere le ragioni di Apicella. Nella nota si esprime perplessità sulle decisioni adottate dal Consiglio superiore della magistratura che ha sospeso Apicella e deciso il trasferimento dei giudici Verasani e Nuzzi. A sostegno di Apicella, Verasani e Nuzzi ci sarà anche una manifestazione a Roma prevista per il 28 gennaio.
Corriere della Sera 22 gennaio 2009
DE MAGISTRIS: APICELLA LASCIA CSM. DI PIETRO: WHY NOT NON S'HA DA FARE
22 gen. - ''Ho gia' deciso di lasciare l'Associazione Nazionale Magistrati''. Lo ha detto il procuratore di Salerno Luigi Apicella, nella puntata di ''Annozero'' che andra' in onda domani, a proposito della sua sospensione dalle funzioni e dallo stipendio decisa dal Csm in seguito allo scontro con la procura di Catanzaro sulle inchieste condotte da Luigi De Magistris.
'Mi sono accorto che, purtroppo, l' Anm e' cambiata totalmente da quando io, oltre trent'anni fa, ho aderito a Unicost - ha detto Apicella, intervistato da Sandro Ruotolo - ed oramai non ci sono piu' i presupposti per credere nei principi che loro ritengono di perseguire. Annuncio le dimissioni e penso che sia piu' utile devolvere ai bambini di Gaza le quote associative che ogni mese si trattengono''. ''Per noi si e' chiusa una pagina nera per l'Anm - sottolinea il magistrato -. Ci aspettavamo ben altre tutele, ben altri interventi dall'Anm, composto da tanti fini cultori del diritto che in questa situazione anziche' cercare di approfondire i problemi che le vicende ponevano si sono astenuti dalla valutazione di qualsiasi intervento, hanno semplicemente giudicato in modo negativo la nostra operazione, forse nemmeno approfondendo i reali termini della questione''.
''Why not non s'ha da fare'', scrive Antonio Di Pietro sul suo Blog, definendo ''senza precedenti'' la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio per il procuratore capo di Salerno Luigi Apicella. ''E' toccato al pm Luigi De Magistris, a cui fu avocata l'indagine e poi trasferito. E' toccato al procuratore capo di Salerno Luigi Apicella con sospensione dalle funzioni e dallo stipendio. E' toccato infine, con un trasferimento cautelare, ai due pm di Salerno, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani, che indagavano sulle ragioni per cui era stato impedito da De Magistris di fare il suo lavoro.
Quello che sta avvenendo ha dell'incredibile, e quella su Apicella e' una decisione senza precedenti'', sottolinea il leader di Idv.
''In sostanza - prosegue - Angelino Alfano ha messo in discussione il contenuto di un atto, la perquisizione e il sequestro chiesti dal Procuratore capo di Salerno Luigi Apicella, invece di lasciarlo impugnare davanti al Riesame o davanti alla Cassazione dagli indagati perquisiti.
Atto (decreto di perquisizione e sequestro) che per lo piu', successivamente, il tribunale del Riesame di Salerno, nel silenzio mediatico piu' assordante, ha ritenuto legittimo. Quanto accaduto e' un fatto gravissimo. Unico nella storia della nostra democrazia'''. Di Pietro da' quindi appuntamento a mercoledi' 28 gennaio per una manifestazione in Piazza della Repubblica a Roma a sostegno del Procuratore Capo di Salerno. (Ansa).
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