29 gennaio 2009 - SISA Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente
Il governo impone un nuovo modello contrattuale che ha come obiettivo quello di impoverire i lavoratori.
È vergognoso come Uil e Cisl abbiano sottoscritto un accordo che garantisce la perdita secca di un terzo degli aumenti per i prossimi anni ai lavoratori della scuola e dell'università. Ci auguriamo che i lavoratori se ne accorgano e ne traggano le necessarie conseguenze. L'accordo consumatosi è l'esatto opposto di quanto realizzato da Obama, il neo – presidente statunitense ha stanziato tre milioni di dollari per pubblicità a favore dei sindacati, al fine di rilanciare la partecipazione dei cittadini agli organismi che devono difenderli, non come compiuto da Uil e Cisl, peggiorarne le condizioni già precarie di vita. Una precarietà che i docenti e gli ATA assunti a tempo determinato vivranno sulla loro pelle.
Il taglio è forsennato e neppure quantificabile in forma definitiva, ritorneremo sull'argomento. L'obiettivo è la riduzione secca del personale docente e amministrativo, l'espulsione di donne e uomini che hanno scelto l'insegnamento come professione e si vedono prossimi alla disoccupazione. Torniamo a segnalare l'aggressione dei docenti a tempo indeterminato di francese, spagnolo e tedesco, i quali, nelle scuole medie e superiori, rischiano di vedere soppresse le loro cattedre a vantaggio del solo inglese. Grave l'idea di mandare per mail o per sms alle famiglie le comunicazioni delle assenze e dei voti dei figli. È la palese dimostrazione che invece della relazione tra studenti e genitori da un lato, tra studenti e scuola dall'altro, si promuove il controllo coercitivo, insomma non si ha alcuna fiducia nei ragazzi a cui la scuola, più ancora che insegnarla, quella fiducia reciproca a base della convivenza democratica dovrebbe trasmetterla.
Un fallimento educativo che somiglia all'altra farneticazione del ministro sulla video – sorveglianza delle classi. Per altro la del tutto insostenibile giustificazione di combattere con i sms l'abbandono scolastico è ridicola. Se lo studente è assente un giorno è inutile spendere in sms per avvisare i genitori, se è assente da un mese occorre che intervengano i servizi sociali e un sms serve a poco, anzi a nulla. Gravissimo il dato di questi giorni che indica come molti genitori, spaventati per il destino del tempo pieno nella scuola elementare, si stiano rivolgendo alle scuole private che diano garanzia di realizzarlo. Quanto sta avvenendo è la palese dimostrazione che il ministro sta consapevolmente operando per danneggiare la scuola pubblica italiana, ovvero tiene un comportamento che è l'esatto opposto del compito che dovrebbe assolvere. Nel frattempo, invece di garantire la sicurezza dei cittadini, non solo con forze dell'ordine, ma con più cultura e più socialità, il governo, a partire da Milano, aggredisce e sgombera spazi di autogestione e di pensiero, di aggregazione e di elaborazione.
Il SISA manifesta e conferma totale solidarietà ai centri sociali, a partire dalla Pergola e dal COX 18 e a tutte quelle realtà che sul territorio italiano rappresentano uno spazio di intercultura e di crescita collettiva. Tutte queste iniziative fallimentari ci inducono a rinnovare la richiesta di dimissioni immediate del ministro Gelmini, che ogni giorno di più si mostra inadeguata al ruolo ricoperto. La scuola ha bisogno di trasformazioni radicali, ma nel senso opposto a quello perseguito dal ministero. La scuola e l'università necessitano di maggiore apertura, del coinvolgimento dei ragazzi nella costruzione dei saperi, del pieno rispetto della libertà di insegnamento dei docenti e della libertà di apprendimento degli studenti.
Come SISA a partire dal 13 febbraio saremo nelle piazze, come già nel 2008, sostenendo tutte le iniziative di sciopero, lotta, manifestazione. Confermiamo il nostro atteggiamento unitario di sostegno a tutte le mobilitazioni, perché, come ci insegna oggi la giornata della Memoria, dopo un inverno viene sempre una primavera, a patto che si sappia leggerne i segni e condividerli.
Davide Rossi Segretario generale
Fonte: Orizzonte Scuola 28 gennaio 2009
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