Accordo raggiunto in corner sul regolamento per il dimensionamento scolastico, raggiunta un'intesa anche sulla messa in sicurezza dell'edilizia scolastica, mentre un "no" a maggioranza è venuto (otto Regioni su cinque) sul regolamento della scuola di base. È il risultato ottenuto ieri in conferenza unificata tra il governo, presenti il ministro Gelmini, il ministro Fitto e il sottosegretario Giorgetti, e i rappresentanti di Regioni, Comuni, Province e comunità montane. Il primo sì è arrivato al regolamento sull'edilizia scolastica. È stata raggiunta un'intesa con parere unanime, che prevede l'avvio di un'attività di carattere straordinario di "rilevazione - hanno spiegato i tecnici - sui rischi in tutti gli edifici scolastici connessi alla vulnerabilità di elementi non strutturali", cioè controsoffitti, finestre, etc.
Con l'intesa si avvia un'attività ricognitiva che andrà ad integrare quanto già in possesso dell'anagrafe. Dopo la ricognizione si avvierà un piano di interventi straordinari negli istituti che ne avranno bisogno, che tra l'altro sarà finanziato da una parte di fondi Fas nazionali, come previsto dal decreto anticrisi. Entro 10 giorni da oggi, saranno costituiti gruppi di lavoro in ogni Regione, che nei 15 giorni successivi dovrà mettere al lavoro squadre tecniche per i sopralluoghi. Se questo non avvenisse, interverrà il prefetto, che avrà il compito di formare le squadre. I risultati della ricognizione dovranno essere pronti entro sei mesi. Per il dimensionamento, il parere favorevole delle autonomie è arrivato dopo un confronto che fin dall'inizio è parso difficoltoso.
Alla fine si è trovata l'intesa con la eliminazione dal regolamento dei primi tre articoli che anticipavano i nuovi criteri secondo i quali le autonomie devono poi arrivare ai tagli nei plessi. Non si parla più, come si era prospettato nel primo pomeriggio, di un taglio del 50% dei plessi sottodimensionati. L'obiettivo di risparmio individuato è di 89 milioni di euro in due anni (2010-2011), vincolato ad una successiva intesa entro il 15 giugno 2009, con la quale si definiranno i nuovi criteri con cui le Regioni dovranno agire e con la quale si verificheranno gli effetti dell'obiettivo di risparmio. Le Regioni potranno organizzarsi per raggiungere l'obiettivo non solo attraverso il taglio dei plessi, ma anche attraverso altre modalità come per esempio gli accorpamenti.
"È stato un lavoro molto impegnativo - ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - ma alla fine abbiamo ottenuto un risultato importante. La questione del dimensionamento è stata rinviata ad un'intesa, come noi avevamo chiesto. Ora dobbiamo fare in modo che il diritto all'istruzione sia garantito ovunque".
Il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, ha espresso soddisfazione dicendo che sono stati raggiunti due obiettivi molto importanti sull'edilizia scolastica e sul dimensionamento. "Abbiamo svolto - ha affermato - un lavoro positivo". Il vicepresidente dell'Upi, Alberto Cavalli, parlando soprattutto dell'edilizia scolastica, ha detto che l'accordo potrà evitare tragedie come quella di Rivoli. Per Cavalli solo per la messa in sicurezza delle scuole superiori, serve un miliardo l'anno per tre anni. "Abbiamo chiesto al governo che questa sia una priorità insieme alla formazione".
Daria Raiti
Fonte:http://www.unimagazine.it/index.php/it/nazionale/prima_pagina/attualita/5598_accordo_su_edilizia_scolastica_e_dimensionamento
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