"Sono senza logica e la riforma ex ministro prevedeva più ore"
Roma, 16 gen. (Apcom) - La Flc-Cgil sostiene che i licei riformati dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, siano incongruenti e dettati solo dalla logica dei tagli agli organici fissata dal governo: nell'analizzare le novità che entreranno in vigore dal 2010, il sindacato di via Leopoldo Serra ritiene che i nuovi licei siano "scoordinati e privi persino di una propria logica interna, con pesanti conseguenze sull'articolazione disciplinare e sugli organici, secondo le finalità di taglio della legge 133/ 2008 a cui tutto doveva servire".
La nuova formulazione ministeriale, presentata nei giorni scorsi a grandi linee ai sindacati ed alle parti sociali, prevede che i licei diventino complessivamente sei: classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane, musicale e coreutico, artistico (a sua volta suddiviso negli indirizzi arti figurative, architettura design ambiente, audiovisivo multimedia scenografia). L'orario settimanale sarà di 30 ore per i primi 4, di 32 per il musicale-coreutico, 34 prima e seconda) e 35 (terza, quarta e quinta) per l'artistico.
"Nonostante si tratti di licei - commenta la Flc-Cgil - è perfettamente inutile cercare una qualche unitarietà nei percorsi, nemmeno nel biennio iniziale. Con gli altri settori del secondo ciclo (tecnico e professionale) lo scoordinamento è totale. Nell'insieme abbiamo un secondo ciclo e persino un settore liceale assolutamente asimmetrico, che rende impraticabili misure come le passerelle o il riorientamento degli alunni in difficoltà".
Il sindacato guidato da Mimmo Pantaleo ritiene che "i licei della Gelmini peggiorano persino i licei della Moratti. La Moratti prevedeva infatti più ore: la quadratura del cerchio è stata fatta sacrificando nei primi quattro licei le discipline opzionali e facoltative, negli altri due licei sacrificando le discipline di pittura, scultura, danza e pratica musicale, fondamentali per questi indirizzi".
La Flc-Cgil spera ora che il lungo periodo che divide la programmazione teorica da quella pratica, circa un anno e mezzo, possa servire a convincere i tecnici di viale Trastevere a rivedere almeno alcuni punti della riforma della secondaria superiore.
"E' necessario che il tempo guadagnato con il rinvio di un anno - concludono i rappresentanti dei lavoratori della conoscenza della Cgil - venga usato non solo per l'attuazione di questo modello illogico, ma soprattutto per una definizione più logica, simmetrica e unitaria del settore liceale e di tutto il sistema secondario superiore".
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