venerdì 10 aprile 2009

L'AQUILA, PROCESSO SCIACALLI:ASSOLTI I 4 RUMENI, NON AVEVANO RUBATO NULLA

ASSOLTI 4 ROMENI DA TENTATO FURTO


L'Aquila, 10 apr. - (agi news) Come prevedibile, dopo la richiesta di assoluzione dello stesso pm, il giudice Giuseppe Romano Gargarella ha assolto dall'accusa di tentato furto aggravato i quattro romeni fermati questa mattina a San Quirico d'Ocre, oggetto del primo processo per direttissima contro presunti sciacalli istituito a L'Aquila dopo il terremoto. Il giudice ha condannato solo uno dei quattro accusati, Daniel Vicu, 29 anni, a sei mesi (pensa sospesa) per la detenzione di arnesi da scasso rinvenuti nella sua auto. I carabinieri avevano scoperto questa mattina che Elena Vicu, 51 anni, si era introdotta nell'abitazione dell'anziano di cui era la badante prima che l'abitazione venisse sfollata per il sisma. La donna era entrata con le chiavi, mentre Stefania e Ian Popa, ed il figlio di Elena Vicu, Daniel, aspettavano fuori con degli arnesi da scasso custoditi nell'auto di quest'ultimo. Obiettivo dei quattro, secondo le prime ipotesi degli inquirenti, era di impadronirsi dei 100 mila euro che il proprietario della casa teneva custoditi sotto una mattonella. Tuttavia, in seguito alle indagini, si e' riscontrato che i soldi non sono stati toccati e che i gioielli trovati addosso agli accusati erano di loro proprieta': la sentenza ne ordina l'immediata restituzione. Si chiude cosi' il primo processo contro presunti sciacalli, anzi il primo in assoluto celebrato nel capoluogo abruzzese dopo il terremoto. Un segnale di ritorno alla normalita', sia pure in condizioni di fortuna: sede ricavata in un'ala della scuola ispettori della Guardia di Finanza di Coppito, la stessa dove questa mattina si sono tenuti i funerali solenni e di fatto unica struttura pubblica agibile in tutta L'Aquila. Atti giudiziari scritti a mano, avvocati avvertiti all'ultimo del luogo del processo (si era perfino ipotizzato un camper) e un inevitabile alleggerimento del protocollo. Ma il segnale di speranza rimane: "La notizia - ha detto il colonnello Paolo Carretta, comandante della Scuola ispettori - e' che si e' celebrato un processo, indipendentemente da assoluzioni o condanne. Le autorita' hanno dimostrato di poter controllare un territorio, la procura ha potuto lavorare, i difensori hanno svolto egregiamente il loro lavoro".

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