Scuola, continuano le bugie: "La stampa di sinistra ha fatto credere che ci sarebbe stata una marea di licenziamenti, invece non ce ne sarà neppure uno"
di Roberta Lerici
Il bollettino di guerra delle dichiarazioni del premier pubblicate questa mattina, è una vera e propria sassaiola, e visto che il riposo non appartiene a Berlusconi, cercherò di riassumerle. Tutte le colpe di tutto quello che non va, secondo il premier, sono della sinistra che, come ci annuncia oggi, "detiene l'85% di giornali e media". Non lo sapevamo, grazie di avercelo comunicato. Ma la sinistra ha anche provocato un disastro culturale rendendo le università degli "ammortizzatori sociali" Poi ci annuncia che non ci liberemo di lui tanto presto, e che anzi in lui dovremmo vedere una sorta di gladiatore che ci difende dal pericolo di cadere nelle mani di "questa sinistra". Con "questa sinistra", però si potrebbe anche dialogare, a patto che si liberi dell'odiato Di Pietro, l'unico che si ostini a mettergli i bastoni fra le ruote. In effetti, un'opposizione come quella del Partito Democratico, sarebbe il sogno di qualsiasi governo, ma non credo che la base del Pd sia d'accordo con la linea adottata nei primi mesi di governo Berlusconi e spero che, in futuro, anche i suoi dirigenti smettano di vedere Di Pietro come una sorta di "ospite indesiderato" al banchetto della politica, altrimenti saranno gli elettori a portare via i tavoli, e allora tutti i loft, i caminetti e i pizzini verranno collocati nella storia, subito accanto "la gioiosa macchina da guerra" di Occhetto che, però, aveva almeno il pregio di essere una creazione originale.
Ecco le dichiarazioni:
Universita'/ Berlusconi: Sinistra ha provocato disastro culturale
Metà dei corsi di laurea sono inutili
Roma, 10 dic. (Apcom) - Per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, "siamo davanti a un disastro culturale e a un pezzo di carta che in molti casi non vale nulla. E la colpa non è dei giovani, ma di quella sinistra che per decenni ha fatto della scuola e dell'università soltanto un ammortizzatore sociale".
In un'intervista al mensile free press Pocket., il premier osserva: "Con la nostra riforma, molte cose cambieranno in meglio: meno privilegi ai baroni, più spazio agli studi e alle ricerche di qualità e alle lauree che aiutano davvero a trovare un lavoro. E alla fine, ne sono convinto, anche quei giovani che poche settimane fa erano in piazza a criticarci non potranno che prenderne atto".
Berlusconi poi aggiunge: "In Italia ci sono più di cinquemila corsi di laurea, per oltre la metà inutili. Come può sperare di trovare un lavoro in un'impresa chi si è laureato su temi come la felicità nel cane e nel gatto, o l'asino del Monte Amiata?"
"Io - dichiara il presidente del Consiglio - ho stima dei nostri ragazzi che vogliono lavorare, contare su un buon impiego e su una retribuzione adeguata. Ma sono troppe le cose che non funzionano e ostacolano proprio i giovani. Gli studenti universitari sono circa un milione 600 mila, ma la metà degli iscritti all'università non frequenta le lezioni e alla laurea arriva appena il 17 per cento degli iscritti. A conti fatti, questa università è spesso una fabbrica del pezzo di carta con cui molte famiglie e molti giovani sono stati illusi di poter risolvere il problema del posto fisso".
Metà dei corsi di laurea sono inutili
Roma, 10 dic. (Apcom) - Per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, "siamo davanti a un disastro culturale e a un pezzo di carta che in molti casi non vale nulla. E la colpa non è dei giovani, ma di quella sinistra che per decenni ha fatto della scuola e dell'università soltanto un ammortizzatore sociale".
In un'intervista al mensile free press Pocket., il premier osserva: "Con la nostra riforma, molte cose cambieranno in meglio: meno privilegi ai baroni, più spazio agli studi e alle ricerche di qualità e alle lauree che aiutano davvero a trovare un lavoro. E alla fine, ne sono convinto, anche quei giovani che poche settimane fa erano in piazza a criticarci non potranno che prenderne atto".
Berlusconi poi aggiunge: "In Italia ci sono più di cinquemila corsi di laurea, per oltre la metà inutili. Come può sperare di trovare un lavoro in un'impresa chi si è laureato su temi come la felicità nel cane e nel gatto, o l'asino del Monte Amiata?"
"Io - dichiara il presidente del Consiglio - ho stima dei nostri ragazzi che vogliono lavorare, contare su un buon impiego e su una retribuzione adeguata. Ma sono troppe le cose che non funzionano e ostacolano proprio i giovani. Gli studenti universitari sono circa un milione 600 mila, ma la metà degli iscritti all'università non frequenta le lezioni e alla laurea arriva appena il 17 per cento degli iscritti. A conti fatti, questa università è spesso una fabbrica del pezzo di carta con cui molte famiglie e molti giovani sono stati illusi di poter risolvere il problema del posto fisso".
GOVERNO:BERLUSCONI, NON VI LIBERERETE DI ME FINCHE' C'E' QUESTA SINISTRA
(ASCA) - Roma, 10 dic - ''Mi considerano una speranza per i miei coetanei? Spero di esserlo sia per i giovani che per gli anziani. Perche' contrapporli? Mi sento ancora un ventenne nello spirito e nella voglia di fare. Lo scriva pure: non vi libererete di me tanto presto, almeno finche' l'Italia non rischi piu' di cadere nelle mani di una sinistra come quella di adesso''. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi in un'intervista al mensile free press 'Pocket'.
(ASCA) - Roma, 10 dic - ''Mi considerano una speranza per i miei coetanei? Spero di esserlo sia per i giovani che per gli anziani. Perche' contrapporli? Mi sento ancora un ventenne nello spirito e nella voglia di fare. Lo scriva pure: non vi libererete di me tanto presto, almeno finche' l'Italia non rischi piu' di cadere nelle mani di una sinistra come quella di adesso''. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi in un'intervista al mensile free press 'Pocket'.
Berlusconi: Sinistra controlla 85% giornali, in tv anche peggio
Stop a presenza miei ministri alle risse con oppositori
Roma, 10 dic. (Apcom) - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, tona ad attaccare i giornali che, dice, sono controllati per l'85% dalla sinistra.
In un'intervista al mensile Pocket, il premier dichiara: "L'hanno ormai capito tutti come funzionano i giornali e come lavorano alcuni giornalisti: isolano una frase o una parola dal contesto e ci costruiscono sopra una fantasia e spesso un attacco".
"In televisione, certi programmi, della Rai e non solo, -dichiara Berlusconi - fanno di peggio. Ho consigliato ai miei ministri di non prestarsi più al gioco della rissa con gli oppositori in tv. Ma resta un fatto: comunicare agli italiani in modo corretto ciò che di buono ha fatto il governo, a cominciare dal contenuto di alcune leggi, è davvero un'impresa. Sulla scuola e sull'università la sinistra e i suoi giornali, in pratica l'85 per cento di ciò che si stampa in Italia, sono riusciti per settimane a ribaltare la realtà e a fare credere che ci sarebbero stati la fine del tempo pieno e una marea di licenziamenti. Invece avevamo deciso l'esatto contrario: più tempo pieno e neppure un licenziamento".
Stop a presenza miei ministri alle risse con oppositori
Roma, 10 dic. (Apcom) - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, tona ad attaccare i giornali che, dice, sono controllati per l'85% dalla sinistra.
In un'intervista al mensile Pocket, il premier dichiara: "L'hanno ormai capito tutti come funzionano i giornali e come lavorano alcuni giornalisti: isolano una frase o una parola dal contesto e ci costruiscono sopra una fantasia e spesso un attacco".
"In televisione, certi programmi, della Rai e non solo, -dichiara Berlusconi - fanno di peggio. Ho consigliato ai miei ministri di non prestarsi più al gioco della rissa con gli oppositori in tv. Ma resta un fatto: comunicare agli italiani in modo corretto ciò che di buono ha fatto il governo, a cominciare dal contenuto di alcune leggi, è davvero un'impresa. Sulla scuola e sull'università la sinistra e i suoi giornali, in pratica l'85 per cento di ciò che si stampa in Italia, sono riusciti per settimane a ribaltare la realtà e a fare credere che ci sarebbero stati la fine del tempo pieno e una marea di licenziamenti. Invece avevamo deciso l'esatto contrario: più tempo pieno e neppure un licenziamento".
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