lunedì 29 dicembre 2008

Unicef, rendere gli istituti più sicuri per i bambini

Il 2008 caratterizzato da una serie di crolli ROMA
L’Unicef lancia un appello per rendere le scuole più sicure per i bambini. «Una scuola che crolla, sia perchè è stata costruita male, sia a causa di catastrofi naturali, ha invariabilmente effetti disastrosi sui bambini -dichiarato Crema Wright, responsabile per i programmi d’istruzione dell’Unicef- Le scuole devono essere luoghi sicuri, dove i bambini possano imparare e crescere».

Il 2008 è stato caratterizzato da una serie di crolli di scuole, molti dei quali con conseguenze mortali in varie parti del mondo. Dopo il ciclone in Birmania del 3 maggio scorso, più di 4.000 scuole hanno ancora bisogno di essere riparate o ricostruite per dare stabilità e sicurezza ai bambini colpiti. Il 12 maggio, un devastante terremoto ha colpito la contea di Wenchuan nella provincia cinese del Sichuan, provocando migliaia di morti tra i bambini. Il terremoto ha danneggiato più di 12.000 scuole, il 40% di tutte le scuole nel Sichuan e 6.500 scuole nelle province confinanti del Gansu.

E ancora: in Pakistan, il terremoto che il 29 ottobre ha colpito le zone del nord-est della provincia di Baluchistan ha danneggiato circa 300 scuole nei distretti più colpiti di Ziarat, Pishin e Harnai, l’ 85% delle scuole in queste aree, così come 124 scuole nel vicino distretto di Quetta. Gli studenti colpiti sono stati oltre 31.000. Il 7 novembre ad Haiti sono morti oltre 90 bambini e insegnanti dopo che la loro scuola è crollata a causa di deboli infrastrutture. Gli uragani e tempeste tropicali che si sono abbattuti nel Paese nel mese di agosto e settembre hanno danneggiato quasi 1.000 scuole.

«È poco probabile che le scuole cadano quando si abbattono le catastrofi naturali se hanno una progettazione strutturale solida e la loro costruzione è strettamente monitorata e sottoposta a regolare manutenzione. Una costruzione sicura è una componente essenziale per le scuole “amiche dei bambini” e per i centri di apprendimento».

Si tratta un modello che l’Unicef sostiene per tutti i bambini: «Nell’ambito di questo modello, gli ambienti scolastici devono essere sicuri, sani e devono garantire protezione, devono essere dotati di formazione degli insegnanti, di risorse adeguate e favorire condizioni fisiche, emotive e sociali che permettano l’ apprendimento. Tali ambienti portano benefici agli scolari così come nella comunità in cui vivono».

«Le scuole sicure non servono solo a salvare la vita dei bambini -osserva Wright- Possono anche servire come rifugi temporanei per le comunità in tempi di calamità». «Sono tornato da pochi mesi in Indonesia dove ho visitato alcune delle scuole ricostruite dall’Unicef a 4 anni dallo tsunami -dichiara il presidente dell’Unicef-Italia, Vincenzo Spadafora- Ho trovato scuole nuove e antisismiche dotate di bagni, acqua corrente ed elettricità; misure standard di cui dovrebbero essere dotate le scuole di ogni Paese. La scuola è la vita di un bambino e la vita di un bambino deve avere delle fondamenta solide».
LA STAMPA 29 DICEMBRE 2008

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