Continua- testimonianza giunta a www.bambinicoraggiosi.com nel mese di ottobre 2008
Poi sei andato via, sei tornato a Bologna, a farti bello, la carriera, il posto in banca GRAZIE AI CALCI NEL CULO DI TUO PADRE, le ragazze, i figli, le vacanze in posti da sogno, la macchina nuova ...TANTO NON E' SUCCESSO NIENTE NO! tu uomo di successo...
Mah...chissà quante volte ti sarai anche... compiaciuto pensando a quelle sere, pomeriggi, a me!
Ed io a marcire...a crescere con te nella testa...a veder morire mio padre, mio fratello, a non sapere chi sono...a restare sempre più solo...a godermi il trauma di una vita distrutta dalla lussuria di un maiale schifoso...a sentirmi sempre inadeguato quando sono in presenza di altre persone...a bloccarmi quando provavo a fare l'amore con una ragazza perchè vedevo TE CHE MI VIOLENTAVI e ti sollazzavi con me come se fossi un giocattolo, un pupazzo di carne...E io che mi blocco perchè mi sembra di essere te...Io amavo quelle ragazze, ma non potevo averle perchè sentivo dentro di me un mostro che voleva fargli male. Non voglio fare ad altri quello che TU hai fatto a me,così mi sembrava di violentarle e non di farci all'amore...e mi bloccavo...Ma tu no tu sei superiore a tutto ciò! Il sole 24 ore sotto il braccio, la valigetta di gucci o che cazzo ne so io, il portatile, uno sguardo allo specchio per vedere se la cravatta di seta è a posto, una pettinata a quel tuo ridicolo riporto; e via una nuova ed esaltante giornata ti aspetta, e via. E via...anno dopo anno...a passare da un lavoro ad un altro, ad evitare gli altri, a mascherare la mia insicurezza ed il mio disagio di vivere, senza amici perché la gente mi giudica strano così ripiegato su me stesso, a non riuscire più a fare all'amore, a non capire cosa mi sta succedendo!!!... A non aver potuto essere me stesso...
Lì in prima fila a sentire l'omelia funebre, a fissare la bara di mio fratello ,a fissarmi mentre vampate di dolore mi stritolavano l’anima e piangevo e le lacrime mi uscivano come cascate e pensavo "Gesù perché anche questo, perché?" Tu...non una lacrima, non un dubbio..."Forza andiamo...mamma, C., non possiamo fare nulla, è tardi". E via a Bologna. Forse, chissà, sentivi una vocina flebile, flebile, lontana, lontana dentro di te?...no, era il traffico! E poi Francesco tuo fratello era in Romania; e tu sei dovuto venire per forza perché tua madre Renata voleva essere presente e sostenere mamma al funerale di Antonio.
Ti ho pregato di aiutarmi; quante volte l'ho fatto...e C. quando venivate a trovarci, voi fidanzatini, noi sempre a braccia aperte, che mi diceva "...ma perchè sei triste?" ed io che ti guardavo e tu ghignavi o facevi finta di niente...ti voltavi dall'altra parte... sotto lo sguardo di Caterina tentavi di consolarmi ed intanto ti appoggiavi alla mia faccia…cos’era una sfida?… volevi una volta di più impormi la tua volontà?…O era una minaccia...un avvertimento...come a dire "eravamo in due in quella stanza...ricordi?".
Se solo sapessi le volte che ti ho voluto morto, le volte che ti guardavo dormire durante le vostre visite ed ho desiderato squarciarti la gola, farti a pezzi....!!! Ah si, quante volte lo avrei voluto fare, quante? incalcolabili...
Ma tu sei un uomo di successo, ad di sopra di ogni dubbio un "uomo", hai quattro figli.
Io sono niente, un disoccupato, un povero fallito che non ce l'ha fatta nella lotta per la vita, un poveraccio, il figlio di un morto...un orfano che nessuno fila...uno a cui ridere dietro od ignorare, da biasimare; al massimo un pensiero fuggente. Uno che vive ancora con la madre, ed il tempo passa, la mia vita scorre via, senza sogni, senza speranza, senza amore, senza che possa dirlo a qualcuno...VORREI URLARLO AL MONDO...VOGLIO URLARTELO IN FACCIA...CHE SEI UN MALEDETTO PEDOFILO BASTARDO...UN LURIDISSIMO MAIALE...CHE NON PASSA GIORNO CHE VORREI UCCIDERTI E SPARGERE I TUOI LURIDI RESTI ...NON PASSA GIORNO CHE AL RISVEGLIO NON VEDA TE CHE MI TORCI IL BRACCIO,MI SOFFOCHI E...!
Tutti i santi giorni della mia vita...io mi sveglio ...e ricordo!
Ma amo i tuoi figli, i miei nipoti e no...non posso...non voglio!
Io non sono te. Anche se per loro sono solo lo zio sfigato di Roma che ogni tanto gli regala un gioco od una sciocchezza per il compleanno o per Natale, e i cui regali sono cose da nulla, di nessun valore; li amo perché portano il cognome di mio padre, e del tuo, perché vedo in loro i figli che non potrò avere, vedo in loro il futuro, il futuro che io non sono più in grado neanche di sognare.
Non voglio... quante volte te lo avrò detto chiusi in quella stanza!
Ti abbiamo dato tutti i nostri risparmi perchè speravo che nel fondo della tua anima ci avresti aiutato, che come agente di borsa o consulente finanziario o quello che cazzo sei ...macchè!
Che con il tempo e diventando padre tu stesso saresti cambiato; avresti capito cosa vuol dire amare i propri figli, che se qualcuno avesse fatto ai tuoi ciò che tu hai fatto a me...
Che avresti almeno avuto pietà per il dolore di una madre a cui hanno ucciso il figlio.
...Ma tanto tu gli avevi già violentato l'altro a sei anni...
E quanto durerà tutto questo dolore ...pedofilo maledetto?
Son sempre stato solo, sono stato solo a vedere morire mio padre urlando mentre il cuore gli espodeva nel petto("Gesù perché papà? dopo quello che mi hanno fatto?"), a piangere vedendo l’amore che mi lasciava perché non riuscivo a farle mie.Solo come quando cercavo di dare quella sicurezza ad Antonio che solo un padre però poteva dargli, per farlo crescere meglio di me. Solo come quando nella sala d'aspetto di Neurochirurcia del Centro Traumatologico di Roma dopo che un pirata della strada lo falciò (la strada sbloccata dal traffico, ma nessuno vide, nessuno sa!!) l'ho visto passare ormai morto su una lettiga, gli infermieri alzare il lenzuolo e chiedere a mia madre "...è suo figlio questo?"!
Beh, ma Tu sei un uomo di successo...Uno che merita rispetto...Un professionista. Un vero uomo con quattro figli e due compagne, come si dice oggi.
Io sono una nullità, un rifiuto della società, un essere inutile e senza futuro, che vorrebbe scappare, scappare, scappare, correre via, via, via, lontano, sempre più lontano, lontanissimo; e poi ancora ed ancora correre, correre, urlando, urlando a scuarciagola, urlando come un pazzo, urlare e piangere, piangere ed urlare e correre, strapparsi via la pelle, i muscoli, strapparsi il cuore e gettartelo in faccia(tanto che cazzo ci faccio!).
Voglio scappare dai miei ricordi, dalla mia vita, da me stesso!
Tutti i santi giorni della mia vita...io mi sveglio ...e ricordo!
Ed io lì chiuso dentro una stanza con un letto ed una sedia a fissare la finestra, a veder passare gli anni, le notti insonni, i giorni a piangere e a pensare a quello che mi hai fatto...a quei giorni, al dolore, a Daniela, Laura, Gabriella, Antonella, Sabrina e le altre che ho amato, ma che si voltavano e se ne andavano; e poi abbracciate ad un altro che mi guardavano passare e ridevano...o mi ignoravano..."...sei strano, ma non ti piaccio? Non mi vuoi?" Ed io con le mani nei capelli e la schiuma alla bocca...ed un fegato così!!
A pensare alla morte a dieci anni, a tentare di uccidermi con i sonniferi che usava la nonna Maria, a bere boccioni di vino e sedativi per andarmene in coma...e non pensare a te!
...se lo avessero fatto ai tuoi figli...
Solo un poveraccio, questo sono, uno che non ce l’ha fatta...
Come vanno le cose, certo tutto a posto...
Quanti bei ricordi che devi avere tu.
La nascita dei tuoi figli, i giorni d’amore con le tue compagne, i giorni di festa e i compleanni, i successi sul lavoro...I brindisi, il sesso...Quanti ricordi, lì belli come in vetrina, stampati nella tua memoria, a crogiolare il tuo luridissimo ego, a lustrarti la coscienza assopita.
Si ricordi...Abbracciare X appena nata, veder crescere Y, guardare trasognato D. che per la prima volta accostava al suo seno vostra figlia e l’allattava; che vi guardavate con un sorriso largo così come se fosse una favola ed invece era tutto vero. "Oddio, sono padre...". Chissà avrai pensato al tuo (" Papà, ti presento "Z" tua nipote", sollevandola su fino al cielo).
E tutto il resto che spariva, le sciocchezze adolescienziali che svanivano come fumo al pianto di un bambino che voleva essere stretto nelle braccia della mamma e del papà; e poi Giulio, la tua nuova compagna, l’incontro, l’amore, l’amore... e "W". L’orgoglio dipinto sul viso di tua madre. L’adorazione di una madre per il figlio prediletto che l’ha resa nonna.
Tomi di foto con i tuoi figli, ricordi stampati di giorni felici; serenità, sicurezza, obbiettivi di vita raggiunti e nuovi da raggiungere. Certo anche lacrime e pensieri come in una vita normale, di gente normale...
PER ME SOLO IL DOLORE, IL RIMPIANTO, LA PAURA, LA VERGOGNA E LA RABBIA. Una rabbia incalcolabile, incontenibile, che cresce, cresce, che mi sveglia la notte, che non mi fa dormire, che a volte trabocca e allora giù a prendermi a schiaffi e pugni fino a farmi male, a sbattere la testa al muro, a bere fino a vomitare, ad urlare TACI! STAI ZITTA ANIMA MIA...BASTA!
Le tue mani sulla mia bocca,....! .... sul corpicino di un bambino...io!
La nausea, il disgusto, e poi ancora rabbia per me stesso che non ho potuto e non posso, che non ho saputo e non so reagire, le tue mani...non trovo l’uscita da quella stanza! Voglio uscire!...Saltare via da te! Tasto mura di aria come un cieco...Ma dov’è la porta! Papà!...Papà! Aiuto...Ma papà non c’è, non può sentirmi perché tu mi tappi la bocca."Papà!" urlo e mi sveglio, ma papà non c’è, papà è morto tanto tempo fa. Sbatto la testa al muro, mi fumo una sigaretta, un bicchiere d’acqua...ZITTA ANIMA MIA!...BASTA! e giù un altro sonnifero per non pensare...Dormire.
E tutti i giorni della mia vita mi sveglio...e ricordo!
E quanto durerà tutto questo dolore ...
CHE COSA MI HAI FATTO????
!!!!TU TI DEVI RENDERE CONTO DI QUELLO CHE MI HAI FATTO!!! SEI MALATO! SPORCO VIGLIACCO! MI HAI DISTRUTTO LA VITA, MI HAI RESO PAZZO, MI HAI IMPEDITO DI VIVERE L’INFANZIA E L’ADOLESCIENZA IN MODO NORMALE, DI AMARE IN MODO NORMALE, DI ESSERE ME STESSO CON ME STESSO E CON GLI ALTRI.
Tuo cugino.
Il pupazzo di carne.
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3 commenti:
vorrei esprimerti cosa sento nel cuore nel leggere la tua storia ma mi risulta difficile..ti prometto però che metterò la tua vita nelle mani del Signore, cerca di abbandonarti a lui e come hai scritto la lettera al tuo aguzzino apri il tuo cuore anche a Cristo. Ti auguro di trovare quella pace che ti è stata tolta da troppo tempo e riuscire ad aprirti con qualcuno di cui ti fidi. ti voglio bene.. zaira
Cara Zaira, come può lui fidarsi di qualcuno, abbandonarsi al Signore? Se non hai potuto fidarti da piccolo è ben difficile farlo da grande. Tu lo dici perchè hai fede, ma come fa ad averla lui? Secondo me dovrebbe denunciare il suo aguzzino e svergognarlo pubblicamente, perchè se uno è stato un pedofilo, anche i suoi figli e altri bambini rischiano. E inoltre dovrebbe rivolgersi a un avvocato per chiedere il risarcimento per Danno Esistenziale. Ora si sente niente perchè crede che la sua dignità sia perduta definitivamente, e per questo avrebbe bisogno di una psicoterapia, la fede è solo un passo successivo. E poi a qualescuola di pensiero deve rivolgersi, se il Papa ha detto che bisogna avere "compassione" per le vittime di pedofilia, e tanti pedofili stanno tra i religiosi. Io non sono d'accordo: avere compassione equivale a considerare una persona rovinata nella sua dignità, l'esatto contrario della realtà, perchè la vittima non è colpevole, il colpevole è il pedofilo. La vittima ha cercato di difendersi ed è stata sopraffatta. Ma per la morale cattolica chi ha subito una violenza sessuale ha commesso peccato, anche se non ne aveva colpa. Non viene detto esplicitamente, ma in modo strisciante. Cioè se Maria Goretti fosse stata violentata, non l'avrebbero fatta santa. E' santa perchè è morta vergine. Pensa un po' che ipocrisia. Ma a proposito della "compassione": le vittime si ribellano, si disperano, resistono, e magari dopo anni, alla fine denunciano, e quanta forza d'animo e coraggio per affrontare le conseguenze. E' una cosa eroica! E da quando il Papa ha compassione degli eroi?
Una bambina abusata
purtroppo rimango shoccata da queste parole..ti faccio mille auguri perchè di più non posso fare..
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