Fioroni: "La Gelmini chiuderà 4000 istituti" secondo una norma nascosta nel decreto Sanità
La Gelmini: «Disinformazione»
di Roberta Lerici
Un articolo di oggi del Corriere della Sera spiega molto bene la norma di cui parla Fioroni e contiene i relativi link ai decreti originali. Essendo la stessa norma contenuta nella Riforma Moratti, non capisco come mai il Ministro Gelmini ne neghi l'esistenza. Forse, non ha studiato abbastanza la riforma Moratti pur avendola presentata come sua? Vediamo due articoli a confronto: il primo del 2002 e il secondo dell'11 ottobre 2008
Riforma Moratti, L'Espresso anno 2002: I conti in rosso della Moratti: Idea, chiudiamo 2000 scuole
"...Il secondo asso nella manica del ministro, per far partire quella che qualcuno chiama la campagna "tolleranza zero contro gli sprechi", è un elenco di 32 pagine con oltre 2 mila scuole (2.003 per la precisione), elaborato dal Servizio di consulenza all'attività programmatoria del ministero dell'Istruzione, nel quale vengono indicati gli istituti che presentano un rapporto tra alunni e docenti al di sotto della media nazionale, fissata al 9,50. L'elenco indica, provincia per provincia (vedi tabella in basso), le scuole (circa un quinto del totale nazionale) che non rispettano questo parametro. Per lo più, si tratta di istituti comprensivi (quelli che hanno riunito elementari, medie, superiori) e istituti professionali, ma vengono indicati anche i nomi di licei artistici e scuole d'arte su cui l'amministrazione di viale Trastevere vuole vederci chiaro. Delle 2.003 scuole individuate, 1.445 (oltre il 72 per cento) hanno un coefficiente compreso tra l'8 e il 9,50, mentre soltanto 23 occupano la fascia tra l'1,80 e il 5,95. E, sempre tra queste, l'istituto con il coefficiente più basso, indicato all'inizio dell'elenco, è il Serafico di Assisi, scuola speciale per ciechi pluriminorati" Leggi tutto I conti in rosso della Moratti: Idea, chiudiamo 2000 scuole
Articolo Corriere della Sera 11 ottobre 2008
ROMA - Nuovo scontro sulla scuola tra l'opposizione e il ministro Gelmini. È Giuseppe Fioroni (Pd) a denunciare un taglio di 4.000 istituti con meno di 500 alunni «nascosto» in un decreto riguardante la sanità, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 7 ottobre. Ferma la replica del ministro: «Questa è disinformazione».
FIORONI - Nel mirino di Fioroni c'è «la norma sull'accorpamento e la conseguente chiusura degli istituti scolastici con meno di 500 alunni, inserita di soppiatto dal Governo in un decreto riguardante la Sanità». Nel dibattito in Parlamento sulla riforma della scuola, la stessa Gelmini aveva escluso un provvedimento del genere. E invece, attacca Fioroni, «tutto questo conferma ciò che avevamo preannunciato in Aula: e cioè che per effettuare i tagli alla spesa scolastica imposti da Tremonti non basterà il ritorno al maestro unico. Oggi hanno cominciato con le scuole sotto i 500 alunni, più di 4000 istituti, domani toccherà a quelli con meno di 300 finora coperti da deroga, per arrivare poi al taglio degli insegnanti di sostegno. Queste sono le bugie della Gelmini». Rincara la dose Maria Pia Garavaglia, ministro dell'Istruzione del governo ombra del Pd: «Siamo di fronte a scelte distruttrici, altro che riformatrici. Chiedo alla ministra di dirci come faranno, dopo la chiusura imposta per decreto degli istituti con meno di 500 alunni, i ragazzi di Capri o delle Eolie a raggiungere la terra ferma? E chiedo alla Lega di farci sapere come possa condividere un attacco tanto diretto e smodato all'autonomia degli Enti locali su di un tema di loro esclusiva competenza? È questo il modo con cui ci prepariamo ad andare al federalismo?».
GELMINI - Immediata la replica di Maria Stella Gelmini: «Le dichiarazioni di Fioroni e Garavaglia sono incomprensibili ed arbitrarie: non ci saranno la paventata chiusura di 4.000 istituti, né il taglio degli insegnanti di sostegno, né l'attacco all'autonomia degli enti locali». Secondo il ministro dell'Istruzione, «come al solito, la Sinistra tenta di fare disinformazione con la vecchia tecnica secondo cui una falsità ripetuta molte volte diventerebbe una verit. Ormai però gli italiani hanno capito, non credono più a certi trucchi e sostengono in pieno l'azione del Governo».
DIMENSIONAMENTO DEGLI ISTITUTI - La norma in questione è contenuta nell'articolo 3 del Decreto legge 7 ottobre 2008 ("Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali" - leggi l'articolo 3): «I piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche, rientranti nelle competenze delle regioni e degli enti locali - si legge - devono essere in ogni caso ultimati in tempo utile per assicurare il conseguimento degli obiettivi di razionalizzazione della rete scolastica previsti dal presente comma, già a decorrere dall'anno scolastico 2009/2010 e comunque non oltre il 30 novembre di ogni anno». Il comma citato è il sesto dell'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008 (leggi il testo in pdf): «Devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l'anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l'anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012». Scuole a rischio chisura, dunque? La legge 6 agosto 2008, n.133 (leggi il testo integrale), che converte il decreto legge in questione, prevede esplicitamente che «nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti».
Note di Roberta Lerici
Le "specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti" sarebbero pulmini o aliscafi (nel caso di chiusura di scuole nelle isole), oppure funivie, nel caso delle scuole di montagna. Ovviamente nessuno parla delle scuole altamente specializzate come quelle per ragazzi con gravi disabilità che magari sono uniche. Dove finiranno quei ragazzi?
venerdì 24 ottobre 2008
Fioroni: "La Gelmini chiuderà 4000 istituti" secondo una norma nascosta nel decreto Sanità
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