venerdì 10 aprile 2009

Terremoto Abruzzo, l'emergenza dei cani perduti:Adottiamo temporaneamente un cane terremotato

L'unità di crisi veterinaria lancia un appello in tutta Italia ad adottare temporaneamente un cane terremotato.

Due numeri speciali di telefono: 340-1347340 e 347-5774850

Una decina sono stati già riconsegnati, tanti altri cercano ancora i padroniPer alcuni, che hanno perso i cari più vicini, l'animale è rimasto l'unico affetto
L'emergenza dei cani perduti"Vagano dalla notte del sisma"


da nostro inviato PAOLO G. BRERA

L'AQUILA - Abbaiano disperati tra i calcinacci dei vicoli, si aggirano sperduti sui monti di detriti. Hanno sete, hanno fame, non hanno più un padrone e rischiano di diventare aggressivi: nel dramma del terremoto c'è anche una grave emergenza veterinaria. Si aggrava ora dopo ora per le centinaia di cani perduti nella notte del sisma, e da allora dispersi e impauriti. "Abbiamo istituito un'unità di crisi veterinaria coordinata dall'istituto zooprofilattico di Teramo - spiega il responsabile per gli animali da compagnia, Paolo Dalla Villa - organizzata in tre sezioni per far fronte a tutti i problemi che si stanno creando. Ci occupiamo dei cani rimasti soli ma anche dei randagi; dei cani di quartiere che non hanno mai dato problemi ma non hanno più nessuno che li assista; degli animali abbandonati dalla gente già sfollata ma poi fuggita in condizioni di panico per le nuove scosse. Tentiamo di occuparci anche dei cani e dei gatti ancora intrappolati negli appartamenti, che devono essere salvati esattamente come gli esseri umani. Infine gestiamo il problema dell'igiene urbana veterinaria, degli animali rimasti accanto ai padroni nelle condizioni precarie delle tendopoli". Una decina di cani perduti è già stata riconsegnata ai proprietari. È il caso di 'Virgola': "Era rimasto solo su un terrazzo - racconta il responsabile nazionale dell'unità cinofila della Forestale, Lorenzo Tomagri - perché il proprietario quella notte era a Roma per lavoro. Siamo riusciti ad arrivare sul terrazzo, era un bel barboncino nero ma era molto agitato e ringhiava arrabbiatissimo. Con calma, con l'esperienza lo abbiamo preso e riconsegnato al suo proprietario". Una buona notizia, ma l'emergenza sta diventando più pressante ora dopo ora. "Durante e dopo ogni scossa - racconta ancora Dalla Villa - sono eccitati e disorientati, oppure restano paralizzati dalla paura. Sono molto sensibili, avvertono le scosse prima che arrivino, abbaiando disperatamente". Agitati, impauriti, assetati: rischiano di formarsi branchi e di diventare un pericolo.

Intanto, decine di persone si presentano al canile della Asl dell'Aquila consegnando il proprio animale: "Implorano che glielo tengano per un po', senza darlo in adozione perché torneranno a riprenderlo appena le condizioni di vita saranno meno dure".
Per questo l'unità di crisi veterinaria lancia un appello in tutta Italia ad adottare temporaneamente un cane terremotato.

Hanno istituito due numeri speciali di telefono: 340-1347340 e 347-5774850. Gli stessi numeri possono essere utilizzati anche da centinaia di proprietari che hanno smarrito il loro cane nella notte del sisma, e chiedono continuamente ai vigili del fuoco di accompagnarli nel centro storico devastato per ritrovarli. In molti casi quei cani sono già al sicuro, curati e ospitati in attesa che i padroni li richiedano. E' successo a Nicky, un chihuahua ferito nel crollo terribile che ha ucciso una coppia. "Era in condizioni critiche - racconta Dalla Villa - ed è stato soccorso dalla Croce rossa e mandato sulla costa pescarese, dove è stato curato da un veterinario di Silvi e riconsegnato il pomeriggio del giorno dopo al fidanzato della proprietaria, la ragazza che aveva perso entrambi i genitori". Quando gliel'hanno dato, lui li ha abbracciati: "Grazie... La mia ragazza non ha più nessuno, della sua famiglia ora le è rimasto solo lui".
(La Repubblica 10 aprile 2009)

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