«È un impianto aerobico e anaerobico all’avanguardia: con i biogas si otterrà energia, con il materia più solido compost per concimare i terreni». L’assessore Gerardo Calabrese illustra le caratteristiche dell’impianto il cui cantiere è stato inaugurato ieri. L’Ati, l’associazione di imprese, Daneco Impianti (Milano), Ros, Roca (Spagna) e Rcm (Sarno) giura che lo realizzerà in un anno. Inoltre lo gestirà per primi due anni provvedendo, nello stesso tempo, alla formazione del personale destinato a gestire il compostaggio. Un modo per garantire la qualità dell’impianto stesso, perché eventuali problemi di funzionamento dovranno essere risolti dalla stessa Ati. Venticinque milioni di investimento, 28mila metri quadrati, per trattare la frazione organica dei rifiuti, detta Forsu. Questa, portata all’impianto, viene trattata meccanicamente con la spremitura. La parte liquida viene avviata a un biodigestore anaerobico, un grosso silos senza ossigeno dove a 55 gradi agiscono batteri che fanno sviluppare biogas che ha un potere calorifero pari alla metà di quello del metano, ma comunque in grado di far girare un motore collegato ad un alternatore per produrre energia. Energia pulita e venduta con i certificati verdi. La parte più solida uscita dal processo di spremitura viene destinata a vasche che hanno dei fori per insufflare l’area. Qui si avvia la fase aerobica: i liquidi che sono ancora rimasti evaporano, si stabilizza il materiale che diventa compost, un fertilizzante che si può utilizzare in qualsiasi campo. «L’impianto è realizzato in depressione - conclude Calabrese - con una serie di filtri per abbattere polveri e odori. Inoltre questo impianto occupa la metà dello spazio rispetto agli altri siti di compostaggio». (Il Mattino - Salerno, tratto dalla rassegna stampa di PeaceLink Campania)
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