Visualizzazione post con etichetta Eric Toussaint. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Eric Toussaint. Mostra tutti i post

domenica 20 novembre 2011

Crisi, Le misure di austerità sono un imbroglio.Intervista a Eric Toussaint


www.rivoltaildebito.org
di Olivier le Bussy*
Per il politologo Eric Toussaint, le politiche attualmente condotte in Europa per ripianare i debiti pubblici servono innanzitutto agli interessi dei creditori privati. E colpiscono i diritti sociali e economici dei cittadini. Dottore in scienze politiche alle Università di Liegi e di Parigi VIII e presidente del ramo belga del Comitato per l'annullamento del debito del terzo mondo (CADTM), Eric Toussaint ha scritto e diretto, insieme al francese Damien Millet, un'opera intitolata "Il debito o la vita". Alla luce dell'esperienza della problematica del debito nei Paesi del Sud, gli autori compiono un'analisi critica delle politiche applicate al Nord, in particolare nell'eurozona.  

Secondo lei, l'eurozona, così come era concepita, era condannata a conoscere una tale crisi? La dracma, la peseta, l'escudo sono stati sopravvalutati rispetto alle altre monete, in particolare rispetto al marco tedesco, al momento della conversione in euro, dando un vantaggio competitivo a paesi come la Germania, l'Olanda, la Francia, il Belgio,... rispetto ai paesi della periferia. Inoltre non ci sono meccanismi di compensazione importanti per ridurre le assimetrie tra le economie europee. Infine le banche nazionali dei paesi dell'UE e la Banca centrale europea (BCE) non possono accordare crediti direttamente agli Stati (come può farlo invece la Federal Reserve degli Stati Uniti - NdR), lasciando così il monopolio alle banche private. Siamo arrivati al punto in cui la BCE ha prestato alle banche private a un tasso di interesse dell'1% fino ad aprile 2011. Le quali prestano a loro volta alla Grecia, al Portogallo e all'Irlanda al 4 o al 5 % per le obbligazioni da sei mesi a un anno. Questo funzionamento ha portato a delle derive terribili. La BCE presta a breve termine a degli istituti privati che a loro volta prestano a lungo termine sul mercato delle obbligazioni e si trovano confrontati, prima o poi, a problemi di liquidità. Questo porta, per esempio, ad un secondo salvataggio di Dexia da parte degli Stati francese e belga.