Albenga – La storia. Due educatrici dell’asilo nido di Loano imputate di maltrattamenti a minori. Nel corso delle udienze emergono, tra le testimonianze, fin qui poco meno di una trentina, tra cui un perito-psicologo per bambini, aspetti sconcertanti. Fanno capolino retroscena piuttosto oscuri. Coinvolgendo anche il sindaco. Più ombre che luci. Almeno dopo l’udienza di giovedì mattina. Quattro ore di dibattimento, con diverse conferme alla principale tesi accusatoria ed un colpo di scena che forse covava, ma pochi conoscevano. |
Frasi razziste, schiaffi, violenze e…Accadeva all’asilo di Loano
di Luciano Corrado
Albenga – La storia. Due educatrici dell’asilo nido di Loano imputate di maltrattamenti a minori. Nel corso delle udienze emergono, tra le testimonianze, fin qui poco meno di una trentina, tra cui un perito-psicologo per bambini, aspetti sconcertanti.
Fanno capolino retroscena piuttosto oscuri. Coinvolgendo anche il sindaco. Più ombre che luci. Almeno dopo l’udienza di giovedì mattina. Quattro ore di dibattimento, con diverse conferme alla principale tesi accusatoria ed un colpo di scena che forse covava, ma pochi conoscevano.
L’ex presidente della Fondazione Simone Stella (scuola materna e asilo nido), Emanuele Caglieris ha “vuotato il sacco”. O meglio, ha reso in un’aula del tribunale, aperta al pubblico, ciò che già aveva detto in gran parte alla polizia giudiziaria della Procura. Aver subito minacce e pressioni affinché “disconoscesse” la lettera-denuncia dei maltrattamenti (in un caso fu testimone diretto).
Aver subito pressioni affinché rassegnasse le dimissioni a poco più di un anno dalla nomina. Essersi trovato al centro di un presunto falso orchestrato ai suoi danni, con due attori principali.
Il segretario della Fondazione, Aldo Genesio, che presentò anche una querela, archiviata. E il sindaco di Loano, Angelo Vaccarezza, col quale ebbe incontri, ma soprattutto restano agli atti uno scambio di sms via cellulare.
Messaggi, già noti agli avvocati, letti in aula tra stupore e incredulità, alla luce delle spiegazioni, degli approfondimenti, delle contestazioni ad opera del giudice monocratico, Laura Russo, del pubblico ministero Chiara Maria Paolucci, del difensore di parte civile Mara Tagliero (Cooperativa Quadrifoglio), Simonetta Salvini (imputa Irvana Cadeddu), Maria Luisa Formato (imputata Federica Puzzo). Altre partici civili con Maria Carla Calcaterra, Giovanni Paleologo ed avvocato Zunino (parti civili, cioè alcuni genitori dei piccoli al centro dei presunti abusi).
Una premessa. Al dibattimento di giovedì, come è quasi sempre accaduto in questa vicenda non proprio di scarso interesse sociale, non erano presenti cronisti o corrispondenti. Unico giornalista (ma solo per la terza volta), il coordinatore del blog di volontari Trucioli Savonesi. Assenze casuali, può darsi, anche se qualcuno aveva assicurato che
Un avvocato si raccomanda col cronista:
Altro passaggio di cronaca. Dell’udienza di giovedì, di ciò che ha rappresentato, con le dichiarazioni sconvolgenti di Emanuele Caglieris, ha finora scritto una notizia molto superficiale, La Stampa di sabato 5 dicembre. Il Secolo XIX probabilmente non aveva spazio. E non dipende certo dai corrispondenti locali.
Con Trucioli Savonesi più che un articolo giornalistico – costruito secondo alcuni canoni – vogliamo offrire ai lettori un documento, un resoconto burocratico. Partendo dal presupposto che si tratta di appunti, non della trascrizione ufficiale, registrata nell’aula e che verrà trascritta, messa a disposizione delle parti interessate al processo.
PARLA LA MAMMA DI UN BIMBO
Esordio dell’udienza di giovedì.
A domande risponde: <…Una mattina mentre lo accompagnavo, è arrivata Irvana… si è mollato a terra…non voleva…In un caso ho dovuto portarlo in ospedale per lesioni alla gamba destra…altra volta un livido molto evidente, era l’inverno 2004…ma continuavo a non attribuire colpe alle educatrici…Nell’estate 2004 altro ematoma alla fronte, l’educatrice Caterina Puzzo era in malattia ed era presente Irvana Cadeddu e lei mi disse che la causa fu un colpo contro il muro…>.
Domanda: ha referti medici, si è rivolta a….Ancora la mamma:
Domanda:
L’avvocato Simonetta Salvini mostra un biglietto scritto dalla giovane mamma quando decise di cambiare asilo. Biglietto consegnato al nuovo presidente Stefano Ferrari…
La teste: <…La sua preferita era Caterina, con i bambini era favolosa…se non c’era Ivana…>.
Il giudice Russo:
La mamma di Francesco avvicina il cronista:
In questo clima di “cultura sociale mafiosa” pure i testimoni temono. Ed era già successo in precedenti udienze, ma non sapevamo ancora qual era la fase vulcanica.
Sono le 12, 35 quando è invitato a prestare giuramento Emanuele Caglieris, classe 1959, nato a Bologna, residente a Loano, all’epoca dei fatti agente immobiliare ed esponente vicino a Forza Italia. Oggi trasferitosi su un’isola del Venezuela dove svolge diverse attività che si possono trovare su internet, con un sito personale.
Il teste, visibilmente teso, un collaudato autocontrollo, era rimasto nell’attesa, a fianco dell’avvocato Giuseppe Rembado (figlio dell’ex sindaco Dc Mario Rembado, attuale difensore civico di Loano), che spiega:
Caglieris:
Ricorda il giorno? Caglieris:
Caglieris:
E dopo essere uscito? Caglieris:
Ha visto solo lei la Puzzo che picchiava…maltrattava…e il cuoco che era vicino? Caglieris:
Ricorda in che circostanza l’ha consegnata? Caglieris:
Pubblico ministero:
Si era già parlato in altre udienze (la psicologa di Torino designata dal Pm) di un clima con alcuni “bimbi terrorizzati”. Qualche accenno a sfondo razziale. Ma ecco cosa è emerso ora all’udienza di giovedì.
<…Siamo a Natale 2004… presenti Puzzo, Cadeddu, Piazza, Ivaldo…impegnate a ripartire sessanta regali acquistati dalla Fondazione e destinati ai bambini, con criteri che tenevano conto del livello economico delle famiglie…dunque i regali maggiori alle famiglie più bisognose…famiglie di cui le educatrici conoscevano…Ascoltai in quella circostanze battute razziste per la famiglia di una bimba egiziana…del tipo…”Non hanno la luce…neanche l’acqua per lavarsi…cosa gli regaliamo a questi pez…” Tra l’altro, la piccola assistita era inserita nei programmi di assistenza sociale del Comune….Ho ascoltato queste battutacce ripetute più volte…con l’aggiunta che intanto…non avrebbero apprezzato nulla del regalo…>
Contestazione a Caglieris…in un precedente verbale aveva riferito…. . Risposta: <…Sono trascorsi cinque anni…può darsi che…, ma posso confermare la frase che ora mi si legge… “Sono dei morti fame…”. Come non ricordare, rimasi molto colpito, cosi pure la disinvoltura con cui veniva detto. Del resto era proprio personale di una cooperativa pagata da noi… Si sentivano impuniti …ecco spiegata tanta disinvoltura…La signora Pamela…ad esempio, non voleva più stare …Posso confermare di aver parlato per due ore al telefono con la Cadeddu…non con la Puzzo…mi riferì di episodi tollerati dalla gestione del presidente Ferrari…. disse di stare attenti… non essere scoperti dai genitori…c’era il caso di un bimbo chiuso in bagno per castigo…seguito da un rimprovero di Ferrari di non farsi scoprire…altrimenti…All’interno del gruppo di educatori c’era una spaccatura tra chi si sentiva superiore e chi ad un livello più basso…>.
Pubblico ministero: l’ultimo giorno di lavoro della Cadeddu, a gennaio…ha fatto riferimenti ad episodi di cui non sapeva nulla…ricorda che le disse di non riferire ai genitori di maltrattamenti ?
Caglieris:
Pubblico ministero: può spiegare come ha ricostruito le ore in cui scrisse la lettera-denuncia…
Caglieris:
Difensori: Aveva parlato con il presidente della Cooperativa, Natale Consiglia? Aveva informato anche il sindaco Vaccarezza?
Caglieris:
Difensori: E il sindaco….
Caglieris: Nota, il cronista non capisce tutto. Avrebbe risposto <…Il sindaco aveva il figlio (a?) all’asilo…l’ho tranquillizzato …>
Difensori: La sua denuncia ebbe qualche influenza nel rapporti successivi…
Caglieris: <…premetto che fu Vaccarezza a chiedermi se avessi piacere di entrare, siamo nella primavera del 2003, nel consiglio della Fondazione Stella-Grossi…dopo un anno di contrasti che portarono il presidente Ferrari alle dimissioni…Fui chiamato a fare il presidente, francamente prima di me c’era qualche imprenditore più meritevole…In quel periodo la Fondazione da pubblica assunse la veste giudirica di ente privato… Chi chiese le dimissioni a Caglieris… a seguito del clima infuocato, con famiglie loanesi in allarme… Caglieris:
Domanda: il sindaco le ha riferito che Ferrari chiedeva le sue dimissioni…
Caglieris:
Può essere più esplicito? Caglieris:
Si consigliò con qualcuno? <>. Risposta:
Difensore:
Caglieris:
L’ultimo messaggino di Vaccarezza a Caglieris?...<…Fai come credi…io a questo punto mi chiamo fuori…>. Risposta:
Ovviamente diceva il falso, le nomine c’erano già, eccome! All’una del 17 luglio scrivo a Vaccarezza:
Obiezione in aula:
L’avvocato Formato torchia Caglieris con una raffica di domande…L’ex presidente cita che al suo arrivo nel settembre 2004 ha trovato, in forza lavoro, una signora …. in gravidanza, poi Ivaldo, Schembri, la signora Pesce unica dipendente, senza specifici incarichi…E ancora…Luciana…Barberi…Spirito…oltre alla sorella(?) della Cadeddu. Mai avuto contrasti gravi, né rapporti particolari…>.
Avvocato Formato:
La signora Puzzo non le disse che era contraria?
Caglieris:
L’avvocato Formato cerca di fare chiarezza sulla brutta storia dei regali. Uguali per tutti. Caglieris dice che non è vero…si doveva tener conto di…criteri di agiatezza o meno delle famiglie…conferma il grave episodio di frasi a sfondo razziste, presenti la Ivaldo, Piazza, Cadeddu….
Caglieris conferma di aver chiesto l’immediata sospensione dal servizio della Puzzo in base all’articolo 7, comma 4 della convenzione con la cooperativa Quadrifoglio…Ha confermato che forse oggi non è in grado di ricordare tutto, ma di avere raccontato nell’immediatezza, ovvero 4 mesi dopo i fatti, alla polizia giudiziaria di Savona…Si parla della Ferrigno…
Il giudice Russo:
Avvocato Formato: <…Lei racconta…che il sindaco disse che il segretario della Fondazione aveva trovato nel cestino …la prova del suo falso…il foglio…>. Caglieris:
Il giudice Russo:
Caglieris:
C’è un’interruzione, il giudice Russo osserva ai legali che nessuno ha finora utilizzato l’acquisizione di altro o altri fascicoli d’indagine, neppure davanti al Gip Venturi, dunque…C’è una denuncia querela presentata dal segretario Genesio che è stata archiviata.
Caglieris:
Formato chiede di parlare dell’incontro tra lei stessa ed il sindaco…Il giudice Russo:
Poi emerge un altro caso a presunto sfondo razzista, una famiglia numerosa di origine meridionale…
Emanuele Caglieris, nelle tre ore di domande e risposte, senza mai tradire emozioni, incertezze, contraddizioni evidenti o palesi, ha pure sostenuto che a Loano girava gente capace di garantire l’archiviazione del caso Puzzo, e…sosteneva che era tutta una bolla di sapone…
Dalle domande della Formato emerge che la Puzzo si presentò ancora un giorno dopo la cacciata del presidente…venni a sapere …che la Puzzo non ammise nulla dei fatti contestati….e successivamente uscirono gli altri episodi …
Emerge che tra i testi… e tra i presenti ad un incontro c’è anche il segretario generale del Comune Piero Araldo (ora in Provincia, dopo una sosta in Comune a Savona, con l’arrivo di Vaccarezza)…Ricostruisce ancora una volta cosa il sindaco le fece vedere nel suo ufficio a dimostrazione che avevano la prova del falso. Si chiarisce che nella segreteria della Fondazione più che registro vero e proprio esisteva un “brogliaccio” con fogli staccabili. Che Caglieris si era convinto che il “pallottoliere” di carta mostrato da Vaccarezza, altro non fosse che un farsa…ma io ero soprattutto interessato a sapere se il sindaco fosse d’accordo o meno con il clan che mi faceva fuori…la risposta dei messaggini, ad avviso di Caglieris, conferma da che parte stava il primo cittadino.
Ultima domanda di Simonetta Salvini. Quando fu sentito in procura sapeva delle indagini in corso a carico di Puzzo e Cadeddu? Caglieris:
Il giudice Russo chiede di poter visionare il registro della Fondazione: fogli separati
, scritti a mano, è sempre stato cosi. E conclude:
Una domanda piccola, farina del nostro sacco. All’epoca, Irvana Cadeddu aveva il diploma per svolgere le funzioni di educatrice nell’asilo “comunale” dove alle famiglie è richiesta una retta? Nella struttura lavorava la madre del presidente della Cooperativa Quadrifoglio? Era la signora Pina?
Infine, una mail ricevuta sabato mattina, 5 dicembre, di Caglieris: <…ho letto l’antipasto su Uomini Liberi…specifico come già detto in aula che il signor Luigi Pignocca…citato… e Paolo Paganelli, presidente del depuratore consortile…non sono compartecipi di alcuna estorsione aggravata…su richiesta del sindaco…come da entrambi dettomi, mi hanno esclusivamente chiesto, in due occasioni differenti, di dare le dimissioni perché le pressioni di alcuni gruppi di genitori stavano creando problemi. Posso aggiungere che ciò accadde tra marzo ed aprile 2005 in un clima disteso…Non ho mai ricevuto minaccia dai suddetti, due persone che non mi hanno mai dato motivo di perdere, a livello umano, stima di loro…E’ utile puntualizzarlo perché questa vicenda ha già infangato troppa gente che ha agito senza malafede>.
Prendiamo atto, ma le conclusioni e le iniziative spettano ai magistrati, poi ai giudici. Nel caso in questione il pubblico ministero d’udienza, Paolucci, non ha perso una battuta. Toccherà a lei decidere, anche alla luce di un fascicolo già aperto dopo la testimonianza dello stesso Caglieris e atti –allegati di esposti, denunce, querele, archiviazioni. Noi siamo soltanto cronisti e ci scusiamo fin d’ora di eventuali errori, lieti di ospitare precisazioni, chiarimenti, oppure smentite.
Luciano Corrado
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