venerdì 16 ottobre 2009

GELMINI E VOTO IN RELIGIONE: PROTESTANO SINISTRA, SINDACATI E STUDENTI

Gelmini, voglio un voto
per la religione


E' una materia come le altre. Protestano sinistra, sindacati e studenti
FULVIO MILONE
ROMA
Non più un semplice giudizio ma un vero voto. Mariastella Gelmini, ministro dell’istruzione, ha deciso: «Chiederò un parere al Consiglio di Stato per evitare eventuali contenziosi, ma la mia opinione rimane ferma: essendo passata la scuola italiana dal giudizio al voto in tutte le materie, non c’è motivo perché questo discorso non debba valere anche per l’insegnamento della religione». L’annuncio del ministro su un tema molto caro alla Cei, è stato fatto in occasione della celebrazione dell’ottava Giornata europea dei genitori e della scuola, e ha scatenato una pioggia di polemiche. Le reazioni sono state immediate: opposizione e sindacati dicono no e chiedono piuttosto alla Gelmini di garantire le materie alternative agli studenti che scelgono di non frequentare l’ora di religione.

E’ partito lancia in resta il sindacato. «Nel pieno rispetto del Concordato, l’ora deve rimanere facoltativa. Non può determinare vantaggi di alcun genere, a cominciare dai crediti formativi, e quindi non può essere valutata come le altre materie», dice Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil. E aggiunge: «Il ministro deve garantire la laicità della scuola sancita dalla Costituzione». Pantaleo, infine, ricorda che «la Gelmini dovrebbe preoccuparsi del fatto che si continua a negare, per effetto dei tagli pesantissimi ai fondi destinati all’istruzione, il diritto degli studenti ad avvalersi dell’insegnamento alternativo».

«La Gelmini ricordi che è un ministro della Repubblica e non il portavoce del Vaticano - protesta Piergiorgio Bergonzi, responsabile per la scuola del Pdci -. In uno Stato laico l’ora di religione non dovrebbe neppure esistere». «Il ministro non sa neanche di che cosa parla oppure fa di nuovo e solo propaganda - commentano Manuela Ghizzoni e Maria Coscia, deputate Pd della Commissione cultura di Montecitorio -. Purtroppo il nuovo sistema di valutazione che ha soppresso il principio di un giudizio globale lascia spazio anche a questo tipo di “pensate”. Piuttosto siamo convinte che il Consiglio di Stato rispedirà al mittente la proposta. Fra l’altro, la Corte Costituzionale ha già stabilito il principio secondo cui l’ora di religione è facoltativa».

Rincara la dose la senatrice radicale Donatella Poretti che al ministro assegna «0 in laicità e 10 in clericalismo bigotto e baciapile». E’ sul piede di guerra anche la Rete degli studenti: «L’ora di religione è un residuo medievale e trova spazio solo nei regimi teocratici». Per l’Onda, che definisce la Gelmini «una fondamentalista religiosa», la proposta del ministro «non è in alcun modo accettabile».

Sul voto in religione il ministro Gelmini si era pronunciata già un mese fa: «Credo che questa materia debba avere la stessa dignità delle altre, e che anche l’Italia non possa non riconoscere l’importanza della religione cattolica nella nostra storia e nella nostra tradizione». E ancora: «Va garantita agli insegnati di religione la stessa condizione degli altri colleghi», riferendosi al Tar del Lazio che aveva escluso la possibilità dei prof di religione di attribuire crediti scolastici.

LA STAMPA 14 OTTOBRE 2009

MICHELLE OBAMA: INSEGNANTI, SIATE LEADER (come Barack)




MICHELLE OBAMA
In questo periodo dell’anno a casa Obama c’è parecchio da fare. Come tanti genitori in tutto il Paese guardo divisa tra orgoglio e ansia le mie bambine che preparano lo zainetto, mi salutano con un bacio e si avviano a un nuovo anno scolastico, per diventare le donne forti e sicure che sono certa saranno. Ma quando le vedo rincasare, tutte eccitate per qualcosa che hanno imparato o per un nuovo incontro, ecco, mi ritrovo a pensare che la maggior parte delle persone che più influenzeranno le loro vite non saranno i compagni di gioco o i personaggi di un libro ma chi si trovano davanti in classe ogni giorno.

Ci ricordiamo tutti quale impressione profonda ci abbia lasciato un insegnante speciale, quello che non ci ha abbandonato alle nostre lacune, quello che ci ha incoraggiato e ha creduto in noi quando dubitavamo delle nostre capacità. Anche dopo decenni ricordiamo come ci faceva sentire e come ci ha cambiato la vita. È comprensibile quindi che gli studi dimostrino come il dato che influenza di più il rendimento degli studenti sia la capacità dei loro docenti.

E quando pensiamo a ciò che fa di un insegnante un ottimo insegnante - energia illimitata e altrettanto sconfinata pazienza, capacità di visione e capacità di lavorare per obiettivi, creatività per aiutarci a vedere il mondo in modo diverso e dedizione al compito di aiutarci a scoprire e sviluppare il nostro potenziale - bene, allora realizziamo che sono le qualità di un grande leader.

Oggi più che mai abbiamo bisogno proprio di questo tipo di leadership nelle nostre aule. Come ripete spesso il presidente, nell’economia globale del XXI secolo una buona educazione non è più soltanto una delle strade possibili: è l’unica strada possibile. E i buoni insegnanti non svolgono un ruolo chiave solo per il successo dei nostri ragazzi ma anche per il successo della nostra economia.

La realtà purtroppo è invece che anno dopo anno noi stiamo perdendo i nostri insegnanti di maggior esperienza. Più della metà dei nostri docenti è figlia del baby boom. Questo significa che nei prossimi quattro anni un terzo dei 3,2 milioni di docenti americani potrebbe andare in pensione. Nel 2014, fra cinque anni appena, il Dipartimento dell’educazione prevede che dovranno essere assunti un milione di nuovi docenti. E non si va incontro solo a una generica penuria di insegnanti, ma a una penuria là dove i buoni insegnanti sono più necessari: le scuole disagiate, povere di mezzi, dove le sfide sociali sono maggiori.

Ecco perché noi abbiamo bisogno di una nuova generazione di leader nelle nostre scuole. Abbiamo bisogno di uomini e donne appassionati e determinati che si dedichino alla missione di preparare i nostri studenti alle sfide del nuovo secolo. Abbiamo bisogno di università che raddoppino gli sforzi per formare gli insegnanti e trovino strade alternative per reclutarli. Dobbiamo incoraggiare i professionisti migliori a dedicare una parte delle loro carriere all’insegnamento. E trattare i docenti come i professionisti che sono, garantendo loro buoni stipendi e ottime opportunità di carriera.

E abbiamo anche bisogno di genitori che proseguano a casa l’operato dei professori e lo completino. Che sappiano porre limiti: all’occorrenza spegnere la tv e i videogiochi, vigilare sullo svolgimento dei compiti, rinforzando l’esempio e le lezioni della scuola. C’è tanto da fare e non sarà un compito facile. Ma sono fiduciosa: una nuova generazione di leader farà la differenza nelle vite degli studenti e nel futuro della nazione.
LA STAMPA 16 OTTOBRE 2009

Michelle Obama è la First Lady degli Usa. Questo articolo sarà pubblicato nel numero di novembre dello «U.S. News & World Report»

SIGILLI A 12 SCUOLE, 7 ARRESTI E 200 INDAGATI Invia questo articolo Invia questo articolo SIGILLI A 12 SCUOLE, 7 ARRESTI E 200 INDAGATI

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(AGI) - Caltanissetta, 16 ott. - Sette arresti e 12 istituti scolastici siciliani e calabresi sequestrati nell'ambito dell'operazione "Atena" contro i "diplomi facili, condotta dalla Guardia di Finanza di Gela: nel dettaglio, quattro le ordinanze di custodia in carcere, tre agli arresti domiciliari, oltre a 13 misure coercitive di natura personale. Oltre duecento, tra ispettori, dirigenti, organizzatori, docenti, personale amministrativo, collaboratori, le persone denunciate.

Sotto sequestro anche le otto societa' di controllo e beni immobili e finanziari per circa due milioni di euro. Le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Gela, hanno consentito di svelare la presenza di una organizzazione criminale, con base prevalentemente a Gela, Licata e Catania, ma con ramificazioni in Sicilia e Calabria che, attraverso un complesso sistema volto a far apparire come effettivamente realizzate attivita' scolastiche (frequenza, didattica ed esami) in realta' mai eseguite, mirava al rilascio diffuso di diplomi 'facili' di scuola secondaria sostanzialmente privi dei requisiti prescritti. L'organizzazione era in grado di raccogliere un'ampia fetta di studenti provenienti da tutta Italia. Questi, attirati dalle illecite agevolazioni presso gli istituti sequestrati pagavano dai 3 mila ai 5 mila euro per l'ottenimento di un diploma di scuola secondaria. A seconda del prezzo pagato veniva concesso anche di costruire false carriere scolastiche ad hoc, sostenendo gli esami, anch'essi pilotati, per "saltare" qualche anno. (AGI) - Caltanissetta, 16 ott. - L'attivita' illegale si realizzatva anche attraverso il coinvolgimento dei docenti i quali si prestavano alle falsificazioni dei registri e dei vari atti d'esame, coscienti della scarsissima preparazione degli studenti. Alla redazione di atti falsi partecipava anche personale amministrativo in servizio presso gli istituti scolastici, consentendo l'iscrizione degli alunni anche se privi dei necessari requisiti previsti e addirittura, in alcuni casi, effettuando iscrizioni al quinto anno pochi giorni prima di sostenere l'esame di Stato. Le indagini, condotte attraverso la meticolosa analisi degli atti e dei registri, nonche' attraverso attivita' tecniche, hanno permesso di individuare oltre quattrocento diplomi rilasciati illegittimamente ovvero sulla scorta di false attestazioni. Si e' appurato che gli studenti, oltre a non frequentare, sostenevano esami farsa in quanto dall'esito del tutto scontato. La predisposizione di un vero e proprio sistema collaudato ha permesso il progressivo espandersi dell'area d'azione dell'organizzazione, che si e' ramificata in territorio siciliano e calabrese, anche grazie a centri studi affiliati, istituiti al fine di procacciare gli studenti cui rilasciare diplomi facili. Le persone denunciate sono oltre duecento e i reati contestati, oltre all'associazione per delinquere finalizzata a ottenere ingenti profitti attraverso la produzione di carriere scolastiche falsate con la corruzione di dirigenti e ispettori, vanno dal falso in atto pubblico alla rivelazione di segreti d'ufficio, dall'omissione di atti d'ufficio all'attestazione di false identita', dal favoreggiamento personale alla truffa perpetrata con false attestazioni mediche. Non manca la frode fiscale a cui si sarebbero dedicati alcuni gestori di societa' cui facevano capo gli istituti sequestrati.
16 ottobre 2009